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31 luglio 2024

|013| a mano libera verso Tamiami Trail #amanolibera 30*07*2024

di Salvatore D'Agostino



    Grazie agli amici camminatori di Georama ho scoperto questa canzone di Gio Evan di cui condivido lo spirito.

Viaggiate
che sennò poi
diventate razzisti
e finite per credere
che la vostra pelle è l'unica
ad avere ragione,
che la vostra lingua
è la più romantica
e che siete stati i primi
ad essere i primi

viaggiate
che se non viaggiate poi
non vi si fortificano i pensieri
non vi riempite di idee
vi nascono sogni con le gambe fragili
e poi finite per credere alle televisioni
e a quelli che inventano nemici
che calzano a pennello con i vostri incubi
per farvi vivere di terrore
senza più saluti
né grazie
né prego
né si figuri

viaggiate
che viaggiare insegna
a dare il buongiorno a tutti
a prescindere
da quale sole proveniamo,

viaggiate
che viaggiare insegna
a dare la buonanotte a tutti
a prescindere
dalle tenebre che ci portiamo dentro

viaggiate
che viaggiare insegna a resistere
a non dipendere
ad accettare gli altri non solo per quello che sono
ma anche per quello che non potranno mai essere,
a conoscere di cosa siamo capaci
a sentirsi parte di una famiglia
oltre frontiere, oltre confini,
oltre tradizioni e cultura,
viaggiare insegna a essere oltre

viaggiate
che sennò poi finite per credere
che siete fatti solo per un panorama
e invece dentro voi
esistono paesaggi meravigliosi
ancora da visitare.

Gio Evan


|012| a mano libera verso Miami Beach #amanolibera 30*07*2024

 di Salvatore D'Agostino

    La Costituzione americana, basata sull'ideale di libertà, opportunità e prosperità raggiungibile da tutti - quello che viene sintetizzato come "sogno americano" - è stata esportata attraverso la supremazia dei media, dalla televisione al cinema, affascinando i cittadini di tutto il mondo. A Miami, ha conquistato decine di migliaia di cubani, che hanno abbracciato il sogno americano senza dimenticare il sapore e i colori della loro terra.
    The American Constitution, based on the ideal of freedom, opportunity, and prosperity attainable by all - what is summarized as the "American dream" - has been exported through media supremacy, from television to cinema, captivating people around the world. In Miami, it has won over tens of thousands of Cubans, who have embraced the American dream without forgetting the flavors and colors of their homeland.

|011| a mano libera verso Indy Camper Miami #amanolibera 30*07*2024

 di Salvatore D'Agostino

    L’arte usata come riempitivo o comunque a disposizione dei potenti di turno è un'arte afona. A fatica ci siamo emancipati dall’artista al servizio del potere negli ultimi due secoli. Quindi rimango perplesso se, uscendo dall’aeroporto di Miami, mi imbatto fugacemente nell’opera dell'artista David Lee Brown, che stilizza delle ali con tubolari di acciaio industriale. È un’arte equipollente, che non ci porta da nessuna parte. Un riempitivo, come i quadri che molti designer scelgono per i colori o per il tema trattato, perché si addice di più all'ambiente progettato.
    Art used as a filler or at the disposal of the powers that be is voiceless art. We have struggled to emancipate ourselves from the artist in service to power over the last two centuries. So, I'm puzzled when, leaving Miami airport, I briefly encounter the work of artist David Lee Brown, who stylizes wings with industrial steel tubing. It's an art that is equivalent to nothing, leading us nowhere. A filler, like the paintings many designers choose for their colors or themes because they better suit the designed environment.

|010| a mano libera verso aeroporto di Miami International Airport #amanolibera 30*07*2024

di Salvatore D'Agostino
    Te ne accorgi meglio dall’alto che ai bordi di New York c’è una grande industria che produce energia, smaltisce rifiuti, spedisce e riceve milioni di merci. Un’immensa industria che alimenta New York. Ci vorrebbe un autore di fantascienza per immaginare come un'insignificante rottura di un piccolo ingranaggio di questo sistema potrebbe fermare una città così potente e simbolica.
    You notice it better from above that on the outskirts of New York, there's a vast industry that produces energy, disposes of waste, and ships and receives millions of goods. An immense industry that powers New York. It would take a science fiction writer to imagine how an insignificant breakdown of a small cog in this system could bring such a powerful and symbolic city to a halt.

