di Salvatore D’Agostino
Lo scorso 10 marzo un overspeed ha causato l’incagliamento della nave petroliera Gelso M quando il suo comandante, nel tentativo di fronteggiare i marosi agitati da venti inconsueti, ne ha mandato il motore dell’elica fuori giri. La nave, senza forza motrice e spinta dalla mareggiata, si è arenata sugli scogli di pietra bianca di Siracusa, nei pressi di Capo Santa Panagia. Overspeed significa andare fuori giri, e succede quando si tenta di superare il limite massimo delle potenzialità di un motore.
Overspeed è la forsennata corsa fuori giri
dell’economia mondiale del nostro tempo che tenta di far viaggiare le
merci oltre il limite. Ogni giorno, da diverse parti del globo,
assistiamo a comandanti dell’economia che lasciano la riva consapevoli
di dover lottare contro l’evitabile tempesta e dover sfidare un
possibile naufragio.
Overspeed
è la metafora dei cacciatori di disgrazia dei post disastri che nel
caos delle scelte spesso prese di fretta e senza competenza tecnica,
lucrano sull’inefficienza delle decisioni politiche.
Overspeed
è il nostro mondo mediatico che decide secondo il grado di viralità
dell'informazione dove accendere o spegnere i riflettori.
Overspeed
è il reportage fotografico che il 15 marzo Salvatore Gozzo ha
realizzato intorno alla costa siracusana che in questi giorni comincia a
riflettere i primi raggi della primavera, e dove lentamente il Gelso M.
sembra assumere i colori di un involontario monumento del nostro tempo.
22 marzo 2012
Intersezioni ---> POINTS DE VUE
Come usare WA---------------------------------------------- ------------------------------Cos'è WA
termine esatto: monumento involontario del nostro tempo!!! che va oltre le trafile politico burocratiche e si appropria con prepotenza il privilegio di mettersi in mostra tra le intoccabili rocce costiere!!
RispondiEliminaciccio minniti
...e nel silenzio di qualche sottoscala, al buio, c'è già qualcuno che sogna di lasciare la nave dov'è e di costruirgli intorno un bel villaggio turistico costiero a tema: "Resort del Gelso", ovvero varca rutta rumpila tutta.
RispondiEliminasalvo benintende
è veramente un'ottima metafora dei tempi.
RispondiEliminaCiccio,
RispondiEliminaSanta Panagia deve ringraziare la vecchia linea del ferro e l’edilizia popolare.
Spero che questo vuoto resti vuoto, poiché temo qualsiasi opera di ‘riqualificazione ambientale’ preferisco l’abbandono.
Saluti,
Salvatore D’Agostino
Salvatore,
RispondiEliminati sei dimenticato la M. meglio ‘RESORT GELSO M.’ non credi?
Saluti,
Salvatore D’Agostino
Rem,
RispondiEliminaecco questo è un luogo che ti farei vedere condensa molta storia dell’agognato sviluppo industriale legato alla ‘cassa del mezzogiorno’.
Senza titoloni e urla TV poiché è una storia da ascoltare lentamente.
Una storia di speranza, di vita e di morte.
Saluti,
Salvatore D’Agostino
Penso che il vero motore dell’umanità sia la Spiritualità, di cui tutti se ne sono appropriati, soprattutto le religioni. Io rivendico la mia spiritualità, non la metto all’ammasso. Io amo le architetture della spiritualità religiosa, pur essendo un ateo, mi avvolgono e mi portano in alto…!
RispondiEliminaMi fanno viaggiare..!
Credo nel “viaggio” dell’umanità, sempre alla ricerca di una salvezza che oltre l’orizzonte non esiste ma che non ne prenderà mai coscienza.
E’ proprio nell’incoscienza che i greci, e tutti gli altri, affrontarono mari tempestosi per arrivare in Sicilia. Lasciamo alla storia giudicare.
Noi sappiamo per certo che se il petrolio continua ad inquinare il mare e l’aria; e i fuochi continueranno a distruggere le piante che ci danno il cibo; se centrali nucleari scoppieranno creando il deserto, se migliaia di Gelso M. distruggeranno il mare il dato è tratto: scompariremo! Per la natura il problema esiste relativamente, fra milioni di anni, magari dopo aver digerito l’ultimo granello di plastica o l’ultima goccia di petrolio, altre vite, altre storie...
Nelle foto dell’artista Salvatore Gozzo la bellezza e la miseria umana sono ampiamente rappresentate.
Un saluto
pietro giannone
la costa urbana di siracusa è stata risparmiata non dalle leggi urbanistiche ma dalle oggettive difficoltà di godimento. hai ragione salvatore, la linea ferrata in primis, ma la falesia alta ed appuntita a seguire hanno determinato "l'abbandono ed il degrado urbano" che ci permettono di apprezzare il luogo! questo è uno dei casi in cui io elogio l'abbandono!
RispondiEliminaciccio minniti.....again!!!!
Si vede che ancora non siamo diventati abbastanza poveri. Se il fatto fosse successo sulle coste del Tamil Nadu o del Kerala (India), nel giro di una settimana tutta la nave sarebbe stata smontata pezzo a pezzo e avviata al riciclo o alla fonderia. Il reddito minimo, nel nostro caso, forse è puro impedimento alla fantasia e all'impresa (nel senso stretto della parola "impresa", non nello stupido significato finanziario di oggi).
