10 luglio 2012

0011 [WILFING] Una pausa prima di un’altra modernità

di Salvatore D’Agostino

   Dopo più di quattro anni ho deciso di prendermi una breve pausa per ritornare in autunno, almeno spero, con un Wilfing Architettura rinnovato sia nella grafica che nei contenuti. Durante questa sospensione estiva vorrei condividere con voi tre letture urbane, molto milanesi, che anticipano il prossimo percorso di Wilfing Architettura ovvero il pensiero di un’altra modernità.

2 luglio 2012

0033 [A-B USO] Marco Dezzi Bardeschi | L’architettura vive solo una volta

di Marco Dezzi Bardeschi1

   Sulla «Lettura» Luigi Prestinenza Puglisi2  ha voluto ricordare che il terremoto ci pone di fronte all’alternativa di massimizzare la permanenza dei beni architettonici colpiti e accettando un dialogo creativo tra antico e nuovo o – al contrario – inseguire l’impossibile, inattuale «effetto mummia» del ripristino, con l’ingenua illusione di rimuovere l’accaduto. Trovo sorprendente che alcuni ancora sostengono questa seconda posizione, persino coloro che dovrebbero conoscere a memoria l’articolo 29 del Codice del 2004 dove si definisce il restauro come  «l’intervento diretto sul bene, finalizzato alla conversazione della sua integrità materiale». Altri che regressivi ritorni allo stato quo ante! La grande cultura del restauro di Boito (1883) e quelle che le sono succedute, da Giovannoni (1931) a Gazzola/Pane (Venezia, 1964) per contrastare, nelle intenzioni e negli esiti i tragicomici pastiches delle ricostruzioni analogiche in stile a scapito dell’originale perduto. Questa cultura si è sempre mostrata critica contro il tradimento della Storia e della Memoria dello slogan «com’era, dov’era», coniato da Corrado Ricci a favore dell’equivoca ricostruzione à l’identique del campanile di san Marco a Venezia (1911).