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5 dicembre 2008

...a proposito di diagrammi, incrocio e fotografia...


...diagrammi,
Salottobuono,
ho sistemato l'intervista secondo il tuo/vostro suggerimento.
Interessante il libro Data Flow
a presto,
Salvatore D'Agostino
Mail spedita il 20 ottobre 2008 10.19

Grazie sì, il libro è molto bello e pieno di lavori interessanti. E' anche molto ben fatto, l'hanno curato e disegnato gli svizzeri Onlab (www.onlab.ch – gli stessi che hanno realizzato la grafica del padiglione tedesco alla Biennale di quest'anno e che hanno fatto il lifting all'attuale Domus...).
Salottobuono

Che cos'è un Data Flow Diagram?

Una semplificazione grafica dei flussi d'informazione, teorizzata nel 1978 da Tom De Marco e descritta nel suo libro Structured Analysis and Systems Specification, Paperback, 1979.


...incrocio,
ho chiesto ai miei amici Ugo Sgambetterra e Carina Peinado Sarubbi, di tradurmi una vignetta di Daniel Paz un fumettista argentino.
Grazie Ugo e Carina.

Clicca sull'immagine per ingrandire.


MALBA: http://www.malba.org.ar/web/


...fotografia,
Martino Di Silvestro un architetto/
fotografo che lavora in Svizzera mi ha spedito una mail:
Oggetto: Mormorio-Alemanno Delogu...
Perchè non pubblichi questo?

http://www.fotoinfo.net/news/detail.php?ID=447
http://liste.racine.ra.it/pipermail/s-fotografie/2008-July/001213.html
http://liste.racine.ra.it/pipermail/s-fotografie/2008-July/001214.html
nel tuo blog?

Ciao
Martino
Mail spedita il 17 ottobre 2008 16.08


Di Diego Mormorio ricordo con piacere un suo libro sulla fotografia "Un'altra lontananza", Sellerio, 1997.
Interessante il capitolo Vedute & Paesaggio (Città, giardini, periferie, lontananze) dove si può leggere un'acuta definizione di paesaggio:


Questo vicenda romana chiarisce il male profondo della nostra Italia, mi chiedo, può la politica gestire le eccellenze?
In una lettera aperta di Diego Mormorio pubblicata su libero il 13 luglio 2008 "7 anni di fotografia. Festival internazionale di Roma". Un bilancio deludente." Leggiamo:

«Ma il sindaco Veltroni – che (per la cronaca) è stato studente all’Istituto Cine-Tv – intendeva evidentemente realizzare intorno alla fotografia non tanto un progetto orientato all’approfondimento o alla crescita dello spirito critico, quanto uno dei tanti appuntamenti romani di consumo, utili alla crescita del consenso elettorale. Pensò, dunque, che non fossero necessari né uno né molti esperti, ma che bastasse la buona volontà di un fotografo, ignoto a molti, ma suo amico. Così Marco Delogu, per dirla ricordando i tanti cardinali che ha fotografato, venne creato “direttore artistico"».

Riporto un articolo apparso sul sito Associazione Italiana Giornalisti Dell'Immagine", 09 ottobre 2009:

«Dal 2009 stop al Festival Internazionale della FotoGrafia di Roma. Lo ha dichiarato all’Ansa l’assessore alla cultura Umberto Croppi, lanciando contemporaneamente la costituenda Festa Futurista e le altre iniziative culturali del comune.
Ufficialmente la causa è finanziaria: l’assessore ha detto di aver trovato una “situazione disastrosa”, anche se la passione revisionista della giunta Alemanno, dai festival del cinema "autarchici" alla celebrazione dei caduti papalini proprio durante la commemorazione della Breccia di Porta Pia il 20 settembre scorso, e l’evidente intenzione di cancellare qualsiasi ricordo delle precedenti amministrazioni di centrosinistra, fanno pensare a forti motivazioni di natura politico-ideologica. Il direttore della rassegna Marco Delogu ha dichiarato in un’intervista a Repubblica che l’edizione del 2009 si terrà ugualmente, anche senza l’appoggio comunale, per rispettare gli impegni presi a livello internazionale.
Sembra giusto ricordare che il Festival e la gestione di Delogu hanno ricevuto in passato diverse critiche, per la mancanza di un Comitato Scientifico, la discutibilità di alcune scelte, l’assenza di un serio percorso critico e storiografico, riassunte in un recente intervento di Diego Mormorio su S-Fotografie e in una seguente precisazione

Diego Mormorio nella sua successiva precisazione riporta un aneddoto:

«Ho sentito circolare una battuta: Se in Italia si fulmina una lampadina, prima fanno un convegno politico sulla lampadina, poi la sostituiscono.»

Tralasciando la vicenda Mormorio/Delogu, Alemanno/Veltroni, revival futuristico/fotografia internazionale, provinciali/provinciali, perché in Italia la retorica della politica di sinistra--->comunisti/destra--->fascisti crede che gli italiani siano gente da addomesticare con eventi culturali propagandistici e provinciali?
Perché la politica deve gestire la cultura?
L'Italia è bloccata da un manipolo cospicuo di politici che gestiscono i propri interessi a discapito della gente intelligente ormai relegata fuori orario o nel retrobottega.
La politica sembra considerare stupidi i propri elettori, spendendo soldi statali per operazioni di basso marketing elettorale.
Personalmente credo che bisogna non aver più buonsenso e disobbedire, perché la politica di destra/sinistra non rispetta le regole primarie del buon vivere, agire con intelligenza.

Intersezioni ---> ...a proposito di...

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