Il mio amico Daniele Diana da Londra mi ha segnalato quest’articolo:
«I’m not convinced that these colonie are, as critic Penny Lewis claims in the introduction, ‘some of Europe’s best modernist buildings’, but they’re certainly camera-friendly, whether in the postcards that recorded them at the time or in today’s disarray.
[…]
The cruelties of the Imperial City were far enough in the past for Malraux to think just of aesthetics on his stay there, but that’s not the case with the colonie, whatever their architectural merits. Duerden says: ‘Fascism has not been consigned to history. It cannot be exorcised either by the obliteration of its monuments or by packaging them as heritage.’ This book leaves us with that dilemma».
Andrew Mead, The architecutarl rewin Fascismo Abbandonato by Dan Dubowitz, The architectural review, 27 luglio 2010. Link
Libro recensito: Fascismo Abbandonato by Dan Dubowitz, Dewi Lewis Publishing, 2010, £35.
Mi ricorda un vecchio post di Emmanuele Pilia, Delitto sul litorale. Link.
Qualche giorno fa gli ho chiesto com'era andata a finire, mi ha risposto con un laconico:« è stato abbattuto e sostituito con una struttura orrenda».
Simile nei contenuti, ma diverso nell’architettura, ricordo un post di Antonino Saggio, Industria bella a.. Predappio. Link.
Mentre Daniele dice:«spero che non mi scambino per un sostenitore dell'architettura di regime...»
Io spero in una diversa consapevolezza, magari attraverso l’uso ‘intelligente’ dei blog, nei confronti del nostro patrimonio culturale.
«I’m not convinced that these colonie are, as critic Penny Lewis claims in the introduction, ‘some of Europe’s best modernist buildings’, but they’re certainly camera-friendly, whether in the postcards that recorded them at the time or in today’s disarray.
[…]
The cruelties of the Imperial City were far enough in the past for Malraux to think just of aesthetics on his stay there, but that’s not the case with the colonie, whatever their architectural merits. Duerden says: ‘Fascism has not been consigned to history. It cannot be exorcised either by the obliteration of its monuments or by packaging them as heritage.’ This book leaves us with that dilemma».
Andrew Mead, The architecutarl rewin Fascismo Abbandonato by Dan Dubowitz, The architectural review, 27 luglio 2010. Link
Libro recensito: Fascismo Abbandonato by Dan Dubowitz, Dewi Lewis Publishing, 2010, £35.
Mi ricorda un vecchio post di Emmanuele Pilia, Delitto sul litorale. Link.
Qualche giorno fa gli ho chiesto com'era andata a finire, mi ha risposto con un laconico:« è stato abbattuto e sostituito con una struttura orrenda».
Simile nei contenuti, ma diverso nell’architettura, ricordo un post di Antonino Saggio, Industria bella a.. Predappio. Link.
Mentre Daniele dice:«spero che non mi scambino per un sostenitore dell'architettura di regime...»
Io spero in una diversa consapevolezza, magari attraverso l’uso ‘intelligente’ dei blog, nei confronti del nostro patrimonio culturale.
30 luglio 2010
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Report Facebook
RispondiEliminaEmmanuele Jonathan Pilia:
Considerando la confusione culturale che si sta creando oggi, non mi sorprende vedere socialisti venir scambiati per criptofascisti, ed anarcocapitalisti venir scambiati per liberali, liberali per liberisti, liberisti per neocon... Quindi, trasportando tutto sul piano dell'architettura, proporre un modello conservativo per edifici di una determinata epoca, deve essere o no ricollegata come un'operazione che abbia affinità ideologiche con lo stesso periodo? In quest'era in cui tutto si confonde con tutto, è difficile trovare una risposta soddisfacente per un numero alto di persone...
Salvatore D’Agostino:
---> Emmanuele,
confusione?
Forse è vero, ma non ne farei una legge.
Ad esempio dall’inchiesta ‘OLTRE IL SENSO DEL LUOGO’ emerge una chiara tendenza alla differenza. Quindi, tendenzialmente viviamo in una terra tollerante e complessa.
Io non conosco le tesi dello studioso ‘inglese’ ma dalla foto e dal tuo post emerge un’indifferenza che stride maledettamente con ‘l’intelligenza collettiva’.
Ti posso chiedere oggi com’è vissuto quel luogo?
Intendi fare un reportage del dopo?
Saluti,
Salvatore D’Agostino
2° report facebook
RispondiEliminaEmmanuele Jonathan Pilia:
Partendo dal fatto che io sono maledettamente in disaccordo con Levy e la scuola canadese su questo punto di vista (sono apologici ed utopici, lontani dall'analisi reale dei fatti), io trovo che invece ci sia un'omogeneità piuttosto preoccupante. Per il luogo, intendi dire il lungo mare di maccarese? E' un lungo mare di una periferia invasa dai turisti, ed il nuovo è piuttosto banale: un normale stabilimento utilizzato per lo più dalla polizia di stato... Non penso sia possibile (e dopotutto nemmeno eccessivamente interessante) un reportage lì: in fondo essendo della polizia, dovrebbe avere un limite di protezione (credo)!
Buon caldo,
Emmanuele Pilia :)
---> Emma,
siamo in due’l’intelligenza collettiva’ è uguale ai concetti di: ‘non luogo’, ‘archistar’, ‘periferia’, ‘com’era dov’era’, ‘società liquida’, ‘il popolo della rete’.
Resto scettico sull’omogeneità (forse mediaticamente pilotata) e sull’inutilità del reportage.
Grazie (oggi aria condizionata. Sigh!),
SD