Il mio ultimo ricordo di Francesco Cossiga:
«D - Quali fatti dovrebbero seguire?
R - Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand'ero Ministro dell'interno.
D – Ossia?
R - In primo luogo, lasciar perdere gli studenti dei licei, perché pensi a cosa succederebbe se un ragazzino rimanesse ucciso o gravemente ferito...
D - Gli universitari, invece?
R - Lasciarli fare. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città.
D - Dopo di che?
R - Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri.
D - Nel senso che...
R - Nel senso che le forze dell'ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli e picchiare anche quei docenti che li fomentano».
Salvatore D'Agostino, 0003 [SQUOLA] La dottrina del bastone?, Wilfing Architettura, 30 ottobre 2008. Link
17 agosto 2010
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1° rapporto da facebook
RispondiEliminaFrancesco Alois:
Non mi è mai piaciuto e non mi piacerà mai.
Salvatore D’Agostino:
--->Francesco
Perdona questa citazione.
Rileggendo la ‘Società dello spettacolo’ di Guy Debord e leggendo per la prima volta i suoi ‘commentari’ ho trovato questa frase: «L’Italia riassume le contraddizioni sociali del mondo intero, e tenta, nel modo che si sa, di amalgamare in un solo Paese la Santa Alleanza repressiva del potere di classe, borghese e burocratico-totalitario, che già funziona apertamente su tutta la superficie della Terra, nella solidarietà economica e poliziesca di tutti gli stati; sebbene, anche là, non senza qualche discussione e qualche regolamento di conti all’italiana. Essendo per il momento il Paese più avanzato nello slittamento verso la rivoluzione proletaria, l’Italia è anche il laboratorio più moderno della controrivoluzione internazionale. Gli altri governi sorti dalla vecchia democrazia borghese pre-spettacolare guardano con ammirazione al governo italiano per l’impassibilità che esso sa conservare al centro tumultuoso di tutte le degradazioni, e per la tranquilla dignità con la quale siede nel fango. È una lezione che avranno da applicare a casa per un lungo periodo».
Riassume ciò che io penso di Francesco Cossiga tra gli artefici principali del nostro degrado sociale e politico.
Buona giornata
Francesco Alois:
Concordo
Salvatore D’Agostino:
Dimenticavo Debord scriveva questo nel 1967.
Possiamo stabilire una data (almeno per l'architettura) del declino dell'italia?
Io azzardo il 1955-1963 la prima data si riferisce al concepimento del libro di Italo Calvino la 'Speculazione edilizia', la seconda di pubblicazione. Quindi '1960' cioè 50anni di devastazione 'senza se e senza ma' (per usare un termine digeribile dai politici).
Francesco Alois:
Nel 1967... e non lo considero lungimirante, perché a quel peggio descritto non abbiamo voluto porre rimedio. Era un'analisi lucida di quel periodo...
Architettura: faccio mea culpa: non ho mai letto "La speculazione edilizia" e mi riprometto di farlo. Negli anni '60 la "corrente" radicale, ha manifestato il desiderio di fuggire dal consueto attraverso architetture "violente", scagliate letteralmente come spade a dilaniare le comode certezze della consuetudine. Parlo di Superstudio ed Archizoom. Mi pare questo il segno tangibile di una crisi dalla quale l'Italia non è mai uscita, ma che, viste le basi era già nell'aria da prima degli anni '60. Mi pare giusto segnare il 1960 (anche se è nel '66 che si forma Superstudio) come data "ufficiale" dell'inizio della devastazione socio-culturale dalla quale non si ha la forza o la voglia di uscire.
Salvatore D’Agostino:
Come ti dicevo 'La speculazione edilizia' è stato scritto nel 1955 ti piacerà senz'altro il personaggio principale Pietro Caisotti. Uno scaltro imprenditore dell'entroterra ligure con segretaria sedicenne al suo seguito.
Salvatore D’Agostino:
Mi viene un dubbio forse occorre postdatare al 1955. Poiché un altro libro cardine è stato edito nel 1956 ovvero 'Vandali in casa' di Antonio Cederna.