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26 luglio 2024

|002| a mano libera verso Ringwood NJ (USA) #amanolibera 25*07*2024

 di Salvatore D'Agostino

    Spesso sento domandare in vari incontri o dibattiti: a cosa serve l’arte? Ovviamente non ho nessuna competenza per poter rispondere a questa domanda, posso solo raccontare cosa l’arte suscita in me, ovvero ossessioni, che mi aiutano a vedere il mondo sotto un'altra prospettiva. Ad esempio, la mostra "Ghosts" di Maurizio Cattelan, dove la presenza quasi inquietante dei piccioni che ci osservano dall’alto, ci fa riflettere offrendo una metafora della persistenza del passato e della banalità del quotidiano che si trasforma in qualcosa di sinistro.
    Da quel momento, ogni volta che vedo i piccioni in ogni contesto, mi evocano il lato sinistro del nostro vivere quotidiano, che non sempre riflette a fondo sulle grandi anomalie del passato.

    I often hear people ask in various meetings or debates: What is the purpose of art? Obviously, I have no expertise to answer this question; I can only share what art evokes in me, namely obsessions, which help me see the world from a different perspective. For example, Maurizio Cattelan's exhibition "Ghosts," where the almost unsettling presence of pigeons watching us from above, makes us reflect by offering a metaphor for the persistence of the past and the banality of the everyday that transforms into something sinister.
    From that moment, whenever I see pigeons in any context, they evoke the sinister side of our daily lives, which does not always deeply reflect on the great anomalies of the past.

|001| a mano libera verso Londra #amanolibera 25*07*2024

di Salvatore D'Agostino

    Spiccare il volo, almeno, mi auguro sempre di farlo non solo nel senso letterale ma anche in quello laterale, con la coda dell'occhio immagino progetti, idee di città. Non posso fare a meno di vedere le cose non solo dal punto di vista all'altezza d'uomo ma da tutti gli angoli che mi possono dare altre indicazioni, emozioni, punti di vista che non sempre sono evidenti ma che mi sforzo di acquisire, come quando Carlo Scarpa cercava dietro le statue canoviane il segreto della scultura.

    Taking flight, at least, I always hope to do so not only in the literal sense but also laterally, with the corner of my eye I imagine projects, ideas of cities. I can't help but see things not only from a human-level perspective but from all angles that can give me other indications, emotions, viewpoints that are not always obvious but that I strive to acquire, like when Carlo Scarpa searched behind Canova's statues for the secret of sculpture.

#amanolibera

25 luglio 2024

0016 [WILFING] un arrivederci a settembre, #amanolibera e i dieci post più letti su Wilfing Architettura

di Salvatore D'Agostino

    Certo, ho appena riaperto il blog e scrivo per dirvi che ci leggiamo a settembre. Vado in pausa, e se avrò le forze posterò delle foto di viaggio tratte dal mio album fotografico che ho postato sulla mia pagina personale di Facebook #amanolibera.
    Ovvero delle foto che scatto senza mai guardare dall’oculare, ma tentando con la mano di fotografare il paesaggio che vedo attraverso i finestrini durante i miei viaggi di lavoro e di svago. Un ritratto casuale del paesaggio, di ciò che il nostro sguardo vede percorrendo le strade che ci portano nei luoghi dove abbiamo fissato le nostre tappe.
    Il progetto comprenderà 999 foto di immagini imperfette, casuali, pensate con il semplice gesto della mano libera che si sposta nello spazio.
    Prima di augurarvi buone vacanze, nel riprendere le pubblicazioni ho trovato molto interessante l’elenco dei primi dieci post più letti in questo blog. Credo che questi post non siano stati mai costruiti usando il tono ammiccante di molta pubblicistica di settore. Anzi, sono dei post che richiamano attenzione e richiedono una buona dose di pazienza per essere letti. Magari da leggere con calma sotto l’ombrellone.
Ci rileggiamo a settembre con nuovi post e interviste.

