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11 dicembre 2010

0035 [MONDOBLOG] La nuova Domus e la futurologia

di Salvatore D'Agostino
Cari Domus Sensor,
avrete probabilmente notato alcuni cambiamenti in domusweb nei mesi scorsi. Alcuni minori (aggiustamenti del layout della pagina e modifiche alla sezione libri) mentre altri sono più significativi. Avrete notato, ad esempio, che non è più necessario registrarsi per leggere la maggior parte degli articoli e che la registrazione è più semplice per renderla più facile per chi vuole registrarsi.
Come amici e collaboratori di domusweb vogliamo che siate i primi a sapere che queste modifiche preludono a ben più sostanziali cambiamenti. Negli ultimi sei mesi abbiamo lavorato a un sito completamente nuovo che ridefinisce la presenza di Domus sul web.
Un nuovo inizio che introduce altre caratteristiche, di cui siamo piuttosto fieri, e che teniamo a farvi conoscere.
Questo non significa che l’iniziativa “sensor” sia conclusa, cambia nome: da ora si chiamerà Domus network. Sin dall’inizio il nostro obiettivo primario è stato quello di creare una piattaforma che valorizzi i vostri eccellenti contributi, speriamo perciò che continuerete a inviarci, pensieri, idee e proposte.
I cambiamenti del sito sono anche il primo segno visibile di cambiamenti più ampi della rivista. Dal numero di aprile assumerò la direzione anche della rivista cartacea e un gruppo di nuovi brillanti collaboratori si aggiungerà sia sul sito che sulla rivista. Nel 2011 presenteremo man mano un nuovo insieme di pubblicazioni digitali per iPhone, iPad e Android, e continueremo ad aggiungere nuove funzioni e nuove sezioni al sito. C’è un futuro eccitante sia per Domus che per i suoi lettori.
La data prevista di lancio del nuovo sito è il 9 dicembre, manderemo un’altra comunicazione subito prima. Non preoccupatevi se i vostri precedenti contributi non saranno immediatamente visibili al momento del lancio – il processo di migrazione del database richiederà diverse settimane ma niente andrà perduto.
Nel frattempo, in attesa di leggere i vostri prossimi contributi, vi ringrazio per essere parte del network di Domus.
Joseph Grima
Direttore editoriale
Domus
Ho ricevuto questa mail il 2 dicembre 2010. Ecco come si presentava Domusweb l’8 dicembre 2010:



Ed ecco domusweb del 9 dicembre 2010:


Domus triplica e chiarisce i suoi ambiti sia nei contenuti che nella grafica:

1. Cartacea: aspettiamo il numero di aprile 2011.

2. Web:

  • doppia home italiana e inglese;
  • gli articoli (vari autori) sono pubblicati in ordine cronologico inverso, cioè, l'ultimo testo inserito collocato in alto e gli altri a seguire verso il basso;
  • sono aperti ai commenti con la possibilità di condividerli su Facebook e Twitter;
  • interessante la relazione dei post con la mappa.
3. Mainstream: mantiene i blog aperti dagli utenti, cambiandogli sezione e nome da Sensor a Network.

Nel 1996 in occasione della VI Biennale di Venezia, diretta da Hans Hollein, si tenne un convegno dal titolo 'Architettura e media'.1 Un dialogo tra i direttori delle riviste più autorevoli di architettura del mondo. L'Italia era rappresentata da Pierluigi Nicolin (Lotus) e Bruno Zevi (l'Architettura). Riprendo il tema:
«Diamo per scontato che le riviste di architettura continueranno a essere i luoghi tradizionali di riflessione di questa disciplina.
Ma quale ruolo rivestono oggi di fatto nello sviluppo della disciplina?
La rivista di architettura è ancora il luogo e il mezzo adeguato di trasmissione dell' "idea" di progetto?
Come deve essere presentata e discussa l'architettura sulle riviste specializzate?
»2
Dopo quattordici anni, possiamo dare per scontato che le riviste non sono gli unici luoghi di discussione della disciplina. In questi anni ai media redazionali si sono affiancanti i media 'fai da te' del Web. Dato che, qualsiasi voce su internet diventa automaticamente media. Utilizzando un gioco di parole dell'artista Gino De Dominicis i D’IO (Di me stesso/Dio)3 della rete senza autorizzazione ‘redazionale’ partecipano allo 'sviluppo della disciplina'. Gli dei dell’architettura, con le loro riviste DIO non avevano immaginato l’avvento dei D’IO.
-
[Emoticon con la risata sardonica di Gino De Dominicis]

