Pubblico un breve estratto dell'intervento che il dromofilo Mauro Francesco Minervino terrà domani 4 settembre al Festival di letteratura di Mantova, tenda Sordello (nella mappa punto 9) alle ore 18.00.
Mauro Francesco Minervino
Cerco ancora un modo per orientarmi nello spazio del mondo. Perciò scrivo libri che nascono allo scoperto, in movimento, da un viaggio, dalla strada, che somigliano essi stessi a viaggi, strade, a incontri e relazioni impreviste che nascono da percorsi insoliti e accidentati. Lo faccio per “riportare su un piano di realtà le nostre percezioni, sempre più deprivate di competenze spaziali, ovvero delle capacità di muoversi in un mondo a tre dimensioni”. Resto convinto anch’io che in questo modo, riconquistando la visione alla “profondità di campo”, con una «diversa ecologia percettiva e spaziale, la nostra competenza tridimensionale potrà risorgere, o almeno non spegnersi del tutto» (M. Belpoliti). Per cercare di ricordare quello che vedo, per tentare di venire a capo di quello che leggo del mondo, nonostante tutto, privilegio ancora l’esperienza dei sensi nella dimensione del reale, il movimento nel tempo e nello spazio, a tre dimensioni. Lo “stato in luogo” di cose e persone è il condensato di questa esperienza, l’oggetto che per me assomma e riproduce ogni realtà, ogni ricordo sensibile del mondo e del suo essere FACTUM, VOLUMEN.
Penso a un libro che racconta i luoghi e le persone così come sono adesso, privilegiando la dimensione del viaggio e il racconto di esperienze sul campo, di sguardi e narrazioni sul contemporaneo al Sud. Penso a un libro di luoghi e persone, di “movimento e passione”.
Tra andate e ritorni, souvenirs e disdette, ho tentato ancora una volta di narrare e mettere in scena, narrando dal vero, la minuta dialettica degli incontri e dei luoghi di oggi, le esperienze, le disillusioni e gli incanti che hanno guidato e guidano ancora - anche chi scrive qui, proprio da dentro il medesimo campo di esperienze e ricusazioni - alla ricerca costante di un altrove e di un paese possibile, affrontando consapevolmente il rischio dell’impermanenza, la mobilità finale di quell’essere gettati sulla strada che è tipico della dimensione del contemporaneo, accettando così lo spaesamento, l’esilio, il domicilio instabile e la dimora in un altrove che si fa per tutti sempre più prossimo e spiazzante. Spero che tra le pagine di questo libro-viaggio in cui la Calabria è sempre più metafora e specchio ustorio di un’Italia in crisi, affiori l’ansia di conoscenza e di comprensione di chi ha immaginato, polemizzato, detestato, amato e abitato i luoghi e gli incontri ordinari e straordinari di un Sud meridiano che malgrado tutto resta punto archimedico della geografia e dell’anima. Un libro sul bisogno di situare oggi nello spazio e nel tempo della mia e delle nostre vite un nuovo e più accogliente confine dell’umano.
3 settembre 2013
L’ultimo libro di Mauro Francesco Minervino, Chi vive in Calabria/Chi ha scarsa memoria. Viaggio a Sud è edito da doppiozero. Link.
Su Wilfing Architettura si può leggere una lunga intervista con l’autore divisa in quattro parti: prima, seconda, terza e quarta.
ci sono stata
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