di Salvatore D'Agostino
«La mia città è in mano ai banditi. […] Un sindaco che dovrebbe vergognarsi per il livello infimo della propria competenza e per l'assoluta ignavia rispetto ai problemi della città si preoccupa invece di coprirsi le pudenda affidando a una squadra di esperti l'immagine di Palermo. Dove per immagine si intende il simulacro vuoto di una retorica che dice a grandi lettere «Palermo è cool»1, come recitava una campagna superpagata2 affidata alla Publicis poco prima delle ultime elezioni.» (Franco La Cecla)3
Palermo è una città potente, da anni regola le vicende della politica italiana. I milioni di voti, gestibili dai gruppi di potere oligarchici dell’isola, decidono la governabilità dell’Italia.
Palermo è cruda, come il pesce servito nei ristoranti temporanei che costeggiano il mare. La sua crudezza risiede nell’idea condivisa del rispetto verso i potenti.
A Palermo non si vive, si sopravvive, solo all’ingenuo che non conosce le tacite regole, Palermo, mostra la sua cinica violenza.
La crudezza di Palermo si percepisce:
Palermo è cruda, come il pesce servito nei ristoranti temporanei che costeggiano il mare. La sua crudezza risiede nell’idea condivisa del rispetto verso i potenti.
A Palermo non si vive, si sopravvive, solo all’ingenuo che non conosce le tacite regole, Palermo, mostra la sua cinica violenza.
La crudezza di Palermo si percepisce:
nei corpi degli attori dei registi Ciprì e Maresco, non uomini ma carte geografiche da delimitare e spartire;
nelle foto dei poveri cristi morti ammazzati, scattate dopo una corsa in Vespa tra i vicoli, da Letizia Battaglia, un miscuglio di anime e sangue, di uomini e donne, maledetti e benedetti;
nell’urlo senza speranza in La Ballata delle balate di Vincenzo Pirrotta: «Si aviti i cugghiuni, voi lecchini di Stato dovete dire che la mafia e la politica convivono, sono allo stesso livello»;
nelle voci e nei gesti disarticolati degli attori del teatro di Emma Dante, gente mutilata della libertà.
A te viaggiatore che arrivi a Palermo dall’autostrada da est o da ovest, sappi che quel tratto di strada/autostrada/tangenziale è una magnifica promenade architectural, la più bella opera di arte contemporanea a cielo aperto, il suo titolo è: Sacco di Palermo, mi raccomando abbi rispetto. Se in seguito vuoi entrare nelle sue viscere e non sei amante dell’arte, sappi che da qualche mese puoi parlare con la sua tenia, si trova in un garage interrato. Uno spazio sottratto alla real estate palermitana. La Tenia si chiama Vicaria e in quest’avamposto interno alla pancia del 'Sacco': cu arriva ietta vuci.4
Forse sarò blasfemo ma in queste viscere ho percepito l’idea civile dell’urbs e dell’urbanità. Come per i primi cristiani pare che quest’idea stia per nascere dalle catacombe della nostra contemporaneità: i palazzi degli speculatori, dove sotto il loro peso di cemento sono stati seppelliti uomini, lavoratori, campagne, giardini, ville liberty, siti archeologici e la civiltà.
Infine amico mio, per maggiore conoscenza, la religione che si professa alla Vicaria è la libertà. Quindi, stai attento, perché a credere in questa religione si rischia la vita.
28 gennaio 2009 (ultima modifica 10 agosto 2012)
nelle foto dei poveri cristi morti ammazzati, scattate dopo una corsa in Vespa tra i vicoli, da Letizia Battaglia, un miscuglio di anime e sangue, di uomini e donne, maledetti e benedetti;
nell’urlo senza speranza in La Ballata delle balate di Vincenzo Pirrotta: «Si aviti i cugghiuni, voi lecchini di Stato dovete dire che la mafia e la politica convivono, sono allo stesso livello»;
nelle voci e nei gesti disarticolati degli attori del teatro di Emma Dante, gente mutilata della libertà.
A te viaggiatore che arrivi a Palermo dall’autostrada da est o da ovest, sappi che quel tratto di strada/autostrada/tangenziale è una magnifica promenade architectural, la più bella opera di arte contemporanea a cielo aperto, il suo titolo è: Sacco di Palermo, mi raccomando abbi rispetto. Se in seguito vuoi entrare nelle sue viscere e non sei amante dell’arte, sappi che da qualche mese puoi parlare con la sua tenia, si trova in un garage interrato. Uno spazio sottratto alla real estate palermitana. La Tenia si chiama Vicaria e in quest’avamposto interno alla pancia del 'Sacco': cu arriva ietta vuci.4
Forse sarò blasfemo ma in queste viscere ho percepito l’idea civile dell’urbs e dell’urbanità. Come per i primi cristiani pare che quest’idea stia per nascere dalle catacombe della nostra contemporaneità: i palazzi degli speculatori, dove sotto il loro peso di cemento sono stati seppelliti uomini, lavoratori, campagne, giardini, ville liberty, siti archeologici e la civiltà.
