- Qual è l’architetto noto che apprezzi e perché?
- Qual è l’architetto non noto che apprezzi e perché?
Low-Res Architecture di Alessandro Rocca
Francois Roche, sparato sull'innovazione estrema e radicale ma, nonostante le apparenze, concreta e realizzabile. Intelligente, deciso, schierato contro il falso ideale di una facile bellezza.
Sanei Hopkins, che praticano un'idea di architettura ironica e antiretorica intelligente e divertente, con un senso dell'umorismo e della misura che purtroppo è rarissimo. Bravi, colti, schierati contro il falso ideale di una facile bellezza.
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Leggi:- incipit
- Conferenze e talks of architettura by Antonino Saggio
- POISON.GALORE di Sergio Polano
- E-Cloud di Alessio Erioli
- Il parallelografo di Paolo Mancini
- Amate l'architettura
- Gradozero di Davide Cavinato
- PEJA TransArchitecture research di Emmanuele Pilia
- DNA di Nicodemo Dell'Aquila
- L’Archimigrante di Marco Calvani
- Vers une architecture di Alessandro Russo
- Camminare Roma
- Identità e città di Giovanni Mendola
- Il blog della cosa di Emanuele Papa
- Nixiland di Nicoletta Carbotti
- Pensieri lasciati a macerare di Alberto Fogliato
- DEA-ARCHITECTURE di Nicola Montuschi
- Bizblog di Guido Aragona
- Architettura effimera di Emiliano Cristini
- La capanna in paradiso di Enrico Bardellini
- De Architectura di Pietro Pagliardini
- Architettura moderna di Vilma Torselli
- Urban Quality di Master
- Architettura, tempo, spazio e materia di Claudio Catalano
- Mezzo mondo di Miki Fossati
- Il papua di Fabio Massimo Rocchi
- Linea di Senso di Robert Maddalena
Davvero ottimi questi Sanei e Hopkins. Divertenti e intelligenti: dritti tra i preferiti.
RispondiEliminaAlessandro,
RispondiEliminaEmanuele Piccardo in un'intervista chiede a Francois Roche: «Perché nell'architettura contemporanea la sperimentazione è assente?»
Roche risponde in questo modo: «Possiamo dire che il cinismo dei politici e l’architettura è ridiventata, in realtà non ha mai veramente cessato di esserlo, un luogo di rappresentazione totemico che maschera con la sua grande eloquenza il deficit di democrazia di una società. La torre Agbar (a forma fallica, progettata da Jean Nouvel a Barcellona) è per me qualcosa di molto vicino al palazzo di Causescu, ed è una catastrofe. Una vera catastrofe. In questa generazione là dove c’è la sperimentazione c’è la capacità di vendersi, c’è una grandissima sperimentazione ed un grandissimo savoir-faire. È una generazione che non la smette di copiare guardando le riviste. Si ritiene legittimo con il pretesto della post-modernità, che la citazione faccia parte della cultura contemporanea… In effetti sì si può dire che la sperimentazione sia totalmente scomparsa. Non esiste che in qualche piccola zona di protezione, forse qualche piccola zona universitaria, qualche piccola agenzia che ha trovato un’economia di resistenza. L’architetto alla fine deve mangiare e comunque sia deve contrattare con i clienti, sia che si costruisca, sia che non si costruisca. In questo senso l’Italia e la Francia sono i paesi più ridicoli d’Europa proprio per come viene concepita la sperimentazione.» (Liberazione, 16 settembre 2008, p. 13)
Mi piace condividere citazioni sul mio blog, perché intendo questo strumento come un dialogo indeterminato tra gli utenti.
Il blog può offrire la base per le nuove generazioni di “smettere di copiare dalle riviste”, ma in Italia si preferisce l’opinionismo spicciolo al fare/costruire idee/architetture, amiamo (come sostieni tu) il 'falso ideale della facile bellezza' o il virile ideale dell’architettura ‘antica’ (vedi eufemismo: centro storico).
La nuova generazione si trova nell’anno zero.
Condivido le tue scelte perché amo la bellezza non codificata.
Saluti,
Salvatore D’Agostino