di Salvatore D'Agostino
L'impianto urbano di Washington si deve a Pierre Charles L'Enfant, di origine francese, con varianti apportate dall'agrimensore Andrew Ellicott. È una sorta di città giardino, dove c'è un grande equilibrio tra verde ed edificato, con la limitazione di costruire in altezza, o almeno di farlo in proporzione alla larghezza delle strade. In seguito, gli edifici furono costruiti utilizzando stili architettonici diversi, come il neoclassico, il georgiano (che a sua volta si rifà al palladianesimo), il neogotico e il moderno.
È una storia architettonica che dall'Europa diventa statunitense, perché questi edifici portano la variante degli architetti americani, un po' come certi cibi italiani reinterpretati negli Stati Uniti. Ad esempio, ho mangiato una pasta alla carbonara dove gli spaghetti erano stati sostituiti dai ravioli e l'uovo dall'immancabile panna. Tutta questa architettura, in qualche modo, si potrebbe definire come la rivisitazione degli stili architettonici europei in chiave USA.
La guida, ad esempio, non mi ha parlato del significato dell'obelisco, ma solo del fatto che sia l'obelisco più grande del mondo. Tutto questo riflette lo stile degli "Stati Uniti," che, fortunatamente, è diverso da quello europeo e crea una sua peculiarità specifica. Non posso leggere queste architetture con il mio punto di vista europeo/italiano, altrimenti non avrei mai potuto mangiare i ravioli alla carbonara.
The urban layout of Washington is attributed to Pierre Charles L'Enfant, of French origin, with modifications made by the surveyor Andrew Ellicott. It’s a sort of garden city, where there is a great balance between green spaces and buildings, with the limitation on building height, or at least doing so in proportion to the width of the streets. Over time, buildings were constructed using various architectural styles, such as neoclassical, Georgian (which itself is inspired by Palladianism), Gothic Revival, and modern.
It’s an architectural history that transitions from European to American, as these buildings incorporate the unique interpretations of American architects, much like certain Italian foods reimagined in the United States. For example, I once ate a carbonara where the spaghetti was replaced with ravioli and the egg with the inevitable cream. This architecture, in some ways, could be defined as a reinterpretation of European architectural styles in a U.S. context.
For instance, the guide didn’t mention the significance of the obelisk but only pointed out that it’s the tallest obelisk in the world. All of this reflects the "United States" style, which, fortunately, is different from the European one and creates its own specific uniqueness. I can’t view these architectures from my European/Italian perspective; otherwise, I would never have been able to enjoy ravioli alla carbonara.
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