2 ottobre 2009

0060 [OLTRE IL SENSO DEL LUOGO] Architetti senza tetto

Il blog degli Architetti senza tetto ha risposto dedicando all'inchiesta un post Le domandone dell'estate 2009:

Cari ArchitettiSenzaTetto, come voi ben sapete, il caro Salvatore D'Agostino ha passato l'estate a fare a tutti i blogger della terra le seguenti domande:
  • Qual è l’architetto noto che apprezzi e perché?
  • Qual è l’architetto non noto che apprezzi e perché?
Ovviamente noi non potevamo sfuggirgli e allora ho pensato: visto che siamo tanti e sparsi per il mondo, diamo le nostre personali e raffinatissime risposte qui nei commenti così poi Salvatore se le ritrova pronte per il suo blog. Geniale, vero?

Comments
Posted by Rem
on 19 September, 2009, 1:15 pm
ok, inizio io.

Alla prima domanda non posso rispondere perché a me non interessano gli architetti ma le architetture (anche se "interessare" è una parola grossa e per me ormai le riviste e i siti degli architetti equivalgono un po' ad album di figurine). Inoltre penso che l'architettura sia il risultato di un processo così complesso e articolato che la figura del singolo architetto si stempera tra le tante e importanti figure professionali coinvolte, a partire proprio dal committente.

Alla seconda domanda rispondo che mi piacerebbe fare il nome di qualcuno che ancora non conosco e che mi piacerebbe conoscere (dal punto di vista dell'architettura ovviamente, non siate maliziosi), in particolare mi piacerebbe segnalare le tante blogger architette che ho scoperto in rete o che già conosco (
Lacuocarossa, Romins, Zaha, LinaBo, Denise e tante altre) e alle quali va tutto il mio incondizionato appoggio e sostegno. Perché fare l'architetto è dura ma farlo in quanto donna lo è ancora di più. E poi gli architetti uomini il loro spazio lo hanno avuto, sarebbe il caso di far posto alle donne, sono sicuro che qualcosa di nuovo da dire lo hanno.

Posted by Massimiliano
on 19 September, 2009, 3:19 pm

posso dire qual è la mia squadra del cuore?

Posted by zaha
on 19 September, 2009, 9:44 pm

infatti, non vale! ha ragione massimiliano, qui si scopre che rem è un sentimentalone! e perlomeno io, non sono all'altezza!
non voglio fare "complimenti"... quindi vado al sodo: condivido la prima risposta, in toto. e forse lo stesso concetto vale per la seconda, cioè, intendendola a mio modo (e sono sentimentalissima): un minuto di silenzio per le tante figure anonime (uomini e donne) che ogni giorno, a vario titolo, lavorano per progettare/concettualizzare/realizzare "architettura". o magari semplice edilizia, per necessario compromesso.
tanta nobiltà di sentimenti è incrinata dal fatto di riconoscersi in tale categoria?

Posted by ele
on 21 September, 2009, 8:33 am

andrò contro tendenza e mi esporrò con nomi e cognomi.
posto che condivido la visone di rem sull'architettura e le figurine, un architetto che mi sento di apprezzare, per la dedizione ad ogni singolo progetto, cui dedica il tempo necessario per uno sviluppo delle idee che non sia solo correre al progetto successivo, è
zumthor.
per altri versi, non tanto per la resa estetica, ma per l'approccio quasi filosofico, altrettanto posso dire di
sottsass.
mi spiace non nominare una donna, ma non è che ci sia granché da scegliere.

nel non conosciuto, i non architetti che hanno reso l'Italia il bel paese che è e da cui ci sarebbe ogni giorno da imparare solo guardandosi intorno, con una buona dose di umiltà.
bei tempi quelli in cui si costruiva il modello insegnato dal manuale... :->

Posted by denise
on 21 September, 2009, 11:38 am

1) giancarlo de carlo. perché credeva che il buon senso fosse utile tanto quanto un'ottima preparazione tecnica. e si vede dalle sue architetture, dai suoi scritti, dai suoi lavori a scala urbana.
2)
cuzzolin e pedrina (suggerito da peter, e condivido) ma forse sono famosi e non lo sappiamo. riescono a fare cose interessanti rispettando la norma e ascoltando l'impresa. Naturalmente potreste dire che è una osservazione banale e che è questo un principio in base al quale ogni architetto dovrebbe lavorare...

