19 febbraio 2011

0040 [MONDOBLOG] Memoria b-e-t-a

di Salvatore D'Agostino

 «Avremo l'Internet che ci meritiamo» (Bruce Sterling)* 

Nel tentativo di ripercorrere la storia delle voci Web, ho chiesto a Gianluigi D’Angelo di raccontare la sua esperienza, in modo da individuare gli argomenti del prossimo dialogo.

Per Gianluigi D’Angelo è stato complicato sintetizzare dieci anni esatti di storia (b-e-t-a nasce il 19 febbraio del 2001). Ne è uscito fuori un racconto che ho deciso di pubblicare nella sua informalità.

Nelle trame del ricordo s’intrecciano un po’ tutte le esperienze significative avvenute in rete. Un ritratto, più che una storia, delle interazioni di questi anni.

Questo è l’anticipo. A presto il colloquio in cui parleremo del lato non edulcorato della rete.



di Gianluigi D'Angelo  

Sono 10 anni che siamo on line. Dalla prima esperienza del numero monografico b-e-t-a sul tema del vuoto alla successiva evoluzione in Channelbeta. Nel 2003 fummo tra i primi ad introdurre la possibilità di commentare gli articoli, e realizzammo anche un forum completo dove registrarsi e partecipare alle discussioni. Queste prime esperienze venivano fatte nello stesso periodo da architetture.it di Furio Barzon (non più online), che più di una volta organizzò incontri chat live. 

Era il tempo in cui prima di noi esisteva solo un unico riferimento: architettura.it di Marco Brizzi, che in assoluto è in Italia la prima esperienza di rilievo del mondo dell'architettura sul web e che proprio qualche settimana fa ha compiuto 15 anni di vita. In quel periodo nacque anche archphoto.it di Emanuele Piccardo, che ancora oggi è un punto di riferimento, e c'era e c'è ancora oggi antithesi.info di Sandro Lazier e Paolo Ferrara, che a mio avviso può essere ritenuto il primo blog di architettura italiano, connotato sempre da una forte vis polemica che ha prodotto diverse discussioni molto interessanti. 

Il web era molto diverso da ora, ma soprattutto era molto più piccolo. Anche a livello internazionale il panorama non era certo quello di oggi. Esistevano archined, archinect, baunetz, soloarquitectura ecc...
Noi in quel tempo c'eravamo. 

Tra il 2002 ed il 2004 ci fu un momento di grande fermento del mondo dell'architettura sul web. b-e-t-a.net, acronimo di Bollettino Ermeneutico Trimestrale d'Architettura. Era pensata come una pubblicazione digitale a cadenza trimestrale monografica. il numero zero, premiato a Romarchitettura, aveva come tema il vuoto. Ero appena tornato dal Portogallo dopo un'intensa esperienza di un seminario estivo il cui tema era sui vuoti urbani. C'era il saggio eclettico e simpatico Manuel Vicente, il pazzo Manuel Graça Dias, il diafano Carrillo Da Graça, l'emergente sanguigno Manuel Mateus ed infine Gonçalo Byrne che mi capitò come tutor.

Inutile dire che quell'esperienza fu determinante per la scelta del tema del numero zero. Comprendere il concetto di "vazio" permette di ribaltare la prospettiva. Infatti tra i vari progetti selezionati per b-e-t-a alcuni furono proprio portoghesi. L'aspetto interessante di b-e-t-a è la trasversalità culturale con cui affronta il tema. Accanto ai progetti e alle riflessioni (dove c'è uno dei primi testi on line di Luigi Prestinenza Puglisi) ci sono sezioni come "interferenze" con articoli di artisti, musicisti, fisici e matematici, come l'allora semi sconosciuto Piergiorgio Odifreddi: per ricevere il suo testo, lo rincorremmo via mail tra Europa ed India. Poi c'era uno spazio interamente dedicato agli studenti ed infine la sezione "itinera" con due percorsi sempre sul tema del vuoto: il viaggio degli Stalker dentro Roma, tra i vuoti urbani e sociali e quello fotografico di Giuliana Succo, da poco trasferitasi a Tokio, che ci propose un percorso ritmico in tutti quegli spazi residuali e compressi della capitale giapponese.

