- Qual è l’architetto noto che apprezzi e perché?
- Qual è l’architetto non noto che apprezzi e perché?
Qui l’articolo introduttivo
Maurizio De Caro, Presidenza Ordine Architetti Provincia di Milano di Maurizio De Caro
non comprendo bene il significato di noto (famoso? autorevole?).
Tutti siamo noti per qualcosa o qualcuno, comunque tra i più rappresentativi direi senza dubbio Rem Koolhaas, perché ha cambiato in maniera definitiva le matrici teoriche che sostengono il progetto complesso dell'architettura e dell'urbanistica.
Tra gli altri ti direi un falso se ne citassi qualcuno.
Come usare WA ---------------------------------------------------Cos'è WA
non comprendo bene il significato di noto (famoso? autorevole?).
Tutti siamo noti per qualcosa o qualcuno, comunque tra i più rappresentativi direi senza dubbio Rem Koolhaas, perché ha cambiato in maniera definitiva le matrici teoriche che sostengono il progetto complesso dell'architettura e dell'urbanistica.
Tra gli altri ti direi un falso se ne citassi qualcuno.
Intersezioni --->OLTRE IL SENSO DEL LUOGO
Come usare WA ---------------------------------------------------Cos'è WA
__________________________________________
Leggi:- incipit
- Conferenze e talks of architettura by Antonino Saggio
- POISON.GALORE di Sergio Polano
- E-Cloud di Alessio Erioli
- Il parallelografo di Paolo Mancini
- Amate l'architettura
- Gradozero di Davide Cavinato
- PEJA TransArchitecture research di Emmanuele Pilia
- DNA di Nicodemo Dell'Aquila
- L’Archimigrante di Marco Calvani
- Vers une architecture di Alessandro Russo
- Camminare Roma
- Identità e città di Giovanni Mendola
- Il blog della cosa di Emanuele Papa
- Nixiland di Nicoletta Carbotti
- Pensieri lasciati a macerare di Alberto Fogliato
- DEA-ARCHITECTURE di Nicola Montuschi
- Bizblog di Guido Aragona
- Architettura effimera di Emiliano Cristini
- La capanna in paradiso di Enrico Bardellini
- De Architectura di Pietro Pagliardini
- Architettura moderna di Vilma Torselli
- Urban Quality di Master
- Architettura, tempo, spazio e materia di Claudio Catalano
- Mezzo mondo di Miki Fossati
- Il papua di Fabio Massimo Rocchi
- Linea di Senso di Robert Maddalena
- Low-Res Architecture di Alessandro Rocca
- Il nido e la tela di ragno di Rossella Ferorelli
- Aedendesign
- Beyond The Light Bulb di Carlo Beltracchi
- In viaggio col taccuino di Simonetta Capecchi
- Firmiamo la lettera
- DES-ART-CHITECTURE di Laura Aquili & Ergian Alberg
- Played in Italy di Mario Gerosa
- SANSMOT di Gianluca Saibene
- Del visibile di Luigi Codemo
- Fiori di Zucca di Ugo Rosa
- Opla+
- G L U E M A R K E T
- P R O G di Alberto Pugnale
- Made in California di Davide Del Giudice
- O P E N S Y S T E M S di Marco Vanucci
- Mi manca chiunque di Luca Diffuse
- Archinlab di Maurizio Caudullo
- DigitAG& di Andrea Graziano
- Sardarch
- Cibo architettura di Barbara Falcone
- Ma architetti si nasce? di Katia
- na3
- Architettura radicale di Emanuele Piccardo
- Beyond Icons 2.0 di Silvio Carta
- Arturo e l'architettura di Arturo La Pietra
- Archiblog di Alessandro Ranellucci
- Allure de maison di Simone Ariot
- =Architettura= =Ingegneria= =Arte= di Matteo Seraceni
- Frustrazioni architettoniche di Maurizio Arturo Degni
- Spirito Architettonico Libero di Francesco Alois
- Blog di Filippo Zordan
- Architetti senza tetto
- Citystate 2008
- Byte di cemento di Diego Lama
- Architettura Catania
- The diary of Jakob Knulp di Giacomo Butte
- Rare blog di Enrica Longo
- Hecyra Blog di Giuliana Di Mauro
- Runniegghié di Domenico Cogliandro
Maurizio,
RispondiElimina«Parlare in Italia di fruizione o di lettura di opere d'arte è, se non proprio pericoloso, per lo meno arduo. Viviamo in un paese in cui ciascuno crede di sapere qualcosa di pittura, e quindi di poter dire la sua. Potrei, a questo proposito raccontare numerosi episodi. Mi limiterò a dire che, così come esiste la leggenda della musicalità degli italiani, esiste l'altra, simmetrica, per cui saremmo un popolo particolarmente dotato a produrre e, soprattutto, a capire l'opera d'arte figurativa. Invece, è frequentissimo, qui da noi, che si parli di opere d'arte senza un'adeguata preparazione, senza cioè avere educato l'occhio alla lettura del fatto figurativo. Cosa tanto più grave, in quanto spesso si pretende di esaminare l'opera da un punto di vista puramente formale, stilistico, ignorandone completamente il soggetto». Federico Zeri, Dietro l’immagine, TEA, Milano, 1990, p. 7
Io credo che sia vero anche per l’architettura, poiché si parla di Rem Koolhaas conoscendo alcune parole iconiche e senza aver approfondito le sue tesi.
Occorre sfrondare gli argomenti di Koolhaas dal suo carattere globale poiché molte dei temi se utilizzati senza filtro critico inducono a clamorosi errori.
C’invita a leggere la città contemporanea per come si presenta senza sovrapposizioni ideologiche e soprattutto elimina l’idea della presunta identità. Non condivido il Koolhaas dello ¥€$ ma apprezzo la sua recente apertura che contraddice (m’interessano gli architetti che non si fossilizzano nelle proprie tesi) alcune sue tesi sulla città generica parlando dell’architettura generica.
(Vedi http://wilfingarchitettura.blogspot.com/2009/02/0028-speculazione-larchistar-e-in-crisi.html)
Per questo Rem Koolhaas va letto/capito e non idolatrato.
Una piccola nota a proposito della tua chiosa iniziale: «non comprendo bene il significato di noto (famoso? autorevole?)» credo che si sia capito che l’inchiesta vuole uscire fuori da questi luoghi comuni che riempiono pagine di chiacchiere da bar sui giornali.
L’architettura non può essere semplificata come dice Zeri non si può pretendere: «di esaminare l'opera da un punto di vista puramente formale, stilistico, ignorandone completamente il soggetto».
Saluti,
Salvatore D’Agostino