Facebook Header

Visualizzazione post con etichetta Wu Ming. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Wu Ming. Mostra tutti i post

10 luglio 2024

0062 [MONDOBLOG] Il web log tra diario e zilbadone

di Salvatore D'Agostino
    Fin dall‘inizio del Web, il tema della scrittura è stato predominate: il Web nasce come pagina bianca digitale da riempire di contenuti e molti scriventi pionieri della rete immaginarono da subito la pagina digitale come un diario. Inizialmente fu il quindicenne Justin Hall, poi furono migliaia, poi ancora milioni gli scriventi che iniziarono a redigere i propri diari online interagendo tra di loro, popolando sempre di più il web, abitandolo con le proprie quotidiane riflessioni. I diaristi web hanno abitato e abitano tutte le diverse piattaforme che internet ha generato: web log, forum, My Space, Second life, Facebook, Twitter-X, e tante altre. Tra i diaristi convergono anche chi della scrittura ne fa un mestiere e usa il Web log per esercitare la propria capacità narrativa. Se i primi possiamo chiamarli diaristi; per i secondi, scrittori consapevoli del canone linguistico, il termine diarista potrebbe essere inopportuno. In questo caso, per comodità e disturbando Leopardi, il Web log dello scrittore lo chiameremo Zibaldone:
«Quaderno di appunti e abbozzi annotati senz‘ordine: l‘evoluzione del pensiero del Leopardi si può ricostruire dagli appunti del suo "Zibaldone".» (DEVOTO OLI)
    Tra gli zibaldoni Web, per citare esempi italiani, si ricordano quello dello scrittore Giuseppe Genna (con il suo storico blog omonimo, quello nuovo aperto in questi giorni letteratura e pensiero e la sua pagina facebook), Tiziano Scarpa (sul blog collettivo il primo amore), dell‘architetto scrittore Gianni Biondillo (sul blog collettivo nazione Indiana), Wu Ming (scrittore immaginario nato e creato da un collettivo di autori, attivi in diversi blog tra cui giap) o Michela Murgia (il primo blog Il Mio Sinis ormai non più visibile). Le loro scritture online, in parte, sono state editate da diversi editori.1
«Sono un blogger – scrive lo scrittore di fantascienza Bruce Sterling - e un entusiasta degli spezzoni di narrativa associati casualmente, ma mi è sempre stato chiaro che il contenuto di un blog ha una vita corta. È come recitare una stand-up comedy2

0062 [MONDOBLOG] The web log between diary and Zibaldone.

by Salvatore D'Agostino

    From the beginning of the Web, the theme of writing has been predominant: the Web was born as a digital blank page to be filled with content, and many pioneering network writers immediately envisioned the digital page as a diary. Initially, it was fifteen-year-old Justin Hall, then thousands, and later millions of writers began to create their own online diaries, interacting with each other, increasingly populating the web, inhabiting it with their daily reflections. Web diarists have inhabited and continue to inhabit all the different platforms that the internet has generated: web logs, forums, MySpace, Second Life, Facebook, Twitter-X, and many others. Among the diarists are also those who make a profession out of writing and use the Web log to exercise their narrative skills. If the first can be called diarists; for the second, writers aware of the linguistic canon, the term diarist might be inappropriate. In this case, for convenience and disturbing Leopardi, we will call the writer's Web log a Zibaldone:

«A notebook of notes and sketches recorded without order: the evolution of Leopardi's thought can be reconstructed from the notes of his 'Zibaldone'.» (DEVOTO OLI)

    Among the Web zibaldones, to cite Italian examples, we recall that of the writer Giuseppe Genna (with his historic eponymous blog, the new one opened these days letterutura e pensiero and his Facebook page), Tiziano Scarpa (on the collective blog il primo amore), the architect-writer Gianni Biondillo (on the collective blog nazione Indiana), Wu Ming (an imaginary writer born and created by a collective of authors, active on several blogs including giap) or Michela Murgia (the first blog Il Mio Sinis no longer visible). Their online writings, in part, have been edited by various publishers.1

«I am a blogger,” writes science fiction writer Bruce Sterling, “and a fan of snippets of narrative associated randomly, but it has always been clear to me that the content of a blog has a short life. It's like performing stand-up comedy2

21 ottobre 2011

0004 [MEDIA CIVICO] Che cos'è un media civico?

di Salvatore D'Agostino 
«L’equivoco è che la “cultura di massa” - veicolata dai mass media (cinema, tv, discografia, fumetti) - non per forza dev’essere consumata da grandi masse: rientra in quella definizione anche un disco rivolto a una minoranza di ascoltatori, o un particolare genere di cinema apprezzato in una nicchia underground. Oggi la stragrande maggioranza dei prodotti culturali non è di massa: viviamo in un mondo di infinite nicchie e sottogeneri. Il mainstream generalista e “nazionalpopolare” è meno importante di quanto fosse un tempo, e continuerà a ridimensionarsi». Wu Ming1
Ho deciso di cambiare il titolo al reportage URBAN BLOG2 in MEDIA CIVICO.

Che cos'è un media civico?
La sua genesi la spiega Henry Jenkins in un recente post sul suo blog Aka-Fan.3 
Riprendo l'ultima sintesi del termine Media Civico: 
«Qualsiasi uso di qualsiasi tecnologia ai fini di aumentare l'impegno civico e la partecipazione pubblica, consentendo lo scambio d’informazioni significative, favorendo la connettività sociale, la costruzione di prospettive critiche, assicurando trasparenza e responsabilità o il rafforzamento della mediazione del cittadino».

10 giugno 2010

0030 [MONDOBLOG] Sui blog e i siti delle riviste di architettura

di Salvatore D'Agostino
intervista prima e seconda parte
«Nel migliore dei mondi possibili, la pubblicazione di questo libro scuoterebbe come un terremoto il dibattito italiano su Internet e le nuove tecnologie di comunicazione. Se ne produrrà nemmeno uno scarto, significa che quel dibattere è una parvenza di vita, finestre sbattute dal vento in una villa disabitata, mortorio al cui confronto un poltergeist è il Carnevale di Rio.» Wu Ming1
Un monito che com’era prevedibile non ha sortito nessun effetto - escludendo qualche amatore - il libro non ha generato nessun dialogo rilevante.
Cultura convergente è uno strumento concettuale teorizzato da Henry Jenkins, per immergersi nei media vecchi e nuovi - specialmente dove questi collidono - e mostrarci, attraverso il classico reportage, la realtà non dei mezzi di comunicazione ma di coloro che li usano per esprimersi.
Su questa sottile soglia delle scritture Web e la narrazione, recentemente, ne hanno discusso Luca De Biase e Giuseppe Genna nella scuola virtuale Oilproject.2
Riporto una sintesi di Luca De Biase scritta sul suo blog:
«Qualcuno può pensare che la rete non abbia contribuito a rispondere. Altri possono pensare che i blog e le narrazioni emerse nella rete abbiano aiutato. Ma un fatto è chiaro: se la narrazione generale che descrive la società in cui viviamo non ci piace o non sembra "vera davvero", o è troppo priva di prospettiva, la rete di (sic) dice che qualcosa di concreto possiamo sempre fare (sia nei contenuti che nelle piattaforme). Non è una soluzione. Ma rispetto all'epoca del dominio assoluto del broadcast, è un passaggio sensazionale.»3
Qualcosa di concreto possiamo fare “sia nei contenuti che nelle piattaforme”, ripartendo da questo presupposto vorrei riprendere alcune note scritte in un post e nei commenti, circa un anno fa: 0004 [BLOG READEAR] L’architettura blog.

Sull’inconsistenza critica dei blog restano i dubbi che più volte abbiamo trattato su Wilfing Architettura – mentre contemporaneamente registriamo il dibattito sui blog non compatibili con le vicende italiane: il recente articolo del giornalista e Managing Editor del New York Times Jill Abramson che equipara i post dei blogger alle notizie date dai giornalisti4 o le dichiarazioni fatte in una conferenza indetta dal The wall street journal dall’inventore dell’Apple Steve “io non voglio vivere in una nazione di blogger”5 - dopo due anni d’interscambi con gli addetti ai lavori vorrei integrare le riflessioni.

A proposito dell’obsolescenza dei contenitori blog, riporto alcune proposte scritte nei commenti, occorre creare un blog che dia la possibilità:
  • d’inserire degli aggiornamenti senza modificare il post originale. Stratificare i contenuti cronologicamente;
  • ai commentatori d’inserire link/video/note fuori dall’area dei commenti, richiamando punti specifici dell’articolo:
  • avere una piattaforma più interattiva modificabile (o personalizzabile) anche dagli utenti.
Aggiungo nuovi spunti.

I domini del blog sono la scrittura, le immagini, i video e i link, tutti aspetti che non collimano con il ‘mondo di senso’ dell’architetto, ovvero il disegno.

Un’assenza che credo demotivi l’architetto blogger. Un post non disegnabile limita, non di poco, l’interattività tra architetti.6
Occorre creare una piattaforma dove sia possibile non solo inserire le viewer per visualizzare i disegni CAD, ma soprattutto, avere l'opportunità di veri e propri post disegnabili. Con la possibilità di fare dei commenti attraverso il disegno. Immagino una schermata molto semplice, tipo Paint, con dei comandi essenziali, idonea a creare un commento ‘layer’ da sovrapporre al post originale.

Riprendendo i concetti di Franco Purini sul disegno rielaborati sulla base del suo mentore Maurizio Sacripanti,7 occorre progettare un blog che possa offrire la migliore creazione e visione di [le note tra le quadre sono mie]:
  • DISEGNI O GLI SCHIZZI “DAL VERO”, con i quali l’architetto non solo decifra il reale attribuisce ad esso un senso [Penso a un taccuino ‘tavoletta grafica’ direttamente collegato in tempo reale al blog];
  • DISEGNI DI CLASSIFICAZIONI, il cui ruolo è quello di conferire un ordine accettabile all’incredibile eterogeneità degli elementi che formano il mondo fisico [In modo da creare un immaginifico abaco perpetuo. Ponendo fine alle tassonomie];
  • DISEGNI PROGRAMATICI, vale a dire tabulazioni, elenchi, istogrammi, con i quali l’architetto rende visibili e operabile per tipologie precise il proprio universo teorico [Immagino la potenza degli scontri di universi teorici differenti, sul sano scontro on-line suggerisco di leggere un’apprezzabile post di Sergio Maistrello. Vedi nota8]
  • SCHIZZZI DI PROGETTO E GLI ELABOREATI TECNICI – da quelli che approfondiscono i vari aspetti della proposta alle scale opportune fino alle definizioni esecutive – che da questi discendono. (…lo schizzo rappresenta un vero e proprio codice genetico nella cui struttura è impresso ogni possibile sviluppo futuro del progetto) [Dove sia possibile innescare un sistema Wiki atto a migliorare la fattibilità del progetto];
  • PAESAGGI TEORICI, i disegni più importanti [Già latenti nella rete, con interessanti esperimenti, ne parleremo subito dopo];
  • GLI SCRIPT [Ovvio, questo punto non è stato indicato da Franco Purini è una mia integrazione. Attualmente presenti in molti blog attraverso immagini e stringhe di testo. Il mio interesse non si sofferma sugli script ‘tout court’, ma sui: processi olistici che determinano l’elaborazione architettonica al CAD, gli schizzi elettronici e gli appunti ai margini del lavoro a video dell’architetto].
Bene, adesso cercasi finanziatore o editorialista che possa dar credito a queste bislacche idee blogger. Scherzo, mi piacerebbe conoscere le vostre idee, poiché questi restano semplici e perfettibili appunti.

Che cosa sono i ‘Paesaggi teorici’? Ripropongo la spiegazione di Franco Purini:
«Sono rappresentazioni complesse che mettono in scena con gli strumenti grafici interi sistemi di problemi architettonici. Svincolati da preoccupazioni progettuali dirette, tali disegni raggiungono spesso un valore autonomo di opere d’arte che fanno del contenuto disciplinare la loro stessa forma. Iconograficamente sapienti, costruiti con una esattezza tematica e visiva che traduce nella bidimensionalità della superficie del foglio la logica tettonica che è propria dell'edificare, i paesaggi teorici costituiscono il luogo più elevato della ricerca architettonica. Immaginarli e rappresentarli permette inoltre di non cadere nel diffuso equivoco consistente nello stabilire relazioni troppo dirette tra disegno e costruzione. Unico limite di simili disegni è che pochi architetti li pensano e li realizzano.»9
Come vi avevo anticipato in rete sono già presenti, eccovi due esempi:

LUCA DIFFUSE

Per Stefano Mirti (prima citazione): «il lavoro dell’architetto è quello di (in prima istanza) raccontare storie.»10
Luca Diffuse ha elaborato i suoi progetti narrativi:
Attraverso un lento e continuo dialogo in rete. Essenzialmente attraverso il suo blog Mi manca Chiunque, curando la sezione di architettura di una delle più internettiane riviste dedicata all’arte Exibart e infine nel nuovo approdo su Ymag di Luca Molinari con la rubrica [Diffuse tapes].

Le sue architetture narrative non transitano nella rete ma nascono e si alimentano attraverso l’ubiquo sguardo dentro e fuori il Web.

FABIO FORNASARI AKA ASIAN LEDNEV
«L’ultimo lavoro di costruzione fatto da Asian Lednev è in qualche modo un “manifesto” che rappresenta il fare le valigie, il cercare strategie per portare fuori il lavoro dell’avatar.
Un fare tesoro di quello che si è imparato facendo.
Che senso ha tutto questo? Perché tutto questo?
La prima architettura è la relazione costruita tra noi e l’avatar. E’ la serie di ponti che ci lega e ci tiene insieme. Col tempo viene voglia di percorrerla nei due sensi.
Non basta più lasciare lì questa esperienza. Ma non è razionale. Razionalmente si può solo smontare il proprio avatar e veder cosa ci restituisce dopo tanto lavoro.
Ed è la cosa che ho fatto e che mostrerò.»11 Fabio Fornasari
Dopo 800 giorni di attività su Second Life, Fabio Fornasari aka Asian Lednev, abbandona il suo avatar decostruendolo dentro una teca cilindrica, dove ogni parte del corpo ha una sua orbita.

Nelle sue architetture su Second life, troviamo il senso più alto del concetto di ‘paesaggio teorico’ anche qui, non transitando sul Web ma in questo caso inventando luoghi sensibili nell’immersività dello spazio creato da Philip Rosedale per Linden Lab nel 1999.

Per questo motivo v’invito a visitare le sue architettura in Second Life, La torre di Asian, Lucania Lab e NeoKublai. Un'avvertenza, non dimenticate che siete in viaggio all'interno di uno spazio autonomo, quindi mentre camminate-volate, mi raccomando, perdete il vostro senso del luogo.

Prima di chiudere questo post vorrei ritornare sulla 'blogghizzazione delle riviste storiche' ne avevo parlato qui.
Se è comprensibile (aggiungo anche per motivi di tempo ed economici) una certa incapacità d’azione dei singoli blogger a inventare nuovi spazi e temi, questa indulgenza non è possibile trasporla nel caso dei siti delle riviste d'architettura, sia per le loro possibilità economiche, sia per l'equipe qualificate a cui fanno riferimento.
Dalla mia indagine (vedi il report* alla fine dell’articolo) i siti delle riviste italiane si limitano a introiettare le novità derivanti dalla rete, soffrendo della:

SINDROME DA MAINSTREAM

I siti sono immaginati per duplicare i contenuti della rivista o per mainstreammizzare la rivista: vedi l’esperienza dei sensor (blog gestiti dalla redazione) di Domus e i mirrors (autopresentazione studi di architettura filtrati dalla redazione) di Abitare.

Stefano Mirti (seconda citazione) in un recente post pungola Domus:
«Mr Grima (ndr Joseph Grima sarà il direttore di Domus dopo l'anno transintorio diretta da Alessandro Mendini), please, convinci chi di dovere a togliere lo snervante processo della login e dei campi da compilare. Il contenuto sembra figo, le venti domande a cui rispondere per guardare il tutto non hanno senso alcuno. Abitare on-line necessita di un Domus web che lo faccia a pezzi e lo disintegri. Sennò non c’è gusto e ci annoiamo tutti quanti. Se togliete le login siete a metà dell’opera… :-)»12
Rem del blog Architetti senza tetto a proposito di Abitare e Domus con il consueto piglio ironico constata:
«Abitare.it è una delle poche riviste online che non ha paura dei commenti (Domus è talmente fifona che anche solo per farti leggere un banalissimo comunicato stampa prima ti chiede il codice fiscale) e in questo ha il suo punto di forza.»13
Ed ecco che cosa dobbiamo aspettarci da Domus secondo le anticipazioni di Joseph Grima:
«Domus si propone di ridefinire, come del resto ha già fatto più volte in passato, quello che significa raccontare l’architettura, l’arte, il design e lo spazio urbano contemporanei, con particolare attenzione alle influenze di una nuova cultura progettuale che non conosce barriere culturali o confini fisici. Muovendosi su molteplici piattaforme comunicative, offrirà una concezione radicalmente diversa di proposta architettonica, incentrata non più sul passaggio unidirezionale di informazioni bensì sull’idea di creare una piattaforma privilegiata di dialogo costante fra i suoi lettori e la comunità progettuale ed artistica globale.»14
Spero che non sia una sfida tra siti pensati dai webmaster ma da architetti. Occorre un'emancipazione dal cartaceo, esplorando le capacità intrinseche del Web, provando a sperimentare nuovi e più proficui approcci. Altrimenti è da preferire il semplice blog (e non sito) di Casabella. Soprattutto, occorre evitare l’ossimoro mainstream redazionale.

Un'ultima nota, sarei curioso di conoscere le reazioni ricevute dalla rivista Arca nel suo tentativo di portare il blog all’interno del cartaceo, inaugurato con il numero 250, settembre 2009. Ecco come spiegava il progetto Cesare Maria Casati:
«Con questo mese la rivista inizia una nuova avventura, che si svilupperà, di mese in mese, aprendo un blocco significativo delle sue pagine a nuovi "direttori" esterni, i quali disporranno della facoltà di utilizzare ben 32 pagine liberamente. Abbiamo invitato un gruppo di architetti di successo e di grande qualità professionale a disporre di questo nuovo e originale "maxi blog" di carta, dove, completamente liberi e incontrollati, potranno scrivere, illustrare e documentare i loro pensieri sull’architettura, sul mondo della progettazione e della costruzione, progettando loro stessi anche l’impaginazione e la copertina della rivista.»15
Ho fatto un giro nei siti delle riviste di architettura più note, di seguito troverete un report su ciò che ho trovato.
Questo post è stato scritto per avvisarvi che prima della pausa estiva – non mi assenterò, posterò delle citazioni dense di piccole storie e proverò a presentarvi alcuni brani del mio lavoro su facebook finExTRA – pubblicherò un dialogo con Stefano Mirti (ed ecco il motivo della terza citazione).

* Note sui siti delle riviste di archietttura

A. D.
| Men Style
La storica rivista americana Architectural Digest edita anche in Italia non ha un sito in italiano. Mario Gerosa - redattore capo della rivista - mi ha detto che se ne parla su Men Style.#

Abitare
| Abitare
Ovvero l’ossimoro: mainstream redazionale.

Arca | ARCADATA
Sito ‘troppo pieno’ con in evidenza la pubblicità della sezione video: Online la migliore TV internazionale sull’architettura.

Area, Arketipo, Costruire in laterizio, d’Architettura, Frames, Materia | Archinfo
Semplici informazioni sull'esistenza delle riviste accomunate dallo stesso distributore.

Architetti, Flare, Paesaggio urbano, Urban Design | Periodici Maggioli
Una casa editrice per diverse testate. Sito redazionale.#

Non vi arrabbiate, vi segnalo semplicemente il blog At Casa blog.

Casabella | Casabellablog
Ne avevo già parlato qui, ne approfitto per segnalarvi l'inizio delle pubblicazioni degli estratti dei nuovi numeri della rivista su Issuu.

Costruire | Costruire.it
Sito da webmaster. Interessante la sezione 'Parole e pareri'.

Domus | Domusweb
Aspettando le novità di Joseph Grima vi segnalo la sponsorizzazione di Domus all’evento postopolis! (qui l'anno scorso su WA) ovvero una conferenza nata dai blog che coinvolge molti blogger di varie nazioni. Ovviamente, a parte la mediazione della rivista non vi è nessun blogger italiano tra i relatori. Qui su DomusWeb, Postopolis! in diretta streaming dal Museo El Eco di Città del Messico fino al 12 giugno.

KLAT | Klatmagazine
Nata alla fine del 2009 è una rivista di sole interviste. Interessante l'idea di offrire un contenuto free per ogni numero. Da seguire.
#

Il giornale dell'architettura | Il giornale dell'architettura
Sospeso tra un sito e un blog. In attesa
.

Interni | Interni
Possiamo trovare il massimo dell'innovazione nella nuova applicazione Interni Design Guide New York per iPhone e basta.

L'industria delle costruzioni | L'industria delle costruzioni
Sottotitolo: Rivista tecnica dell'ANCE. Un semplice sito.#

Lotus | Lotusbookshop
Dov'è possibile acquistare i pdf della rivista. Natura prettamente commerciale.

Modulo | Modulo.it
Bene! Anche Modulo ha un sito.

Op. Cit. | Op. Cit.
La rivista diretta da Renato De Fusco dal 1964 ad oggi non ha un sito bensì una pagina su Facebook al momento piace a 12 persone (30 luglio 2010)
.#

Ottagono | Ottagono
Potete trovarla nelle migliori librerie mentre transita in rete con parsimonia.

Parametro | Parametro.it
Sito snello ed efficace. Niente di più.

The plan | The plan
Ahimè, qui i webmaster sono sia italiani che inglesi.

P.S.: Per favore segnalate le eventuali dimenticanze.

10 giugno 2010 (Ultima modifica 30 luglio 2010)
Intersezioni ---> MONDOBLOG


Come usare WA---------------------------------------------------Cos'è WA

__________________________________________
Note:
1 Henry Jenkins, Cultura convergente, Apogeo, Milano, 2007, p. VII
2 Luca De Biase incontra Giuseppe Genna, Narrazione e attenzione ai tempi frenetici di Internet, scuola virtuale Oilproject, 10 maggio 2010
3 Luca De Biase, Narrazioni e prospettiva, Blog omonimo, 10 maggio 2010. Link
4 Jill Abramson, Other Voices: What Exactly Is a Blog?, The New York Times, 4 giugno 2010. Link
5 Steve Jobs, Apple CEO Steve Jobs Live at D8: All We Want to Do is Make Better Products, D8, 1 giugno 2010. Vedi il live blog 7:01 pm: « I don’t want us to see us descend into a nation of bloggers,». Link
6 In riferimento ai professionisti non Dio o accademici. Quest’ultimi si guardano bene a esporsi in pubblico, pena la perdita dell’autorevolezza acquisita attraverso il saggio uso di specifiche relazioni.
7 Franco Purini in, AA. VV., Il disegno come idea, Gangemi, Roma, 1996, p. 13
8 Sergio Maistrello, A te, che sei nuovo di qui, Blog omonimo, 4 giugno 2010. Link
9 Franco Purini in, op. cit.
10 Stefano Mirti, wunderkammer (1), Abitare Web blog ‘Mirtilli’, 29 marzo 2010. Link
11 Fabio Fornasari, Il giro del Mondo in 800 giorni: decostruire Asian, Virtual Worlds Magazine, 31 maggio 2010. Link
12 Stefano Mirti, being robinson crusoe Abitare online rubrica Mirtilli, 17 maggio 2010. Link
13 Rem, Messaggi passivo-aggressivi tra design blogger, Blog ‘Architetti senza tetto’, 29 maggio 2010. Link
14 Redazionale, Domus cambia direttore, domusweb, 23 febbraio 2010. Link
15 Sommario numero 250 della rivista Arca settembre 2009. Link

# integrazioni del 30 luglio 2010: A. D., Architetti, Flare, Klat, L'industria delle costruzioni, Paesaggio urbano, Op. Cit., Urban Design.