|009| a mano libera verso aeroporto di Newark-Liberty #amanolibera 30*07*2024

 di Salvatore D'Agostino

    Fin dall'antichità, lo stadio era un'unità di misura, ed è ancora oggi la misura approssimativa di un campo da calcio. Ma lo stadio era anche un'arena per i giochi, spesso costruita fuori le mura, proprio come oggi, per ospitare folle oceaniche. Anche i vecchi stadi avevano capienze imponenti. Ora, quello che mi trovo davanti ovvero il ‘MetLife Stadium’ ex ‘Giants Stadium’ ospiterà la finale dei Mondiali di calcio de l2026 anche se da sempre ha accolto solo partite di football americano. Riadattato per l'occasione, adesso, come oltre 2500 anni fa, ci sarà un vincitore, ma per fortuna, questa volta, senza vittime.
    Since ancient times, the stadium was a unit of measurement, and it is still the approximate size of a football field today. But the stadium was also an arena for games, often built outside the walls, just like today, to accommodate massive crowds. Even old stadiums had impressive capacities. Now, the one before me, the 'MetLife Stadium,' formerly 'Giants Stadium,' will host the final of the 2026 World Cup, even though it has always hosted only American football games. Adapted for the occasion, now, as over 2,500 years ago, there will be a winner, but fortunately, this time, without any victims.

30 luglio 2024

|008| a mano libera verso lo stadio Citi Field (USA) #amanolibera 29*07*2024

di Salvatore D'Agostino
    1901 è la storia di due amici e di un garage. Stanchi di pedalare, misero un motore in una bicicletta. Da quel primo sgangerato prototipo, iniziarono a costruire le prime motociclette. Motociclette che, in assoluto, rappresentano l’icona degli USA. Infatti, vi issano spesso la bandiera, e con la loro posa possente, fendono il paesaggio di miglia e miglia di asfalto.
    1901 is the story of two friends and a garage. Tired of pedaling, they put a motor on a bicycle. From that first ramshackle prototype, they began to build the first motorcycles. Motorcycles that, above all, represent an icon of the USA. In fact, they often bear the flag, and with their powerful stance, they slice through miles and miles of asphalt landscape.

|007| a mano libera verso un mall in zona Wanaque (USA) #amanolibera 29*07*2024

   di Salvatore D'Agostino

    “Guarda Salvatore, il Mediterranean Food è stato per un po’ la pizzeria dello zio” e mi esplode il paesaggio di tutto il mondo con i nomi dei luoghi e della cucina italiana che mi si rivelano ovunque io vada.
    "Look, Salvatore, the Mediterranean Food was my uncle's pizzeria for a while," and the landscape of the whole world explodes before me with the names of places and Italian cuisine that reveal themselves wherever I go.

29 luglio 2024

|006| a mano libera nei dintorni di Wanaque Reservoir (USA) #amanolibera 28*07*2024

  di Salvatore D'Agostino

    Le strade sono dei palcoscenici: a volte mettono in scena eventi, vengono trasformate temporaneamente per ricordare, rappresentare o contestare qualcosa. Ogni volta che l’uomo ha qualcosa di pubblico da dire, cambia il volto delle strade. Ad esempio, se muore un capitano dei vigili del fuoco, si trasforma un angolo della città per ricordarlo. Vengono messi in fila tutti i mezzi, anche storici, dei vigili del fuoco e la bandiera viene issata non su un'asta, ma sulla punta della scala di un'autoscala.
    The streets are stages: sometimes they set the scene for events, temporarily transformed to remember, represent, or protest something. Every time people have something public to say, they change the face of the streets. For example, if a fire captain dies, a corner of the city is transformed to remember them. All the fire trucks, even historic ones, are lined up, and the flag is raised not on a pole, but on the tip of a ladder truck's ladder.

28 luglio 2024

|005| a mano libera nei dintorni del fiume Hudson (USA) #amanolibera 27*07*2024

 di Salvatore D'Agostino

    Ti lasci alle spalle le città giardino in stile coloniale, con una pletora di colonne che richiamano tutti gli stili, anche i più improbabili: bow window, decori su decori, messi lì perché piacciono al committente che ha spesso scelto la propria casa su catalogo. Insomma, ti lasci questo paesaggio e tutta quella comodità di famiglie che vivono con un giardino, e ti trovi davanti tutto il potere dei manager internazionali che gestiscono l’economia del mondo, costruendosi i loro grattacieli con l'estetica del futuro. L’architettura moderna in questo caso è simbolo del governo economico del mondo, una sorta di manifesto che non è solo visivo, ma anche tangibile.
    You leave behind the colonial-style garden cities, with a plethora of columns evoking all styles, even the most improbable ones: bow windows, decorations upon decorations, placed there because they please the client who often chose their house from a catalog. In short, you leave this landscape and all that comfort of families living with a garden, and you find yourself in front of the full power of international managers who run the world's economy, building their skyscrapers with the aesthetics of the future. Modern architecture, in this case, is a symbol of the economic governance of the world, a sort of manifesto that is not only visual but also tangible.

|004| a mano libera verso 1500 Harbor Blvd NJ (USA) #amanolibera 27*07*2024

   di Salvatore D'Agostino

    Ci sono viaggi condivisi con persone in cui il paesaggio che si percorre diventa la scena di numerosi flashback, un ripescaggio nella memoria di storie e ricordi. Un continuo ricordare, dove il viaggio diventa un 'cunto' di vite intrecciate, anche se il paesaggio è ignaro di essere l'attore protagonista dei ricordi.
    There are journeys shared with people where the landscape traversed becomes the scene of numerous flashbacks, a retrieval from the memory of stories and recollections. A continuous remembering, where the journey turns into a 'cunto' of intertwined lives, even though the landscape is unaware of being the main actor of these memories.

27 luglio 2024

|003| a mano libera nei dintorni di Ringwood NJ (USA) #amanolibera 26*07*2024

  di Salvatore D'Agostino


    L’immaginario ridondante e reiterato nelle immagini tramite film, documentari, serie TV e quant'altro, ha creato una sorta di tautologia tra ciò che ho visto tramite immagini e ciò che sto vedendo. In pratica, mi sto accorgendo di conoscere questo paesaggio anche se non l’ho mai attraversato. Più mi guardo intorno, più mi rendo conto di aver già visto tutto. Questa tautologia mi sta destabilizzando, è come se fossi in un film o in una serie TV.
    The redundant and reiterated imagery in films, documentaries, TV series, and more, has created a sort of tautology between what I have seen through images and what I am seeing now. In effect, I'm realizing that I recognize this landscape even though I've never traversed it. The more I look around, the more I realize I've already seen it all. This tautology is unsettling me; it's as if I'm in a movie or a TV series.

26 luglio 2024

|002| a mano libera verso Ringwood NJ (USA) #amanolibera 25*07*2024

 di Salvatore D'Agostino

    Spesso sento domandare in vari incontri o dibattiti: a cosa serve l’arte? Ovviamente non ho nessuna competenza per poter rispondere a questa domanda, posso solo raccontare cosa l’arte suscita in me, ovvero ossessioni, che mi aiutano a vedere il mondo sotto un'altra prospettiva. Ad esempio, la mostra "Ghosts" di Maurizio Cattelan, dove la presenza quasi inquietante dei piccioni che ci osservano dall’alto, ci fa riflettere offrendo una metafora della persistenza del passato e della banalità del quotidiano che si trasforma in qualcosa di sinistro.
    Da quel momento, ogni volta che vedo i piccioni in ogni contesto, mi evocano il lato sinistro del nostro vivere quotidiano, che non sempre riflette a fondo sulle grandi anomalie del passato.

    I often hear people ask in various meetings or debates: What is the purpose of art? Obviously, I have no expertise to answer this question; I can only share what art evokes in me, namely obsessions, which help me see the world from a different perspective. For example, Maurizio Cattelan's exhibition "Ghosts," where the almost unsettling presence of pigeons watching us from above, makes us reflect by offering a metaphor for the persistence of the past and the banality of the everyday that transforms into something sinister.
    From that moment, whenever I see pigeons in any context, they evoke the sinister side of our daily lives, which does not always deeply reflect on the great anomalies of the past.

|001| a mano libera verso Londra #amanolibera 25*07*2024

di Salvatore D'Agostino

    Spiccare il volo, almeno, mi auguro sempre di farlo non solo nel senso letterale ma anche in quello laterale, con la coda dell'occhio immagino progetti, idee di città. Non posso fare a meno di vedere le cose non solo dal punto di vista all'altezza d'uomo ma da tutti gli angoli che mi possono dare altre indicazioni, emozioni, punti di vista che non sempre sono evidenti ma che mi sforzo di acquisire, come quando Carlo Scarpa cercava dietro le statue canoviane il segreto della scultura.

