di Salvatore D'Agostino
Cosa hanno in comune la Riserva dello Zingaro di San Vito lo Capo e la High Line di New York? La stessa matrice ideativa. Come nel caso della Riserva dello Zingaro, dove un comitato di cittadini riuscì a bloccare la costruzione di una strada che avrebbe attraversato un luogo incontaminato, anche per la High Line due cittadini, Joshua David e Robert Hammond, innamorati della vegetazione spontanea cresciuta sulla linea ferroviaria sopraelevata abbandonata negli anni '80, fondarono l'associazione Friends of the High Line. Questa associazione senza scopo di lucro fu pensata per sostenere la conservazione e il riutilizzo della High Line come spazio pubblico. L'iniziativa, che all'epoca trovò il supporto del sindaco Bloomberg, oggi rappresenta l'unico gruppo responsabile della gestione e manutenzione della High Line, in collaborazione con il New York City Department of Parks & Recreation.
Che questo progetto spontaneo sia uno dei più belli realizzati a New York è evidente, soprattutto considerando che la progettazione si è sviluppata attraverso un concorso internazionale. Il concorso riscosse grande successo, con un totale di 720 idee provenienti da oltre 35 Paesi. Tra i quattro vincitori principali selezionati da una giuria, venne scelto lo studio di design Diller Scofidio + Renfro insieme al progettista di piante Piet Oudolf. Ma questo è relativo rispetto all'idea nata dalla determinazione di alcuni cittadini. Penso che l'urbanistica e l'architettura dovrebbero ascoltare più spesso le sensibilità spontanee che emergono in ogni luogo.
What do the Zingaro Nature Reserve in San Vito lo Capo and the High Line in New York have in common? The same conceptual foundation. Just as in the case of the Zingaro Nature Reserve, where a citizens' committee succeeded in blocking the construction of a road that would have cut through an unspoiled area, two citizens, Joshua David and Robert Hammond, fell in love with the spontaneous vegetation that had grown on the elevated railway line abandoned in the 1980s and founded the Friends of the High Line association. This non-profit organization was created to support the preservation and reuse of the High Line as a public space. The initiative, which at the time found support from Mayor Bloomberg, today represents the only group responsible for the management and maintenance of the High Line, in collaboration with the New York City Department of Parks & Recreation.
That this spontaneous project is one of the most beautiful realized in New York is evident, especially considering that the design was developed through an international competition. The competition was hugely successful, with a total of 720 ideas from over 35 countries. Among the four main winners selected by a jury, the design studio Diller Scofidio + Renfro, along with plant designer Piet Oudolf, was chosen. But this is secondary to the idea born from the determination of a few citizens. I believe that urban planning and architecture should more often listen to the spontaneous sensitivities that emerge in every place.
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