Infine amico mio, per maggiore conoscenza, la religione che si professa alla Vicaria è la libertà. Quindi, stai attento, perché a credere in questa religione si rischia la vita.
28 gennaio 2009 (ultima modifica 10 agosto 2012)
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Note:
1 Campagna pubblicitaria basata su una frase estrapolata da un articolo apparso (presunto non esiste negli archivi on-line della rivista) sul settimanale Panorama il 18 luglio 2006: «La città più cool d’Italia. È Palermo». Premetto che non credo nei programmi di satira cool Italbiscione perché hanno trasformato l’indignazione in un’attività ricreativa da avanspettacolo ma condivido il vaffanculo di Giulio Golia, nei confronti della risata becera e cuul del Sindaco Diego Cammarata:
2Un milione e ottocento mila euro.
3Franco La Cecla, Contro l’architettura, Bollati, Torino, 2008, pp. 104-105.
4”Cu arriva ietta vuci” è uno spazio libero e liberato per un teatro civile a Palermo: da un'idea di Mila Spicola. Direzione artistica Emma Dante. Organizzazione Mila Spicola. Ecco com'è nato riporto delle mail tra Emma Dante e Mila Spicola:
(E' da un pò che ci pensiamo...ed è nata così come ve la scrivo)
"Cara Emma,
ti chiedo si potrebbe pensare a una pubblica lettura di testi teatrali civili , di riflessione o di condanna, anche ironici, perchè no, in un teatro? Da mesi ci propinano la fandonia che gli intellettuali palermitani, gli artisti, non parlano, non prendono posizione di fronte a quello che accade a palermo.
Io, di fronte a tutto ciò, che mi indigna, che mi fa ribollire il sangue da mesi, sono disposta, da donna, da palermitana, impegnarmi per dar voce al mio scontento. prendo posizione eccome e, come me,magari anche tu, o altri, non so, magari tu li conosci meglio di me quelli che non gli va giù per null? la piega che sta prendendo l'italia, per non parlare dello sfacelo di palermo.
ti chiedo si potrebbe pensare a una pubblica lettura di testi teatrali civili , di riflessione o di condanna, anche ironici, perchè no, in un teatro? Da mesi ci propinano la fandonia che gli intellettuali palermitani, gli artisti, non parlano, non prendono posizione di fronte a quello che accade a palermo.
Io, di fronte a tutto ciò, che mi indigna, che mi fa ribollire il sangue da mesi, sono disposta, da donna, da palermitana, impegnarmi per dar voce al mio scontento. prendo posizione eccome e, come me,magari anche tu, o altri, non so, magari tu li conosci meglio di me quelli che non gli va giù per null? la piega che sta prendendo l'italia, per non parlare dello sfacelo di palermo.
gente di teatro, scrittori, attori, ... ci vuole coraggio, ma va fatto. e , secondo me, ne troveremo tanti che vogliono farlo...un bacio mila"
"Cara mila,
io posso mettere a disposizione il mio spazio, la vicaria, autogestito, indipendente e svincolato, per incontri spettacoli letture di testi di condanna, di scandalo e di riflessione. possiamo organizzare un incontro al mese o alla settimana in cui, chi vuole ,viene alla vicaria e legge la sua protesta, la sua opinione. fammi sapere se potrebbe funzionare. ti abbraccio Emma"
"Dico che sarebbe semplicemente meraviglioso. cu arriva ietta vuci. un bacio mila."
"Cara mila,
io posso mettere a disposizione il mio spazio, la vicaria, autogestito, indipendente e svincolato, per incontri spettacoli letture di testi di condanna, di scandalo e di riflessione. possiamo organizzare un incontro al mese o alla settimana in cui, chi vuole ,viene alla vicaria e legge la sua protesta, la sua opinione. fammi sapere se potrebbe funzionare. ti abbraccio Emma"
"Dico che sarebbe semplicemente meraviglioso. cu arriva ietta vuci. un bacio mila."
Primo incontro: 07.12.2008
Secondo incontro: 11.01.2009
Terzo incontro: data da fissare
Hanno partecipato:
Roberto Alajmo giornalista e scrittore;
Giulio Cavalli, attore lodigiano autore di Radio mafiopoli;
Vivian Celestino e Domenico Cogliandro autori di un reading documentale: Secondo Chiara;
Secondo incontro: 11.01.2009
Terzo incontro: data da fissare
Hanno partecipato:
Roberto Alajmo giornalista e scrittore;
Giulio Cavalli, attore lodigiano autore di Radio mafiopoli;
Vivian Celestino e Domenico Cogliandro autori di un reading documentale: Secondo Chiara;
Combomastas rappers;
Pino Maniaci, giornalista e autore di Telejato;
Roberto Scarpinato, magistrato antimafia, autore del libro Il ritorno del principe;
Cinzia Sciuto caporedattrice del mensile Micromega.
N.B.: L'immagine è una scansione tratta dalla mia tessera.
Pino Maniaci, giornalista e autore di Telejato;
Roberto Scarpinato, magistrato antimafia, autore del libro Il ritorno del principe;
Cinzia Sciuto caporedattrice del mensile Micromega.
N.B.: L'immagine è una scansione tratta dalla mia tessera.