    Taking flight, at least, I always hope to do so not only in the literal sense but also laterally, with the corner of my eye I imagine projects, ideas of cities. I can't help but see things not only from a human-level perspective but from all angles that can give me other indications, emotions, viewpoints that are not always obvious but that I strive to acquire, like when Carlo Scarpa searched behind Canova's statues for the secret of sculpture.

#amanolibera

25 luglio 2024

0016 [WILFING] un arrivederci a settembre, #amanolibera e i dieci post più letti su Wilfing Architettura

di Salvatore D'Agostino

    Certo, ho appena riaperto il blog e scrivo per dirvi che ci leggiamo a settembre. Vado in pausa, e se avrò le forze posterò delle foto di viaggio tratte dal mio album fotografico che ho postato sulla mia pagina personale di Facebook #amanolibera.
    Ovvero delle foto che scatto senza mai guardare dall’oculare, ma tentando con la mano di fotografare il paesaggio che vedo attraverso i finestrini durante i miei viaggi di lavoro e di svago. Un ritratto casuale del paesaggio, di ciò che il nostro sguardo vede percorrendo le strade che ci portano nei luoghi dove abbiamo fissato le nostre tappe.
    Il progetto comprenderà 999 foto di immagini imperfette, casuali, pensate con il semplice gesto della mano libera che si sposta nello spazio.
    Prima di augurarvi buone vacanze, nel riprendere le pubblicazioni ho trovato molto interessante l’elenco dei primi dieci post più letti in questo blog. Credo che questi post non siano stati mai costruiti usando il tono ammiccante di molta pubblicistica di settore. Anzi, sono dei post che richiamano attenzione e richiedono una buona dose di pazienza per essere letti. Magari da leggere con calma sotto l’ombrellone.
Ci rileggiamo a settembre con nuovi post e interviste.

0016 [WILFING] a goodbye until September, #freehand and the ten most read posts on Wilfing Architettura

by Salvatore D'Agostino
    Sure, I've just reopened the blog and I'm writing to let you know we'll catch up in September. I'm taking a break, and if I have the energy, I'll post some travel photos from my album that I've posted on my personal Facebook page #amanolibera

15 luglio 2024

0063 [MONDOBLOG] Il diario di Fabrizio Mirabella un architetto che dall’Africa si è fermato a Eboli

di Salvatore D'Agostino
    Nell‘ottobre del 2008 ho mandato una mail a Fabrizio Mirabella con la richiesta di un colloquio da pubblicare sul mio blog, poiché mi aveva incuriosito il suo racconto da architetto in Africa. Dopo un giorno, ho ricevuto la risposta da parte della madre che mi comunicava che Fabrizio era morto il due agosto del 2006 a causa di un malessere fatale e che bastava cercare in un qualsiasi motore di ricerca Fabrizio Mirabella per avere notizie legate al suo nome. Raggelato dalla scoperta della morte che rendeva inopportuna e imbarazzante la mia richiesta, non ho mai risposto alla madre. Il blog di Fabrizio, nella sua semplice forma di diario in rete, merita di essere letto perché ha la stessa dignità letteraria e di testimonianza che si ritrova nei diari dell‘Archivio di Pieve Santo Stefano. Per fortuna, il suo diario è ancora leggibile sul sito di Professione Architetto.1 Il primo post risale all‘aprile 2004*, l‘ultimo al primo agosto del 2006, sette giorni prima di morire*.

0063 [MONDOBLOG] Fabrizio Mirabella's diary: an architect who went from Africa to settle in Eboli

by Salvatore D'Agostino

Introduction

    In October 2008, I sent an email to Fabrizio Mirabella requesting an interview to be published on my blog, as I was intrigued by his story as an architect in Africa. A day later, I received a reply from his mother informing me that Fabrizio had died on August 2, 2006, due to a fatal illness and that a simple search for Fabrizio Mirabella on any search engine would reveal news related to his name. Shocked by the discovery of his death, which made my request inappropriate and embarrassing, I never responded to his mother. Fabrizio's blog, in its simple form of an online diary, deserves to be read because it has the same literary dignity and value of testimony found in the diaries of the Archivio di Pieve Santo Stefano. Fortunately, his diary is still readable on the Professione Architetto website1. The first post dates back to April 2004*, the last to August 1, 2006, seven days before his death*.