Posted by lina bo
on 24 September, 2009, 1:05 pm

... anch'io trovo qualche difficoltà a indicare un solo nome, soprattutto tra i noti, perché anch'io tendo ad apprezzare singole architetture. Proverò comunque a fare nomi e cognomi... e donna sia (bravo Rem! ), anche se in coppia o in gruppo.
NOTO •
Kazuyo Sejima. Per la luce.
NON NOTO • esclusi i presenti... vorrei comunque citare un gruppo di amici
Spacelab Architects (che contiene un'altra donna: Zoè Chantall Monterubbiano insieme a Luca Silenzi). Per la ricerca che nasce in provincia e va alla conquista dello spazio.

Posted by kazuyo
on 29 September, 2009, 11:04 pm

siza&me,
mi piace il cielo fra i suoi muri,
il mio essere donna e architetto sotto il mio tetto.

Posted by tadao
on 30 September, 2009, 1:17 pm

allora... allora... vediamo un po'... mi sembra di aver letto tra le righe scritte da rem una certa filosofia di base... ma dove l'ho incontrata... fammi pensare... ECCO!!! Il nostro premier è solito fare complimenti alla categoria femminile... ecco chi mi ricordava!!!

risposta seria (per quanto possibile...)
l'architetto noto è difficile da segnalare, soprattutto in un unico nome... ma se devo stare al giuco, ci starò... l'opera di Cino Zucchi mi interessa molto, per diverse ragioni. Una delle quali è che fa buona architettura con la stessa normativa a cui siamo soggetti noi... (il prossimo che mi dice che l'architettura è un problema di normative, gli sbatto in testa il neufert... quello per ipovedenti scritto con carattere 14pt...)

tra i meno noti non saprei... anche perché se non sono "noti" devo pescare necessariamente tra le mie conoscenze personali, ma non tra le mie conoscenze personali che i più possano conoscere... allora farei un torto a qualcuno.

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1 commento:

  1. Architetti senza tetto,
    tralascio Peter Zumthor, Ettore Sottsass, Giancarlo de Carlo, Kazuyo Sejima e dico finalmente Cino Zucchi, confesso la mia debolezza nei suoi confronti.
    Sulla rubrica SOS abitare, della rivista abitare n. 483 vi è una sua interessante considerazione: «Per i nuclei tecnologici e per gli armadi, userei prodotti di serie: sono fatti meglio (i cassetti scorrono bene, le ante non cigolano). Il prelievo di oggetti dal mondo non è operazione nuova; l’ansia del grado zero porta spesso a non fidarsi di esso, e disegnare tutto, ma gran parte dell’arte contemporanea segue piuttosto le tecniche dell’assemblaggio o della post-produzione piuttosto che quella della creazione ex nihilo. Il pioniere dell’intelligenza artificiale Douglas Hofstadter, in un articolo dal titolo Variations on a Theme as the Crux of Creativity, critica le derive pubblicitario e del cosiddetto “pensiero laterale” e le sue ossessioni per il “salto euristico”, sottolineando invece come molte delle grandi scoperte scientifiche siano ottenute osservando con attenzione piccole variazioni significative e portandole fino alle loro estreme conseguenze». (p. 120)
    Io credo che sia il ‘pensiero laterale’ sia l’osservazione autistica abbiano delle qualità.
    Utilizzando i CAD non puoi permetterti di essere autistico ma è meglio essere euristici, nella progettazione quotidiana invece è meglio saper osservare, anche in modo ossessivo, i grandi problemi si risolvono solo con questo.
    Invece non conoscevo i lavori di C&P (Elena Pedrina e Luca Cuzzolin) e Spacelab Architects (Zoè Chantall Monterubbiano e Luca Silenzi).
    Dal mio Wilfing noto che i due studi pur avendo caratteristiche progettuali diverse hanno una notevole qualità architettonica, ovvio questa resta una considerazione da surfista del Web.

    Saluti,
    Salvatore D’Agostino

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