Questo è il nucleo dal quale parte Channelbeta, Canale d'Informazione sull'Architettura Contemporanea.

Come dicevo, b-e-t-a ci regalò tante motivazioni. Arrivò il primo nostro riconoscimento ufficiale: una menzione al premio Bruno Zevi Romarchitettura del tutto inaspettata. Quella domenica ero a Roma a fare una passeggiata e quasi per caso decisi di andare a Castel Sant'Angelo alla premiazione. La sorpresa fu enorme in quanto inaspettata. Non ebbi quasi il tempo di entrare nella Sala Paolina che fui chiamato sul palco da Oliviero Beha. Era la prima volta in Italia (almeno a mia memoria) che un prodotto digitale riceveva un riconoscimento ufficiale. Nel frattempo era già iniziato da qualche mese il processo di trasformazione e mutazione verso Channelbeta. Fu una naturale evoluzione per meglio adattarsi a sfruttare le qualità del supporto digitale. Infatti, dopo il debutto con un discreto successo, gli accessi giorno dopo giorno diminuivano, allora decidemmo di introdurre le news per inserire nuovi aggiornamenti, ma anche perché avevo voglia di continuare quotidianamente quell'avventura. Ben presto mi resi conto che il quel modo si contaminava il lavoro monografico ed altro non era che una forzatura. È proprio per questo che nacque Channelbeta, con l'idea iniziale di continuare trimestralmente a portare avanti anche b-e-t-a con aggiornamenti monografici: la materia, il paradosso erano già in cantiere... ma come potete immaginare, e come si sa, b-e-t-a fini lì.

Channelbeta fin dal primo momento riscontrò un notevole successo. Cercammo di rendere fruibili i nostri contenuti il più possibile in lingua inglese e non solo, come avevamo fatto con b-e-t-a, che era disponibile in tre lingue. Allora eravamo gli unici in Italia a farlo, anche se solo su determinati contenuti. Questo ci portò ad avere una percentuale di lettori esteri sempre crescente che arrivò, in breve tempo, a diventare il nostro pubblico principale. La rete era molto più piccola, nonostante i nostri numeri, che paragonati a quelli di ora fanno quasi tenerezza, eravamo sulla classifica mondiale di Alexa intorno alla 140'000 posizione. Il lavoro editoriale veniva fatto artigianalmente in HTML con Dreamweaver, per impaginare un articolo ci volevano ore, un lavoro estenuante che ci impegnava quasi tutto il tempo libero a disposizione e non solo. Col passare degli anni avevamo raggiunto una certa visibilità.

Certo il web era ancora un territorio frequentato da una piccola comunità, ma piano piano il mondo "ufficiale" della cultura architettonica incominciava a guardarlo con un certo interesse. In breve tempo si pensò che questo processo di lì a poco producesse una rivoluzione. Fu così, ma i tempi non furono esattamente brevi. Il momento era di grande fermento, Furio Barzon con Architecture.it organizzava la Biennale-Out aprendo uno spazio di dibattito e confronto ed utilizzando per la prima volta la chat on line. Il nostro lavoro era da detective dell'architettura. Eravamo curiosi di quello che accadeva all'estero ed allo stesso modo desideravamo comunicare fuori ciò che accadeva in Italia. Volevamo capire come e cosa studiavano i nostri colleghi studenti d'oltreoceano, per questo contattammo Winka Dubbeldam che allora insegnava alla Columbia University per chiederci se potevamo pubblicare le tesi di laurea dei suoi studenti. Anche il mondo accademico si incominciò ad accorgere della rete, sui programmi dei corsi universitari i docenti incominciavano ad inserire nelle biografie dei corsi i siti web di architettura. Poi iniziarono gli incontri, dibattiti, tavole rotonde al Politecnico di Milano, a Ferrara, allo Iuav ecc...