0016 [WILFING] a goodbye until September, #freehand and the ten most read posts on Wilfing Architettura

by Salvatore D'Agostino
    Sure, I've just reopened the blog and I'm writing to let you know we'll catch up in September. I'm taking a break, and if I have the energy, I'll post some travel photos from my album that I've posted on my personal Facebook page #amanolibera

15 luglio 2024

0063 [MONDOBLOG] Il diario di Fabrizio Mirabella un architetto che dall’Africa si è fermato a Eboli

di Salvatore D'Agostino
    Nell‘ottobre del 2008 ho mandato una mail a Fabrizio Mirabella con la richiesta di un colloquio da pubblicare sul mio blog, poiché mi aveva incuriosito il suo racconto da architetto in Africa. Dopo un giorno, ho ricevuto la risposta da parte della madre che mi comunicava che Fabrizio era morto il due agosto del 2006 a causa di un malessere fatale e che bastava cercare in un qualsiasi motore di ricerca Fabrizio Mirabella per avere notizie legate al suo nome. Raggelato dalla scoperta della morte che rendeva inopportuna e imbarazzante la mia richiesta, non ho mai risposto alla madre. Il blog di Fabrizio, nella sua semplice forma di diario in rete, merita di essere letto perché ha la stessa dignità letteraria e di testimonianza che si ritrova nei diari dell‘Archivio di Pieve Santo Stefano. Per fortuna, il suo diario è ancora leggibile sul sito di Professione Architetto.1 Il primo post risale all‘aprile 2004*, l‘ultimo al primo agosto del 2006, sette giorni prima di morire*.

0063 [MONDOBLOG] Fabrizio Mirabella's diary: an architect who went from Africa to settle in Eboli

by Salvatore D'Agostino

Introduction

    In October 2008, I sent an email to Fabrizio Mirabella requesting an interview to be published on my blog, as I was intrigued by his story as an architect in Africa. A day later, I received a reply from his mother informing me that Fabrizio had died on August 2, 2006, due to a fatal illness and that a simple search for Fabrizio Mirabella on any search engine would reveal news related to his name. Shocked by the discovery of his death, which made my request inappropriate and embarrassing, I never responded to his mother. Fabrizio's blog, in its simple form of an online diary, deserves to be read because it has the same literary dignity and value of testimony found in the diaries of the Archivio di Pieve Santo Stefano. Fortunately, his diary is still readable on the Professione Architetto website1. The first post dates back to April 2004*, the last to August 1, 2006, seven days before his death*.


10 luglio 2024

0062 [MONDOBLOG] Il web log tra diario e zilbadone

di Salvatore D'Agostino
    Fin dall‘inizio del Web, il tema della scrittura è stato predominate: il Web nasce come pagina bianca digitale da riempire di contenuti e molti scriventi pionieri della rete immaginarono da subito la pagina digitale come un diario. Inizialmente fu il quindicenne Justin Hall, poi furono migliaia, poi ancora milioni gli scriventi che iniziarono a redigere i propri diari online interagendo tra di loro, popolando sempre di più il web, abitandolo con le proprie quotidiane riflessioni. I diaristi web hanno abitato e abitano tutte le diverse piattaforme che internet ha generato: web log, forum, My Space, Second life, Facebook, Twitter-X, e tante altre. Tra i diaristi convergono anche chi della scrittura ne fa un mestiere e usa il Web log per esercitare la propria capacità narrativa. Se i primi possiamo chiamarli diaristi; per i secondi, scrittori consapevoli del canone linguistico, il termine diarista potrebbe essere inopportuno. In questo caso, per comodità e disturbando Leopardi, il Web log dello scrittore lo chiameremo Zibaldone:
«Quaderno di appunti e abbozzi annotati senz‘ordine: l‘evoluzione del pensiero del Leopardi si può ricostruire dagli appunti del suo "Zibaldone".» (DEVOTO OLI)
    Tra gli zibaldoni Web, per citare esempi italiani, si ricordano quello dello scrittore Giuseppe Genna (con il suo storico blog omonimo, quello nuovo aperto in questi giorni letteratura e pensiero e la sua pagina facebook), Tiziano Scarpa (sul blog collettivo il primo amore), dell‘architetto scrittore Gianni Biondillo (sul blog collettivo nazione Indiana), Wu Ming (scrittore immaginario nato e creato da un collettivo di autori, attivi in diversi blog tra cui giap) o Michela Murgia (il primo blog Il Mio Sinis ormai non più visibile). Le loro scritture online, in parte, sono state editate da diversi editori.1
«Sono un blogger – scrive lo scrittore di fantascienza Bruce Sterling - e un entusiasta degli spezzoni di narrativa associati casualmente, ma mi è sempre stato chiaro che il contenuto di un blog ha una vita corta. È come recitare una stand-up comedy2

0062 [MONDOBLOG] The web log between diary and Zibaldone.

