di Salvatore D'Agostino
Lo sviluppo continuo delle tecnologie oggi affronta sfide immaginate, solo qualche decennio fa, dagli scrittori di fantascienza: mentre la sonda spaziale della Nasa
Kepler, di recente, ha scoperto
Kepler 452b, un pianeta simile alla terra, gli scienziati dell’acceleratore di particelle del CERN di Ginevra, stanno cercando di scoprire l’origine del nostro pianeta verificando le teorie del
bosone di Higgs. Se la prima ricerca tenta di scoprire nuovi mondi, la seconda si concentra sull'origine del mondo; entrambe inseguono due linee di tempo differenti e opposte: il
futuro e il
passato.
Sin dall'inizio della civiltà, queste antitetiche spinte temporali, futuro e passato, convivono nello sviluppo quotidiano delle tecnologie cercando di rispondere a domande semplici: chi siamo? da dove veniamo? cosa ci sarà domani? Per capire meglio questo strano inghippo temporale immaginiamo di utilizzare un qualsiasi software di disegno, e in pochi passaggi, anche da non esperti disegnatori, ci accorgiamo che gli sforzi degli sviluppatori del programma si concentrano su due aspetti principali: elaborare nuove gamme disegnative e riportare tutta la tavolozza espressiva del passato in digitale. Ogni tecnica disegnativa per tradizione - intesa nel suo significato latino di tradere che vuol dire tramandare - è tramandata nel software. Futuro e passato presenti in un solo programma.