RispondiEliminaVil Geometra.
scusa ma nel tuo blog perchè i titoli dei posts sono con parentesi sigle etc..?
RispondiEliminaPietro Giannone,
RispondiEliminaserve il tuo punto di vista come azione ‘concreta’ sul territorio.
Da anni la spiritualità è stata abbandonata a favore di un certo sogno ‘del lavoro per il sud’ progettato da vertici ‘politici’ poco spirituali.
Overspeed è una riflessione che vorrebbe andare oltre il solito terribile ’è così che ci possiamo fare’.
Overspeed ciclicamente tornerà per iniziare a innescare dinamiche ‘territoriali’ più concrete.
Saluti,
Salvatore D’Agostino
Ciccio Minniti,
RispondiEliminal’urbanistica e la pianificazione dovrebbero contemplare dei retini con aree da destinare a ‘luoghi abbandonati’ distinte dai retini delle fantomatiche ‘aree verdi’ o ‘agricole’.
Non credi?
Saluti,
Salvatore D’Agostino
Vil geometra,
RispondiEliminapensiero corrosivo ma realistico.
Saluti,
Salvatore D’Agostino
anonimo,
RispondiEliminadomanda interessante.
Perché ogni riflessione è temporale, modificabile nel tempo e non perentoria.
Quindi il post 0001 è il primo vagito di un tema che sviluppo nel tempo.
I titoli-tema spesso usano delle frasi stereotipate ‘fuga di cervelli’, ‘speculazione’, con l’intenzione di superare l’equivoco del nostro tempo ‘la semplificazione mediatica’.
Wilfing procede per tappe lentamente, infine i numeri e il titolo-tema annientano l’effetto titolo gridato del mainstream generalista poiché Wilfing non va letto attraverso il titolo.
Saluti,
Salvatore D’Agostino
Io penso che il dato è tratto: la crisi troverà soluzione nella fame di milioni di uomini, donne e bambini, processo già ampiamente in atto. L'umanità è avvezza alle catastrofi. Il crollo dell'immenso impero romano insegna!....poi il risorgimento, la primavera.. e così via per millenni. Ora purtroppo c'è qualcosa in più: benché armati di computer e di tanti strumenti infinitamente utili, ci siamo fatti fregare da un nugolo di persone incapaci e spesso anche ladri che hanno rubato non i soldi ma l'anima ai cittadini. Quindi i tecnici, un filo di speranza...ma hanno salvato le banche. Quindi vengo alla domanda. E facciamo dei conti. Se ad ogni cittadino gli diminuiamo la spesa energetica, fornendogli un impianto fotovoltaico a basso costo, parco sociale fotovoltaico di cui mi sto occupando, e quindi sottrarremmo l'energia solare alla speculazione, libereremmo circa trecento euro mensili ai cittadini. Realizzare ciò oggi è diventato addirittura banale, visto che i pannelli fotovoltaici costano ormai quattro soldi. I soldi che le banche hanno incassato all’1% possono benissimo investirli finanziando il fotovoltaico ai cittadini artigiani e famiglie, al di là degli incentivi dello stato. Una vera riscossa economica per il sud. Si libererebbe una grande massa di petrolio e di gas visto che con l'energia solare si può anche cucinare. Questa operazione farebbe di fatto diminuire il prezzo del carburante ed aumentare la mobilità. Muoverebbe il commercio…Ecco una prima azione concreta sul territorio!
RispondiEliminapietro giannone
Visita su facebook il 'museo delle carte', Noto
Pietro,
RispondiEliminagrazie per la segnalazione del ‘Museo delle carte’ ma non credo che basti un’unica azione economica (in questo momento trend o se vuole di mercato) per cambiare la nostra economia.
Il petrolio doveva risollevare le condizioni ‘economiche’ della Sicilia non possiamo fare lo stesso sbaglio cambiando semplicemente il soggetto, anche se è ECO.
Serve un’economia più coerente, organica, audace, diversificata, evitando l’equivoco dell’assistenza politica.
Saluti,
Salvatore D’Agostino
Convengo che Il mio punto di vista sul tema dell’energia non può che essere solo una prima idea, che da sola non fa struttura economica. Il problema fondamentale, quindi, è ricostruire la nuova economia post crisi. Nel museo delle carte si conservano molti stesti del periodo borbonico dove è possibile comprendere come si realizza uno stato e quindi una economia. Investirono capitali enormi nella cultura, Esempio eloquente inizio degli scavi di Pompei secondo il seguente assunto; ”gli usi e l’architettura di quei tempi ci fa mirabilmente conoscere,”! Credo che il problema vero è riuscire a riallacciare i fili con la nostra storia economica, scopriremo così che non esistono quelle sterminate colture di cotone, canapa, lino,ecc.,ecc, L’elenco di ciò che non torna è sterminato….
RispondiEliminaUn saluto,
pietro giannone
Pietro Giannone,
RispondiEliminacredo che il problema vero della Sicilia sia quello di riallacciare i fili con il nostro mondo di oggi.
Il passato non va mitizzato, soprattutto se ripulito dalla povertà ‘malvagia’ diffusa, dal familismo violento e autoritario, dallo sfruttamento del lavoro giovanile, dall’omofobia, dalla mancanza di dignità civica e sociale nei confronti delle donne, da intere vite passate chiuse nei piccoli paesi.
Saluti,
Salvatore D’Agostino
Gelso M, Siracusa, 2012
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