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28 novembre 2013

A Journey through an Italy You Don't See on the News



[...] You will find these four words at the New Generations festival held in Milan on November 28, 29, and 30, but do not be deceived by my introduction, because the curators, Gianpiero Venturini and Carlo Venegoni, have chosen the best architects' studios observing, not the Italy made up of different regions, but Italy as a region of Europe. All the speeches will be pithy and to the point, with a limited number of clear ideas, thus avoiding the verbal diarrhea, often full of personal opinions, of 20th-century conferences.

[...] these are the names (and luckily today we don't need their surnames, only their web addresses) of an Italy that shares nothing with the empty, often shouted words of television. These are practical men and women who love to get their hands dirty: open, instinctive, social. They know full well that the web is a notice-board where ideas can be exchanged and shared not just in the virtual world but in the real one as well. Their approach can be summed up as "dialogue with nature, sacrifice and simplicity".

[...] A.M.O. Venezia ... is not the Venice branch of the conceptual arm of the Rem Koolhaas's O.M.A. studio. "A.M.O. Venezia" stands for "Ancient Maps of Venice". It's a free app developed by Venice university's cartography and geographical information system under Professor Francesco Guerra. The app enables you to see the changes that have taken place in Venice through historic maps from the cartography and geographic information system.


22 novembre 2013

...a proposito di nuova generazione, un viaggio dietro l’Italia del telegiornale e A.M.O. Venezia...

di Salvatore D’Agostino


... a proposito di nuova generazione, 

ci sono quattro parole passepartout, usate per comunicare bene e in fretta, che in questo inizio del ventunesimo secolo dovrebbero essere cancellate dal vocabolario, eccole:

  • ‘Festival’ e il suo epigono ‘evento’;
  • ‘Workshop’ ovvero lezioni istantanee su tutto;
  • ‘Nuova generazione’ e la speculare, ma glamour ‘new generations’;
  • Under x, y, z per fissare una barriera ‘evolutiva’ alle idee fresche e innovative.

Queste quattro parole li trovate al Festival NEW GENERATIONS che si terrà a Milano il 28, 29 e 30, ma non fatevi ingannare dalla mia introduzione perché i curatori Gianpiero Venturini e Carlo Venegoni hanno selezionato i migliori studi di architettura osservando, non l’Italia delle regioni, ma l’Italia come regione dell’Europa. Tutti gli interventi avranno il pregio della sintesi, poche ma chiare benedette idee, evitando così l’effluvio incontrollato, spesso zeppo di opinioni personali, dei convegni del ventesimo secolo.

Qui, se sei interessato, trovi il programma.









9 novembre 2013

Salvatore Iaconesi | Infoscapes: Emerging Human Ecosystems



By Salvatore Iaconesi


A cultural ecosystem for Rome: here is a new geography composed of atoms and bits. We have created an observation platform for a new anthropology of the city.

We find ourselves amid a strange normality.

I'm immersing myself in the streets of Rome, focused on getting to the places where I have errands today and intent on observing the intense physicality of this city. As a result, I'm constantly running the risk of walking into people, slipping while getting off a crowded tram or simply getting lost in the fascination of turning off into a narrow street in the old center instead of heading straight for my destination.

I feel a vibration... and everything changes. Although physically I remain in the same place, I'm somewhere else. I glance at my smartphone, which has notified me of a new message and I am in another place. It is hard to describe. I'm still there - at a crowded intersection by Largo Argentina (a square in Rome's old center, full of ancient ruins), trying to avoid being run over by a car as I cross the street along with many other people. But I am also elsewhere.

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6 novembre 2013

0021 [POINTS DE VUE] Steve Bisson | Viaggio in Italia?

di Salvatore D’Agostino

   Nel 1954 usciva nelle sale cinematografiche ‘Viaggio in Italia’ di Roberto Rossellini. Nel film una coppia inglese, Alex e Katherine Joyce, durante un viaggio in auto in Italia è costretta a ritrovare il dialogo, ormai rovinato dalla reciproca indifferenza. L’abitacolo diventa il loro forzato confessionale, mentre il paesaggio italiano scorre non osservato attraverso i finestrini. Rimasti intrappolati, a causa di una festa religiosa in un paese campano, sono costretti a scendere dall'auto e strattonati dagli eventi aprono gli occhi sulla realtà, se pur umanamente diversa dalla loro cultura, che li circonda. Un miracolo della vista apre gli occhi chiusi dall'indifferenza.

   Nel 1984 Luigi Ghirri invitava venti fotografi ad attraversare l’Italia «dove non c’è niente da vedere», come scriverà Gianni Celati, per osservare l’Italia che non veniva rappresentata dalle immagini del bel paesaggio da cartolina o dalle foto spendibili e sensazionalistiche dei paparazzi, come lì definì Federico Fellini. Ghirri intitolerà la mostra e il libro ‘Viaggio in Italia’ aprendo gli occhi verso un paesaggio dove i cultori dell’estetica e del bel paese non sarebbero mai andati.

   Nel 2014 Steve Bisson ai ‘viaggi in Italia’ precedenti ha aggiunto un punto interrogativo. Ha invitato un gruppo di fotografi, artisti e amici a fermarsi per tracciare un pensiero a mano libera sulla fotografia e sul paesaggio senza utilizzare apparecchi fotografici. Facendosi inviare per posta gli appunti per un’installazione dal titolo ‘Viaggio in Italia?’ del 2014. Un invito ad aprire gli occhi sul paesaggio ‘presente’ senza mediazioni visive.

   In questi giorni, fino al 10 novembre 2013, è possibile vedere un’anteprima dell’installazione presso la Galleria Browning di Asolo. Di seguito, ho estratto dall'anteprima qualche ‘pensiero a mano libera’: