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19 agosto 2010

0433 (finExTRA) 19 agosto 2010----> WWW o WWC [56] Nichi Vendola batte Silvio Berlusconi su facebook

di Salvatore D'Agostino

Degli status di Nichi Vendola e Silvio Berlusconi ne avevo parlato qualche settimana fa.

Piace a 185.650 persone.

Piace a 227.620 persone.

Alle ore 11.45 di oggi:
  • Nichi Vendola piace a 227.337 in 26 giorni ha avuto un incremento di 41.687 mi piace;
  • Silvio Berlusconi piace a 227.092 in 25 giorni ha registrato un decremento di 528 mi piace.
Nichi Vendola piace più di Silvio Berlusconi almeno su Facebook.Valore economico blog.

19 agosto 2010

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4 commenti:

  1. Questo ve la dice tutta sulla capacità dei mezzi di informazione. In rete (Facebook, Blogs, ecc.), dove LE BUGIE HANNO VITA CORTA, ovviamente chi ne racconta meno è destinato ad avere maggiore credibilità e quindi stima da parte dell'opinione pubblica.
    Dove invece la comunicazione è a senso unico, e quindi dove BUGIE E PROPAGANDA non sono mai confutabili pubblicamente, al contrario, vince chi per potenza riesce a spararne di più, perchè in posizione dominante o perchè elimina il contraddittorio.
    E'pari pari il teorema di Beppe Grillo e di Jacopo Fo.
    L'Italia, paese di vecchi e paese per vecchi, la televisione dominerà ancora incontrastata per molti anni a venire, e sarà quindi l'ultima delle nazioni sviluppate e democratiche a rompere il cerchio della menzogna reiterata.
    Auguri Nichi, ne hai davvero bisogno!
    Vil Geometra.

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  2. ----> Vil geometra,
    qui c’è riflettere sul concetto della ‘GENTE’ e del suo (ab)uso politico e sul concetto di ‘POPULISMO e AZIONE POLITICA’ di Beppe Grillo e Jacopo Fo.
    Saluti,
    Salvatore D’Agostino

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  3. Salvatore.
    Ho davvero scarsissima stima dei miei connazionali e della loro capacità di distinguere chi si sbatte per loro da chi chi li prende elegantemente per il cOLLo.
    Non parliamo poi della capacità dell'italiota medio di prendere la decisione migliore. Oltre il 60%, addirittura, non è neppure in grado di fare gli interessi di casa propria (vedi fallito referendum sulle servitù coattive di impianti pubblici del 2002).
    Per questo mi rifiuto di definire "GENTE" la stragrande maggioranza degli Italiani. La voce "PLEBAGLIA", togliendogli ogni connotato sociale, mi sembra più appropriata.
    In fondo Beppe Grillo (e anche Jacopo Fo) che cosa ci dicono? "Aprite gli occhi, ragionate con la vostra testa, non con il cOLLo". E anche "uno conta uno".
    Ma l'Italia è l'Italia. L'unico paese dell'occidente a NON AVER MAI AVUTO UNA RIVOLUZIONE VERA E PROPRIA nel corso della sua penosa storia, con l'eccezione di Spartaco. Ma da allora sono passati 2000 anni, cioè 70 generazioni circa!
    Vil Geometra.

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  4. Vil geometra,
    Perdona se copio-incollo una citazione fatta qui ---> http://wilfingarchitettura.blogspot.com/2010/08/0431-finextra-17-agosto-2010-ottimismo.html

    Rileggendo la ‘Società dello spettacolo’ di Guy Debord e leggendo per la prima volta i suoi ‘commentari’ ho trovato questa frase: «L’Italia riassume le contraddizioni sociali del mondo intero, e tenta, nel modo che si sa, di amalgamare in un solo Paese la Santa Alleanza repressiva del potere di classe, borghese e burocratico-totalitario, che già funziona apertamente su tutta la superficie della Terra, nella solidarietà economica e poliziesca di tutti gli stati; sebbene, anche là, non senza qualche discussione e qualche regolamento di conti all’italiana. Essendo per il momento il Paese più avanzato nello slittamento verso la rivoluzione proletaria, l’Italia è anche il laboratorio più moderno della controrivoluzione internazionale. Gli altri governi sorti dalla vecchia democrazia borghese pre-spettacolare guardano con ammirazione al governo italiano per l’impassibilità che esso sa conservare al centro tumultuoso di tutte le degradazioni, e per la tranquilla dignità con la quale siede nel fango. È una lezione che avranno da applicare a casa per un lungo periodo».

    Il mio resta invito alla riflessione, per carità non ho lezioni da dare a nessuno.
    Grillo e Jacopo Fo hanno un comune difetto il ‘populismo autoreferenziale’.
    Preferivo il ‘Cacao della domenica’ di Franca Rame e Dario Fo.
    Saluti,
    Salvatore D’Agostino

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