Tra il 2003 ed il 2004 ogni 2-3 mesi si organizzavano incontri a cui puntualmente eravamo invitati a partecipare, un continuo confronto che cresceva mese dopo mese. Noi con Channelbeta cercammo di portare il dibattito fuori le istituzioni, con "O-live, parla come mangi", ci si incontrava nei club e nei locali delle principali città italiane: studenti, architetti e docenti, seduti per terra su cuscini, con un buon bicchiere di vino in una mano e con il microfono nell'altra, si avvicendavano in discussioni che arrivavano fino a notte fonda.

Era il periodo in cui il reportage del ponte sullo stretto di Domenico Cogliandro usciva a puntate, seguendo un filo che andava oltre la singola testata digitale, passando di capitolo in capitolo da Archphoto a Channelbeta ad Arch'it ecc...
un esperimento innovativo e geniale di Domenico che fu accolto con molto entusiasmo da tutti noi. In quel periodo capitava anche che quotidiani nazionali riportassero nelle loro pagine dei nostri articoli, come ad es. Maledetti Architetti che per la prima volta, analizzando ed elaborando statistiche ufficiali, metteva in evidenza la questione della densità di architetti in Italia, facendo emergere senza margine di opinioni questa anomalia tutta italiana.

Purtroppo a questa fase di grande fermento ne successe un'altra, di raffreddamento. Il contesto culturale, probabilmente, ancora non era pronto. Gli incontri diventarono sempre meno frequenti. Alcuni dei protagonisti di questo periodo si eclissarono. Si stava chiudendo un periodo d'oro. Anche noi con Channelbeta subimmo questo raffreddamento, il continuo lavoro ci aveva usurato e le motivazioni e la passione non erano più sufficienti. Tra il 2005 ed il 2007 il web crebbe notevolmente. Iniziarono a nascere i cosiddetti portali di architettura, contenitori asettici dove la quantità spesso sostituiva la qualità e dove lo spazio di riflessione e di critica si riduceva sempre di più. La nostra tecnologia 1.0 in puro html non ci consentiva di competere in questa direzione, né noi lo desideravamo. Mantenemmo la nostra identità, così come la mantennero Archphoto ed Architettura.it che ancora oggi, insieme a pochissime altre straniere, possono essere considerate le uniche riviste di architettura esclusivamente digitali.

Arriviamo al 2008, dopo un periodo piuttosto lungo di standby, in un certo senso rifondammo Channelbeta. Venne completamente rinnovato il comitato editoriale e la redazione e si decise di passare il prima possibile ad una piattaforma dinamica. Decidemmo di integrare i social network e di sfruttare al massimo le piattaforme Flickr e Youtube. Il primo articolo che uscì dopo questo rinnovamento fu "Il mazzo di carte dello Star System": l'editoriale manifesto con il quale rilanciammo Channelbeta. Ci tenevamo a sottolineare la nostra linea editoriale, di talent scouting, di ricerca delle architetture cosiddette minori e non solo. Decidemmo, da questo momento in poi di pubblicare solo progetti realizzati e possibilmente inediti, corredandoli otre che delle foto, soprattutto dei disegni delle piante, prospetti e sezioni. Questo nuovo slancio ci portò un altro prestigioso riconoscimento, il Primo Premio nella sezione Cultura dell'Econtent Award 2008 in ex equo con un progetto curato dal CNR. Un premio riconosciuto con la Targa d'Argento della Presidenza della Repubblica e che ci candidò al WSA per rappresentare l'Italia nella competizione mondiale.

In questi ultimi due anni il nostro lavoro è stato prevalentemente quello di dimostrare che esistono architetture sconosciute che hanno molto da dire e che, prima dell'architetto, esiste l'architettura. Devo dire con un certo orgoglio che grazie a noi per la prima volta i Plasma Studio sono stati pubblicati in Italia, così come Giancarlo Mazzanti, Plan B, Piñol, Li Xiaodong, ECDM, Mass Studies, Ishigami ecc ecc...

Abbiamo continuato a dare il nostro contributo su temi caldi come il Piano Casa, Le New Town ed in particolare nell'ultimo periodo ci siamo dedicati ad una dura battaglia per la realizzazione dell'Auditorium di Shigeru Ban a L'Aquila. L'Aquila in un certo senso fa parte del nostro DNA, essendo tutto il comitato editoriale abruzzese di nascita o di adozione, oltre al fatto che due di noi sono stati colpiti direttamente da questa immane tragedia. Nonostante lo sentissimo fortemente dentro, non abbiamo mai voluto trattare questo tema fuori dal nostro taglio editoriale, lo abbiamo fatto solo quando questi avvenimenti hanno intersecato il nostro ambito. La questione che abbiamo sollevato con l'Auditorium di Shigeru Ban ha fatto il giro del mondo, siamo riusciti a portare l'attenzione dei grandi media che hanno fatto da cassa di risonanza e, grazie al nostro piccolo contributo, oggi finalmente è arrivata alla luce quest'opera così importante per la città.

Attualmente il nostro archivio conta oltre 3'000 tra articoli news e progetti, siamo presenti su Facebook con un account utente ormai saturo dei 5'000 amici oltre i 2700 che ci seguono dalla pagina di fan. Il nostro canale Flickr conta circa 5'000 foto mentre su Youtube abbiamo creato uno dei principali canali di architettura con circa 650 iscritti ed oltre 300'000 video visualizzati.

Infine abbiamo creato architecturefeed che, pur non essendo un blog, è un utilissimo strumento per tenere sotto controllo le principali fonti di informazione dell'architettura. la Redazione di Channelbeta ha selezionato, durante mesi di lavoro, migliaia di siti web di architettura, li abbiamo selezionati e divisi per categorie: news, projects, design, competitions& jobs e naturalmente blogs. Sulla home mettiamo in evidenza i contenuti più interessanti per ogni categoria. Un'altra funzione molto utile è quella di poter salvare in un proprio bookmark i post preferiti. Inoltre è possibile segnalare il proprio blog o i blog preferiti che verranno vagliati ed inseriti nelle categorie. Unico requisito tecnico è che il sito web da inserire abbia tecnologia rss feed. Attualmente architecturefeed monitora circa 300 siti web che possono essere quindi consultati in maniera comoda. È inoltre possibile ricercare informazioni attraverso il motore di ricerca interno, applicando filtri come ad es. categoria, lingua ecc...
È uno strumento completamente gratuito, necessita solamente di una semplice e veloce registrazione. Abbiamo creato questo aggregatore inizialmente per una necessità interna, dato che la consultazione quotidiana di decine di siti web portava via molto tempo, successivamente, rendendoci conto della grande utilità, lo abbiamo sviluppato e reso fruibile da tutti. In meno di un anno architecturefeed conta già un archivio di circa 50'000 post ordinati e catalogati. 

19 febbraio 2011
Intersezioni ---> MONDOBLOG
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Note: 
*Giuseppe Granieri, Facebook sei tu, Blog notes, 5 giugno 2010. Qui 

b-e-t-a:
Gianluigi D'Angelo     
Andrea Pinna             
Davide Vocale            
Anthony Bellezza             
Emanuela Bonvecchi
traduzioni: Michela Lucchini

Channelbeta:
dal 2002 al 2007:
Gianluigi D'Angelo     
Andrea Pinna             
Davide Vocale            
Anthony Bellezza             
Emanuela Bonvecchi 

dal 2008 ad oggi:
Gianluigi D’Angelo
Roberta Patrizia Di Benigno
Roberta Di Loreto
Davide Di Virgilio
Matteo Falcone
Francesco Giorgino (fino al dicembre 2010)
Manuela Ianni
Cabiria Iannucci
Annalisa Gentile (dal 2009)

2 commenti:

  1. Centra molto poco, ma da bravo transumanista non posso non far notare come il 19 febbraio ricorra anche il 26esimo anniversario del primo trapianto di cuore artificiale! La ricorrenza della nascita primo "cyborg" coincide con la nascita di una delle poche riviste di architettura online capace di vivere così a lungo!

    RispondiElimina
  2. Emma,
    per approfondire meglio le ricorrenze del 19 febbraio qui l’utile pagina di Wikipedia ---> http://it.wikipedia.org/wiki/19_febbraio

    :-)

    Accolto il tuo spirito da Watchdog, in questo caso ho voluto separare l’intervista dalla ‘memoria’.

    Saluti,
    Salvatore D’Agostino

    RispondiElimina

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