A casa mi trovo un libro con dei timbri di una biblioteca dove non ho mai richiesto il suo prestito. Non ho mai capito cosa sia successo e perché questo libro si trovi tra i miei scaffali. So solo che è diventato prezioso per me, segnato dall’usura delle tante volte in cui l’ho riletto. A volte penso che dovrei restituirlo, anche se non sono stato io a prenderlo, ma non ci riesco: è uno dei libri più importanti tra i miei. Recentemente ho riletto più volte il racconto Intervista a mia madre e mi ha colpito ancora più profondamente. È un racconto intenso, che mette a nudo le contraddizioni e le complessità del nostro tempo, sempre più sfilacciato tra un passato recente di cui sembriamo perdere la memoria – senza nemmeno elaborarne il lutto – e una vita vissuta, un tempo, con semplicità, dignità e umanità. Una vita che rispecchia la luce di ciò che significa vivere pienamente.
Quel libro, scritto da Gesualdo Bufalino nel 1996, si intitola La luce è il lutto. Proprio partendo da questo titolo, il fotografo Pietro Motisi* * *, da cui ha tratto ispirazione per il suo lavoro. Dopo aver attraversato in lungo e in largo la Sicilia per oltre un decennio, ha pubblicato un libro fotografico dal titolo LUCELUTTO.
Ho il piacere di ospitare una selezione delle sue fotografie presso il mio studio di architettura ETRA, a Milano, in Viale Monza 40. Se siete curiosi di scoprire il suo lavoro, vi invito a partecipare alla presentazione del libro sabato 30 novembre alle ore 18.00, insieme a Pietro Motisi e Francesco Gesti.
La mostra resterà aperta al pubblico dal 1 all’8 dicembre, con orario continuato dalle 10:00 alle 19:00.
Se sentite il bisogno di esplorare questi temi, vi invito a venire. Vi aspetto.