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28 agosto 2009

0031 [OLTRE IL SENSO DEL LUOGO] Beyond The Light Bulb di Carlo Beltracchi

Salvatore D’Agostino:
  • Qual è l’architetto noto che apprezzi e perché?
  • Qual è l’architetto non noto che apprezzi e perché?
Qui l’articolo introduttivo


Beyond The Light Bulb di Carlo Beltracchi

Non è semplice dare una risposta categorica alle tue domande. Probabilmente da un giorno con l'altro cambierei idea: riesco a giudicare meglio un'opera architettonica piuttosto che un architetto, anche perché al giorno d'oggi l'architetto è un'azienda, l'espressione del lavoro di un team già nella fase di concept.

Detto ciò, l'architetto che ho scelto è Jean Nouvel: la scelta deriva dal fatto che nelle sue opere pur mantenendo un grande eclettismo formale, lascia trasparire una filosofia di sobrietà e armonia che è ben distinguibile, e, dal mio punto di vista, destinata a far vivere bene chi ne fruisce.

L'architetto non noto che apprezzo maggiormente è Andrea Graziano di Torino, per la sua opera di ricerca e divulgazione nel campo dell'architettura digitale, e per il suo impegno costante affinché questa corrente si integri nel contesto Italiano, tradizionalmente poco incline all'innovazione nel campo architettonico. Avrei potuto citare molti altri architetti non noti e che mi piacciono (Matias Del Campo, Plasmastudio, Steven Ma), ma poi ho pensato che se li ho conosciuti, è anche grazie al suo blog.

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5 commenti:

  1. Carlo,
    ogni volta che visito un parco archeologico penso al Musée Gallo Romain progettato da Jean Nouvel a Périgueux Francia e penso al nostro patrimonio pro-turista progettato in modo banale e spesso senza senso.
    «L’idea di Jean Nouvel – sciogliere i vincoli dell’architettura con l’intento di creare situazioni – potrebbe essere ricondotta ai tentativi di organizzare un ambiente nello spirito dell’urbanismo unitario del programma dell’Internazionale situazionista. Applicata alla progettazione di un museo l’idea sviluppa la concezione situazionista di un ambiente spaziale attivo dove l’arte integrale e una psicogeografia in modo che le percezioni e le sensazioni soggettive, i desideri e le preoccupazioni individuali siano influenzati dalla geografia dell’ambiente dando a loro volta forma a un luogo». (Lotus, n. 134, maggio 2008, p. 14)

    Condivido l’apprezzamento dell’architetto Andrea Graziano e mi vorrei soffermare su questa tua riflessione: «Avrei potuto citare molti altri architetti non noti e che mi piacciono (Matias Del Campo, Plasmastudio, Steven Ma), ma poi ho pensato che se li ho conosciuti, è anche grazie al suo blog».
    Qualcuno pensa che ancora ci sia un dominio culturale da parte delle riviste di architettura, forse ancora in parte è vero, ma non si può più trascurare la cultura Web. Non voglio eesere apocalittico, la nuova generazione si sta formando più attraverso i ‘surfaggi’ o i Wilfing architettonici che non tramite la critica ufficiale.
    Questo ritardo della critica ufficiale a mio parere è ingiustifcato, ecco perché attraverso alcune rubriche del mio blog (MONDOBLOG – BLOG READER - WILFING – OLTRE IL SENSO DEL LUOGO) cerco d'indagare le nuove dinamiche culturali del Web, attraverso nuovi codici interpretativi.

    Gli appunti condivisi di Andrea Graziano ampliano il nostro panorama culturale, la nostra formazione sta abbandonando l’accademica a favore di ‘un’accademia accresciuta’ (parafrasando il titolo dell’ultimo libro di Giuseppe Granieri ‘Umanità accresciuta’).

    Saluti,
    Salvatore D’Agostino

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  2. Salve.
    Vorrei segnalare Young Design Awards, un concorso per designer ed architetti sponsorizzato un’azienda campana (Lamberti & De Rosa) per dare spazio alla creatività e al talento di giovani architetti, designer e studenti.
    Tema del concorso è la progettazione di elementi d’arredo interamente o parzialmente concepiti in acciaio inox.
    L’obiettivo sarà quello di restituire il giusto valore estetico ad un materiale generalmente percepito quasi esclusivamente nel suo valore strutturale.
    In palio una borsa di 3.000 € e la possibilità di collaborare con l’azienda promotrice.
    Il bando scade mercoledì 30 settembre 2009.

    Per informazioni è possibile consultare il sito web
    http://www.youngdesignawards.it o scivere all’indirizzo e-mail
    info@youngdesignawards.it

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  3. Salvatore,
    il tuo commento coglie in pieno il messaggio che desideravo comunicare.
    Vorrei aggiungere che la capacità di ricostruire situazioni non è qualcosa che nasce da un nulla aprioristico,ma prima di palesarsi scava nello spirito del luogo o delle menti che
    percepiscono o hanno percepito quel luogo,e ne cattura l'essenza fino a renderla propria nel permeare e plasmare le forme che diverranno i segni architettonici del luogo stesso.

    Questo processo immanente nella creazione di un'organismo architettonico rischia di essere parzialmente offuscato alla luce della fiducia che l'architetto "digitale" pone verso lo strumento
    informatico.
    Il computer offre la possibilità di considerare una quantità enorme di parametri per creare le condizioni apparentemente migliori per la realizzazione di un'opera architettonica; essa
    non deve tuttavia scontrarsi con le inesplorate capacità percettive dello spirito intelligente dell'uomo, ma integrarsi con esso riconoscendone un'inferiorità qualitativa,seppur non quantitativa.

    un saluto,
    Carlo Beltracchi

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  4. ---> Marina,
    grazie per l’informazione.
    Saluti,
    Salvatore D’Agostino

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  5. ---> Carlo,
    Lars Bak il programmatore danese che ha sviluppato il nuovo browser di Google, non sopporta le domande dei giornalisti, poiché sovente non sanno di cosa parlano, confondendo il significato dei termini tecnici. Lavora nella sua fattoria in Danimarca e afferma: «Negli Stati Uniti c'è troppa aggressività e un'eccessiva fiducia in se stessi. In Europa c'è un atteggiamento meno aggressivo. In America, però, è possibile ottenere una promozione e continuare a occuparsi del settore tecnico. In Europa, invece, quando fai carriera diventi un passacarte». (Internazionale n. 805, 24/30 luglio 2009)
    Ho la strana sensazione che siamo in piena transizione ‘evolutiva’, sconosciamo molta grammatica ‘digitale’, un’ignoranza che non può essere coltivata, occorre capire.
    Spesso leggo degli articoli o dei post che parlano dell’architettura contemporanea con una grammatica architettonica priva di significato, criticano per analogia visiva, senza seguire il processo ideativo/digitale che le ha determinate.

    Condivido il tuo pensiero: «Il computer offre la possibilità di considerare una quantità enorme di parametri per creare le condizioni apparentemente migliori per la realizzazione di un'opera architettonica; essa non deve tuttavia scontrarsi con le inesplorate capacità percettive dello spirito intelligente dell'uomo, ma integrarsi con esso riconoscendone un'inferiorità qualitativa, seppur non quantitativa».
    Saluti,
    Salvatore D’Agostino

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