10 luglio 2024

0062 [MONDOBLOG] Il web log tra diario e zilbadone

di Salvatore D'Agostino
    Fin dall‘inizio del Web, il tema della scrittura è stato predominate: il Web nasce come pagina bianca digitale da riempire di contenuti e molti scriventi pionieri della rete immaginarono da subito la pagina digitale come un diario. Inizialmente fu il quindicenne Justin Hall, poi furono migliaia, poi ancora milioni gli scriventi che iniziarono a redigere i propri diari online interagendo tra di loro, popolando sempre di più il web, abitandolo con le proprie quotidiane riflessioni. I diaristi web hanno abitato e abitano tutte le diverse piattaforme che internet ha generato: web log, forum, My Space, Second life, Facebook, Twitter-X, e tante altre. Tra i diaristi convergono anche chi della scrittura ne fa un mestiere e usa il Web log per esercitare la propria capacità narrativa. Se i primi possiamo chiamarli diaristi; per i secondi, scrittori consapevoli del canone linguistico, il termine diarista potrebbe essere inopportuno. In questo caso, per comodità e disturbando Leopardi, il Web log dello scrittore lo chiameremo Zibaldone:
«Quaderno di appunti e abbozzi annotati senz‘ordine: l‘evoluzione del pensiero del Leopardi si può ricostruire dagli appunti del suo "Zibaldone".» (DEVOTO OLI)
    Tra gli zibaldoni Web, per citare esempi italiani, si ricordano quello dello scrittore Giuseppe Genna (con il suo storico blog omonimo, quello nuovo aperto in questi giorni letteratura e pensiero e la sua pagina facebook), Tiziano Scarpa (sul blog collettivo il primo amore), dell‘architetto scrittore Gianni Biondillo (sul blog collettivo nazione Indiana), Wu Ming (scrittore immaginario nato e creato da un collettivo di autori, attivi in diversi blog tra cui giap) o Michela Murgia (il primo blog Il Mio Sinis ormai non più visibile). Le loro scritture online, in parte, sono state editate da diversi editori.1
«Sono un blogger – scrive lo scrittore di fantascienza Bruce Sterling - e un entusiasta degli spezzoni di narrativa associati casualmente, ma mi è sempre stato chiaro che il contenuto di un blog ha una vita corta. È come recitare una stand-up comedy2

0062 [MONDOBLOG] The web log between diary and Zibaldone.

by Salvatore D'Agostino

    From the beginning of the Web, the theme of writing has been predominant: the Web was born as a digital blank page to be filled with content, and many pioneering network writers immediately envisioned the digital page as a diary. Initially, it was fifteen-year-old Justin Hall, then thousands, and later millions of writers began to create their own online diaries, interacting with each other, increasingly populating the web, inhabiting it with their daily reflections. Web diarists have inhabited and continue to inhabit all the different platforms that the internet has generated: web logs, forums, MySpace, Second Life, Facebook, Twitter-X, and many others. Among the diarists are also those who make a profession out of writing and use the Web log to exercise their narrative skills. If the first can be called diarists; for the second, writers aware of the linguistic canon, the term diarist might be inappropriate. In this case, for convenience and disturbing Leopardi, we will call the writer's Web log a Zibaldone:

«A notebook of notes and sketches recorded without order: the evolution of Leopardi's thought can be reconstructed from the notes of his 'Zibaldone'.» (DEVOTO OLI)

    Among the Web zibaldones, to cite Italian examples, we recall that of the writer Giuseppe Genna (with his historic eponymous blog, the new one opened these days letterutura e pensiero and his Facebook page), Tiziano Scarpa (on the collective blog il primo amore), the architect-writer Gianni Biondillo (on the collective blog nazione Indiana), Wu Ming (an imaginary writer born and created by a collective of authors, active on several blogs including giap) or Michela Murgia (the first blog Il Mio Sinis no longer visible). Their online writings, in part, have been edited by various publishers.1

«I am a blogger,” writes science fiction writer Bruce Sterling, “and a fan of snippets of narrative associated randomly, but it has always been clear to me that the content of a blog has a short life. It's like performing stand-up comedy2