by Salvatore D'Agostino

    From the beginning of the Web, the theme of writing has been predominant: the Web was born as a digital blank page to be filled with content, and many pioneering network writers immediately envisioned the digital page as a diary. Initially, it was fifteen-year-old Justin Hall, then thousands, and later millions of writers began to create their own online diaries, interacting with each other, increasingly populating the web, inhabiting it with their daily reflections. Web diarists have inhabited and continue to inhabit all the different platforms that the internet has generated: web logs, forums, MySpace, Second Life, Facebook, Twitter-X, and many others. Among the diarists are also those who make a profession out of writing and use the Web log to exercise their narrative skills. If the first can be called diarists; for the second, writers aware of the linguistic canon, the term diarist might be inappropriate. In this case, for convenience and disturbing Leopardi, we will call the writer's Web log a Zibaldone:

«A notebook of notes and sketches recorded without order: the evolution of Leopardi's thought can be reconstructed from the notes of his 'Zibaldone'.» (DEVOTO OLI)

    Among the Web zibaldones, to cite Italian examples, we recall that of the writer Giuseppe Genna (with his historic eponymous blog, the new one opened these days letterutura e pensiero and his Facebook page), Tiziano Scarpa (on the collective blog il primo amore), the architect-writer Gianni Biondillo (on the collective blog nazione Indiana), Wu Ming (an imaginary writer born and created by a collective of authors, active on several blogs including giap) or Michela Murgia (the first blog Il Mio Sinis no longer visible). Their online writings, in part, have been edited by various publishers.1

«I am a blogger,” writes science fiction writer Bruce Sterling, “and a fan of snippets of narrative associated randomly, but it has always been clear to me that the content of a blog has a short life. It's like performing stand-up comedy2

26 giugno 2024

Cose dentro cose

di Salvatore D'Agostino

Ogni fine mese nel nostro studio ci riuniamo per discutere temi di architettura coinvolgendo spesso autori diversi, non necessariamente architetti, per mantenere una prospettiva fresca e aperta. Questo approccio ci aiuta a evitare di chiuderci in un narcisismo soffocante. Questo mese abbiamo scelto di riflettere sul tema delle 'cose dentro le cose', ispirati dalle parole del geografo Franco Farinelli: 

«Succede che si è innanzitutto costretti a rinunciare a ogni modello del funzionamento del mondo di tipo esclusivamente spaziale, vale a dire fondato sull'esistenza di un intervallo standard che consenta di tenere distinti il soggetto dall'oggetto, entrambi fissi e immobili. E perciò si è costretti prima d'altro a riscoprire che il mondo non si compone di cose che stanno più o meno lontane o vicine l'una rispetto all'altra, come ci ha convinto la cultura occidentale dalla modernità in poi, ma piuttosto di cose che stanno l'una dentro l'altra.*»

Questo tema è stato per me una costante fonte di osservazione e riflessione per anni. Essendo in programma un mio soggiorno in Sicilia la prossima settimana, ho invitato Isidoro Pennisi a unirsi alla nostra discussione interna nella sede temporanea del nostro studio di Catania. Affascinato dal tema, Isidoro ha proposto di estendere la discussione in una conferenza pubblica, organizzata presso l'Ordine degli Architetti di Catania, in Largo Paisiello n. 5, dalle ore 16.00 alle 19.00. 

Se vi trovate in zona, sarebbe un piacere incontrarvi.

Things within things

di Salvatore D'Agostino
    At the end of every month in our studio, we gather to discuss architectural themes, often involving different authors, not necessarily architects, to maintain a fresh and open perspective. This approach helps us avoid becoming enclosed in suffocating narcissism. This month, we've chosen to reflect on the theme of 'things within things', inspired by the words of the geographer Franco Farinelli:
«It happens that one is first and foremost forced to give up any model of the world's functioning that is exclusively spatial, that is, based on the existence of a standard interval that allows keeping the subject separate from the object, both fixed and immobile. Thus, one is forced to rediscover that the world does not consist of things that are more or less distant or close to each other, as Western culture from modernity onwards has convinced us, but rather of things that exist within each other.*»
    For years this theme has been a constant source of observation and reflection for me. With a planned stay in Sicily next week, I have invited Isidoro Pennisi to join our internal discussion at the temporary headquarters of our studio in Catania. Captivated by the theme, Isidoro has proposed extending the discussion into a public conference, organized at the Order of Architects of Catania, at Largo Paisiello no. 5, from 4:00 PM to 7:00 PM.
    If you are in the area, it would be a pleasure to meet you.