27 agosto 2009

0030 [OLTRE IL SENSO DEL LUOGO] Aedendesign

Salvatore D’Agostino:
  • Qual è l’architetto noto che apprezzi e perché?
  • Qual è l’architetto non noto che apprezzi e perché?

Qui l’articolo introduttivo


Aedendesign

L'architetto noto che apprezziamo maggiormente è Renzo Piano, del quale stimiamo l'eleganza dei progetti, la coerenza della sua produzione (dai materiali, scelti alla rappresentazione degli elaborati) e la grande attenzione riservata al rapporto con il contesto, in particolare al verde.
A proposito possiamo citare, tra le molte esperienze museali condotte, la Fondazione Beyeler e il Zentrum Paul Klee, capaci di entrare in sintonia, in una mutevole partecipazione, con il paesaggio circostante.

Tra gli architetti non-noti quello che finora ci sembra più interessare e promettente è il team italo-catalano MAB (Marotta Basile Architettura) di Barcellona, progettisti dell'intervento di edilizia residenziale di via Gallarate a Milano, per il concorso "Abitare a Milano", proponendo soluzioni progettuali e di disegno della facciata originali e "nuove" per la nostre città.

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1 commento:

  1. Aedendesign
    attraverso il surfaggio del sito dei MAB ho notato una tautologia tra la loro architettura e quella di Renzo Piano, il rigore formale e l’attenta fruibilità, doti che reputo apprezzabili.

    Curzio Maltese: «Questa storia delle continue polemiche contro i grandi architetti non sarà anche una bella furbata per nascondere altri affari? Siamo il paese con la più galoppante delle speculazioni edilizie. Negli ultimi 15 anni, ha scritto Carlo Petrini, in Italia sono stati cementificati 3 milioni di ettari, l’intera superficie dell’Abruzzo. Soltanto a Roma, con le giunte di sinistra, sono spariti 127 mila ettari di terreni agricoli e Alemanno ha appena lanciato un appello per acquistare nuovi terreni, in pratica si sta asfaltando l’intero Agro Romano. In questa colata di cemento, non è paradossale che facciano scandalo soltanto i progetti di qualità, i suoi o quelli di Fuksas, Calatrava, Foster, Isozaki? ».
    Renzo Piano: «Questo è il punto. Sorgono intere città nel silenzio, soprattutto nelle periferie delle grandi città, Roma compresa. Quartieri dormitorio che non scandalizzano nessuno. I riflettori seguono soltanto la firma celebre. Da anni sostengo che le città italiane, prima che di grandi progetti, hanno bisogno di ricucire il tessuto urbano con centinaia di piccoli interventi. Bisogno di difendere l’ambiente, di ripensare l’architettura in maniera sostenibile. Abbiamo lanciato appelli, non si è visto nessuno. I sindaci ci chiamano soltanto per affidarci un progetto o per ritirare l’offerta. Per il resto, si affidano a pessimi consiglieri».

    (Curzio Maltese, Italia vittima della retorica così si affossa l’architettura, La repubblica, 27 ottobre 2008)
    Link: http://temi.repubblica.it/casa/2008/10/27/italia-vittima-della-retorica-cosi-si-affossa-l%E2%80%99architettura/?h=0

    Non vorrei aggiungere altro poiché rischio di essere ripetitivo.
    Vi auguro un buon lavoro,
    Salvatore D’Agostino

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