Ricordo mio figlio, che all’età di tre anni giocava con un programma educativo, iniziava in questo modo a prendere confidenza con il computer, ad ogni errore un simpatico omino lo avvertiva esclamando: “No! Così non va!”. Questa frase innocua, dopo i primi dieci sbagli cominciava, pur mantenendo la sua innocenza, a essere petulante. Oltre il primo quarto d’ora di esclamanti errori, io passavo a una fase d’irritazione. L’omino era intollerabile, segnalava l’errore ma non dava mai soluzioni. Mio figlio considerando l’età continuava imperterrito a giocare.
La stessa sensazione l’ho provata nella recente esternazione a proposito dello stato dell’architettura in Italia, del Ministro della Cultura Sandro Bondi al XXIII Congresso Mondiale Degli Architetti di Torino sembrava dire: “No! Così non va!”
La soluzione secondo il Ministro è una nuova legge sulla qualità architettonica, ricordate le recenti vicende del codice ‘Urbani’ o i tentativi interventisti di Francesco Rutelli e le considerazioni sui geometri? Credo e temo che anche questa volta non succederà niente.
Sembra essere una consolidata abitudine dei politici italiani denunciare un problema, creare magari un chiacchiericcio mediatico con la sequela di dichiarazioni senza dibattito, fino allo sfinimento fisiologico della notizia. L’influenza di tale operazione sulla società sarà nullo, dato che il politico “Così non va!” non ha nessuna intenzione di trasformare le sue esternazioni in azioni concrete .
Diceva Friedrich Nietzsche: “Nessuno mente più dell’indignato” e il domino di quest’ultima categoria storicamente appartiene al popolo.
B(u)ondi(‘) architettura!
Giorgio Santilli, 'Più qualità per l'architettura', Il Sole 24 Ore, 01-07-2008
Giovanna Favro, 'Città squallide, architetti sveglia', La Stampa, 01-07-2008
Stefano Bucci, 'Città brutte? Colpa dei politici. Lite tra architetti', Corriere della Sera, 02-07-2008
La stessa sensazione l’ho provata nella recente esternazione a proposito dello stato dell’architettura in Italia, del Ministro della Cultura Sandro Bondi al XXIII Congresso Mondiale Degli Architetti di Torino sembrava dire: “No! Così non va!”
La soluzione secondo il Ministro è una nuova legge sulla qualità architettonica, ricordate le recenti vicende del codice ‘Urbani’ o i tentativi interventisti di Francesco Rutelli e le considerazioni sui geometri? Credo e temo che anche questa volta non succederà niente.
Sembra essere una consolidata abitudine dei politici italiani denunciare un problema, creare magari un chiacchiericcio mediatico con la sequela di dichiarazioni senza dibattito, fino allo sfinimento fisiologico della notizia. L’influenza di tale operazione sulla società sarà nullo, dato che il politico “Così non va!” non ha nessuna intenzione di trasformare le sue esternazioni in azioni concrete .
Diceva Friedrich Nietzsche: “Nessuno mente più dell’indignato” e il domino di quest’ultima categoria storicamente appartiene al popolo.
B(u)ondi(‘) architettura!
Giorgio Santilli, 'Più qualità per l'architettura', Il Sole 24 Ore, 01-07-2008
Giovanna Favro, 'Città squallide, architetti sveglia', La Stampa, 01-07-2008
Stefano Bucci, 'Città brutte? Colpa dei politici. Lite tra architetti', Corriere della Sera, 02-07-2008