di Salvatore D'Agostino
Recentemente, nel classico gruppo che credo accomuni molti di noi, quello dei vecchi colleghi dell’università, un mio amico ha pubblicato una foto: una vera e propria memorabilia di quegli anni, trovata per caso mentre faceva ordine nella stanza del padre, recentemente scomparso.
In pratica, suo padre collezionava tutto ciò che il figlio aveva realizzato durante il periodo universitario. Quella foto era la locandina di un cineforum che, insieme a un gruppo di irrequieti futuri architetti, avevamo organizzato. In quell’occasione, avevo anche il compito di presentarlo e, prima di ogni proiezione, facevamo vedere dei corti tratti dagli archivi del collettivo famiglia sfuggita di Catania
Fu durante quel periodo che conobbi canecapovolto, che non solo era presente nei corti che proiettavamo prima dei film, ma che invitammo anche a tenere una conferenza sul tema "la morte a 24 fotogrammi al secondo". Da quel momento ho sempre seguito il lavoro di canecapovolto e, fortunatamente, non ci siamo mai persi di vista.