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16 settembre 2009

0046 [OLTRE IL SENSO DEL LUOGO] DigitAG& di Andrea Graziano

Salvatore D’Agostino:
  • Qual è l’architetto noto che apprezza e perché?
  • Qual è l’architetto non noto che apprezza e perché?
Qui l’articolo introduttivo


DigitAG& di Andrea Graziano (citato su OLTRE IL SENSO DEL LUOGO qui e qui)

Nessuno....... ho smesso di apprezzare, venerare, seguire archistar.Da un bel pezzo non mi preoccupo (ed occupo) più dell'estetica ma cerco di valutare progetti ed realizzazioni in base al processo progettuale, al percorso ed alle regole
Ma se proprio dovessi fare un nome direi: Glenn Murcutt.
Uno dei pochi architetti che con il suo atteggiamento di rispetto verso l'ambiente, sostenibilità e attenzione per la Terra mi ha impressionato. La sua architettura leggera, che "tocca" solo la terra, che non pretende di essere per sempre e definitiva mi vede ancora concorde! Direi che forse la sua è un'architettura..... non presuntuosa nell'esistere!
La sostenibilità in questo momento è uno dei temi sicuramente emergenti, anche se in Italia sta diventando una farsa come tutte le altre cose. Il termine "eco-chic" che ho sentito l'altro mese alla radio la dice veramente tutta su come affrontiamo le cose!

Esiste un livello di notorietà condiviso ed ufficiale? Se ti dicessi Tom Wiscombe di Emergent Architecture per la comunità è uno noto o uno sconosciuto?
Scusa, ti chiedo questo perché ormai (mi dicono) di essere in un territorio alieno e la mia consuetudine e ordinarietà risulta a molti un territorio sconosciuto.
Comunque se dovesse essere ancora sconosciuto direi che affronta in maniera sistemica il progetto e tenta di proporre soluzioni che non offrono soluzioni per addizioni (ovvero un problema ---> una soluzione, altro problema ---> altro dispositivo per risolverla.... e alla fine ci troviamo con un bell'aggregato di tonnellate di dispositivi).
Il pensare il progetto affrontando l'intero sistema delle problematiche e fornirne una soluzione coerente credo che sia ormai necessario se non urgente.

Intersezioni --->OLTRE IL SENSO DEL LUOGO

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2 commenti:

  1. Andrea,
    la tua prima risposta mi ha spiazzato poiché Glenn Murcutt è un architetto poco ‘digitale’.
    Ma per uscire dalle derive dell’eco-chic o della New Town Aquila 2 di Silvio B. occorre leggere il lavoro dell’architetto australiano per capire come un’architettura possa essere costruita in modo ‘naturale’ con semplici tecnologie intrinseche e non facendo vedere qualche sovrapposizione sui tetti o nelle verande di pseudo eco/bio-architettura.

    Non conoscevo gli Emergent Architecture per due motivi:
    non riesco a leggere/studiare un’architettura se non su supporto cartaceo;
    non mi fido delle fotografie patinate (conosco bene i set fotografici) e tantomeno dei rendering.L’architettura va visitata.
    Dal wilfing, sugli Emergent Architecture leggo il loro approccio ‘digitale’ (occorre trovare un nome più pregnante per questa ricerca architettonica, poiché anche la teoria della blob architecture di Greg Lynn non mi convince) e l’ubicazione globale delle loro architetture, un binomio quasi inscindibile digitale/globale.
    Sono convinto anch’io che occorra abbandonare i processi additivi dell’architettura compositiva e pensare a un approccio olistico dell’architettura. Ma non sono apocalittico mi piacerebbe vedere costruire con la massima professionalità le idee diverse poiché, l’uno non esclude l’altro.
    Non sono un’inclusivista ma semplicemente amo le differenze e non sopporto l’idea homophiliaca della città, perché basta semplicemente camminare per le nostre strade per capire che le più belle sono quelle meno monotone o retoriche, in qualche modo quelle multistili e non monostile.
    La differenza aiuta a crescere.

    Saluti,
    Salvatore D’Agostino

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  2. @andrea-->
    anch'io è da un po' che mi sono reso conto di disinteressarmi all'architettura patinata (da quando rimanevano incellofanati, negli angoli dello studio, dei numeri di riviste di cui ero abbonamento...)
    Non so molto della ricerca architettonica digitale, ma l'input del tuo blog ... mi ha stimolato... e mi appunto due cose che hai detto: "valutare progetti ed realizzazioni in base al processo progettuale, al percorso ed alle regole", "pensare il progetto affrontando l'intero sistema delle problematiche e fornirne una soluzione coerente". Sono cose che condivido e perseguo. ciao, marco+pasian

    RispondiElimina

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