16 settembre 2008

...a proposito di Bla UIA, Bla Geodesign, Bla Casa per tutti...

..tracce sulla rete per chi si è perso gli eventi di maggio/luglio...

bla... dal 24 maggio al 6 luglio 2008 sono stati esposti al Palafuksas di Torino i progetti del concorso Geodesign. 48 architetti/designer sono stati chiamati ad indagare e risolvere problemi concreti della città con la logica dell'autocostruzione (es.: braccialetti porta preservativi, accessori per hammam, nuovo tipo di berimbau, orti urbani, stendipanni, panca trasformabile, seduta dissuasore, toilette per i murazzi, pontili mobili per canoisti). Su abitare numero 483, giugno 2008, ne parlano la curatrice della sezione MoMA Paola Antonelli, l'artista e collezionista Vladimir Archipov, il direttore della mostra di Architettura alla Biennale di Venezia 2008 Aaron Betsky, l'architetto Sami Rintala e il crtico di design John Thackara. Geodesign è una sperimentazione di progettazione dal basso, sofisticato per la qualità dei progettisti e delle aziende presenti. Vi trascrivo un commento tratto dal dibattito, Vladimir Archipov: «Comunque l'idea che sta dietro a Geodesign mi sembra un approccio dà "tappabuchi", un camuffamento. Anche se l'arte, come il design, ha un'importante missione sociale, così diventa un atto di carità. Mi sembra strano che alla domanda "Hai un problema?" si possa rispondere "Non ti preoccupare te lo risolvo io!"»

bla... dal 23 maggio al 14 settembre è stata aperta una mostra alla Triennale di Milano dal tema Casa per tutti a cura di Fulvio Irace e Carlos Sambricio: «L’idea sostanzialmente è di affiancare a una mostra per “esempi” storici, una sezione sulla contemporaneità che presenti e spieghi le più diverse soluzioni di un abitare temporaneo: dalle case d’emergenza alle case autoprodotte, a quelle per utenti speciali (case per studenti, case per ragazze, case per nomadi, case per operai, la casa-abito, etc,), comprese le investigazioni di artisti che hanno posto tale tema al centro del loro lavoro.
La mostra [...] pone al centro i nuovi bisogni che emergono dalle domande di socialità di comunità o singoli espropriati degli elementari diritti all’abitare che Zygmunt Bauman [sic.]  ha definito in un suo recente studio le
vite di scarto.
Si vuole insomma dare una risposta progettuale – e propositiva – al bollettino di guerra scandito quotidianamente dalle cronache delle nostre città, dalla rivolta delle banlieu francesi alla caccia al rom delle nostre».
Autori:  Alejandro Aravena, Massimiliano Fuksas, MVRDV, Kengo Kuma, Cino Zucchi. 
Qualcuno c'è stato?

bla... dal 29 giugno al 3 luglio 2008 si è svolto a Torino il XXXIII Congresso Mondiale degli Architetti Transmitting architecture  (pagina web non più visibile). Leggendo il manifesto conclusivo Dalla crisi di megacity e degli ecosistemi verso eco-motropoli l'era post-consumista l'architettura sembra aver abbandonato il prefisso Bio- (Bios- dal gr. vita) è abbracciato quello Eco- che se pur  semanticamente rimanda all'idea di casa/ambiente (oiko- dal gr. abitazione) concretamente avvia il processo verso le nuove frontiere economiche due esempi: l'IKEA a breve commercializzerà i suoi pannelli solari e il tema dell'Expo del 2015 di Milano Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita. Nella speranza che l'eco- non perda il suo contenuto vitale e non sia svuotato di significato dagli speculatori e dai piazzisti.
Intersezioni ---> ...a proposito di...

1 commento:

  1. Credo che il prefisso eco- sia già inflazionato, aspettiamo l'evoluzione di Ikea in questo settore, loro si che sanno leggere le esigenze di mercato!
    Fortunato F.

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