di Salvatore D'Agostino
Che cos’è finExTRA?
finExTRA si limita a osservare il suo mondo fisico e mediatico.
finExTRA è un racconto visivo da fermo.
finExTRA coniuga i ‘Points de vue’ di Nicéphore Niépce con il codice ‘a href ‘ di Tim Berners-Lee.
POINTS DE VUE
Nicéphore Niépce, fin dal 1822, cercò d’impressionare su una lastra la prima immagine fotografica.
Infaticabilmente riprendeva la scena che vedeva attraverso la finestra della casa di campagna presso Saint-Loup de Varennes. Precisamente la finestra del primo piano della camera del fratello Claude.
Niépce chiamava queste vedute ‘Points de Vue’ (punti di vista). In seguito saranno rinominate con il termine ‘fotografie’ (scrivere con la luce).
Il primo punto di vista è datato 1826,[1] impressionato su una lastra di peltro di 20,3 per 16,5 centimetri. È da supporre che prima di quest’immagine ce ne siano state molte altre, ma attualmente è l’unica originale, grazie al suo ritrovamento avvenuto nel 1952 da parte di Helmut Gersheim.
La lastra era stata donata dall’autore al progettista di giardini Franz (Francis) Bauer, il quale aveva tentato invano d'interessare la Royal Society della straordinaria scoperta.[2]
«La Veduta dalla finestra di Grass è un’immagine estremamente semplice e testimonia in maniera esemplare come l’interesse di Niépce non sia di carattere estetico, ma tecnico. Gli elementi della composizione rispondono appieno alle descrizioni che Niépce fa al fratello Claude del luogo dove egli cerca di fissare l’immagine attraverso l’azione della luce: sulla sinistra la piccionaia poi, muovendo l’occhio verso destra, un albero sullo sfondo, il tetto del granaio, il forno – del quale si riconosce anche il comignolo – e infine una parte della casa dei Niépce. Ciò che più impressiona in questa immagine, è il fatto che il sole colpisce in maniera eguale i due lati degli edifici: l’esposizione di questa lastra durò per ben otto ore, tempo durante il quale il sole compie un ampio movimento da est a ovest. Se si considera, inoltre, che destra e sinistra sono rovesciate specularmente, risulta chiaro come la «realtà» di questa immagine sia del tutto relativa allo stato delle conoscenze del momento e che la sua importanza va considerata soprattutto dal punto di vista tecnico».[3]
a href
È la parte iniziale del codice HTML che serve a citare un link.
Tim Berners-Lee cominciò a sviluppare il Web (World Wide Web) alle fine del 1980 per conto del CERN di Ginevra.
Ricerca che maturò nel 1990 codificando:
- l’URL (prima Uniform Resource Identifier URI in seguito Uniform Resource Locator) attraverso il quale si può puntare a qualsiasi documento o risorsa nell’universo delle informazioni in internet;
- HTTP (Hypertext Transfer Protocol) protocollo per la trasmissione d'informazioni nel Web;
- HTML (HyperText Markup Languag) per facilitare il trasferimento d’ipertesti attraverso la rete.
Si fa risalire la nascita del Web alla data della pubblicazione on-line del sito Web di Tim Berners-Lee, il 6 agosto 1991, cito una frase dal quel primo ipertesto:
«What's out there?
Pointers to the world's online information, subjects , W3 servers, etc.».
Che cosa c’è la fuori?
Le informazioni online del mondo.
Tim Berners-Lee: «Obiettivo principale del Web era quello di essere uno spazio di informazioni condivise attraverso il quale potessero comunicare uomini e macchine. Questo spazio doveva essere inclusivo piuttosto che esclusivo.»[4]
Il ‘Point de vue’ è espressione conforme a ciò che osserviamo. La sua invenzione emancipò l’arte dalla dimensione analogica.
Il codice ’a href’ è informazione condivisa in rete. La sua invenzione ci sta emancipando dalla visione esclusiva portandoci ad una dimensione inclusiva dell'informazione. Dimensione ancora da introiettare.
Per questo motivo finExTRA si limita a osservare il suo mondo fisico e mediatico.
Un progetto nato sul mio profilo di facebook che proporrò durante questa pausa estiva su Wilfing Architettura.
Buona visione dei punti di vista e soprattutto buona estate.
3 luglio 2010 (ultima modifica 20 giugno 2013)
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Note:
[1] data controversa 1826 o 1827 come indica una ricca pagina di Wikipedia inglese. In una recente mostra al Reiss-Engelhorn Museum di Mannheim - 9 settembre 2012/24 gennaio 2013 - è stata esposta la fotografia originale con data 1826. Mostra curata dal museo insieme l'Harry Ransom Center at the University of Texas in Austin.*
[2] Sintesi tratta da:
- Diego Mormorio, Storia della fotografia, Newton & Compton, Roma, 1996
- Jean-A. Keim, Breve Storia della fotografia, Einaudi, Torino, 2001
[3] Walter Guadagnino, Fotografia, Zanichelli, Bologna, 2000, p. 66
[4] Paul E. Ceruzzi, Storia dell’informatica, Apogeo, Milano, 2003
* Le riprese fotografiche avvengono con una primitiva macchina fotografica digitale 'Fuji FinePix S5000'. Con i limiti di una scheda ridotta a dieci scatti, priva della messa a fuoco manuale e della straordinaria capacità che aveva la macchina fotografica con processo chimico dei rapporti tra diaframma e tempi.
Ultima nota tutte le fotografie non sono soggette a postproduzione.
L'immagine della presunta prima foto della storia.è stata tratta da 'op. cit. Walter Guadagnino' le immagini del quadro originale dal sito del museo Reiss-Engelhorn Museum di Mannheim.
N.B.: in realtà il codice 'a ref' è preceduto dal simbolo (come si nota dall'immagine) '<'. Codice che non posso citare poiché Blogspot crea problemi di leggibilità.