Qualche mese fa parlando dei siti delle riviste d’architettura scrivevo sulla mancanza di ricerca nell’uso del web: 

«Occorre un’emancipazione dal cartaceo, esplorando le capacità intrinseche del Web, provando a sperimentare nuovi e più proficui approcci.»
Domus, in questa nuova veste, sembra aver accettato la sfida, diversificando i contenuti cartacei dal Web e curando le voci non redazionali in una sezione specifica 'network'. Tra i primi post, vi suggerisco di leggere la lettera aperta dello studio genovese Baukuh, a proposito del concorso ‘all’italiana’ del padiglione italiano: ’Expo di Shanghai’ 2010.

Riporto alcune domande:
Non è forse nell'interesse di tutti gli architetti italiani incrementare il livello professionale delle giurie?
Il concorso per il padiglione non poteva essere un'occasione per promuovere professionisti con una qualche speranza di affermarsi poi anche sul mercato internazionale?
Davvero conviene allevare deliberatamente la mediocrità?
Non sarebbe forse il caso che chi ha già giudicato malamente troppe volte venga sostituito da qualcuno più competente?
Domus (almeno spero) non intende sottovalutare le vicende ‘gelatinose’ nostrane. Come ultima riflessione vi ripropongo un articolo di P. C. J., pubblicato sul primo numero di Domus nel gennaio del 1928, p. 31:
La storia di quest’ultimi anni, c’insegna che non abbiamo bisogno di futurologi o di nostalgici ma di intelligenti - perché no, abili - osservatori e operatori del presente.

A tal proposito, nel prossimo MONDOBLOG, con Vinicio Bonometto parleremo dell’uso concreto delle piattaforme Web all’interno di un corso di storia dell’architettura e dell’involontario blog di Francesco Tentori.


11 dicembre 2010  
Intersezioni ---> MONDOBLOG
COMMENTA  
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Note:
1 Non sono riuscito a trovare gli estratti del convegno.
2 Catalogo mostra, Sensori del futuro. L'architetto come sismografo. Biennale di Venezia. 6/a Mostra internazionale di architettura, Electa Mondadori, 1996, p. 490
3 Una forte e prolungata risata che riecheggia nella galleria vuota (24 aprile 1971).

4 febbraio 2009

0002 [BLOG READER] Notizie sullo stato dell'architettura in Italia

«E strano: crediamo di sapere tutto sull'ultimo concorso di Berlino o sulle Olimpiadi di Barcellona ma siamo sempre più imbarazzati a soddisfare la curiosità di chi ci chiede notizie su Milano. Dipenderà di certo dalla loro maggiore trasparenza, mentre da noi le cose più importanti non si vengono a sapere. Di fatto, per paura di fare brutte figure, diciamo sempre più spesso che non succede niente. Ancora adesso, se mi chiedono chi ha progettato le torri di Ligresti a Milano non so rispondere se non azzardando un'analisi alla Morelli; posso dire, deducendo dai dettagli: forse lo studio BPR (sic), ormai ridotto al solo attempato Belgioioso. Ci comportiamo nello stesso modo di chi lamenta che non ci sono più romanzi in letteratura.»
[…]
«Non bisogna pensare ingenuamente che negli altri paesi l'architettura goda di ottima salute: non siamo i soli ad avere problemi, condividiamo i drammi epocali con il resto del mondo, e i fenomeni di degrado osservati nel nostro territorio sono soltanto un frammento della rovina generale, anche se da noi non c'è altro. E poi hanno proporzioni colossali. Tuttavia esiste un'anomalia italiana, che consiste innanzitutto nella difficoltà a dar conto della situazione.»
[…]
«Così il problema della corruzione pone domanda che supera le altre: che cosa ha reso possibile che non si aprisse il fronte della denuncia? E ancora: perché nessuna reazione seria da parte della cultura architettonica?»1 (Pierluigi Nicolin - 1994)

Pierluigi Nicolin fu invitato ad una riflessione su 'Tangentopoli' e scrisse un piccolo saggio ponendosi una domanda: «Tangentoli è premoderna, moderna o postmoderna?»2
Dopo quindici anni le riflessioni di allora appaiono immutate, architetti incapaci di opporsi alla corruzione e spesso complici di azioni speculative.

Questo blog reader inizia con una lettera di Stefano Mirti inviata al direttore della rivista Abitare, Stefano Boeri, in conseguenza del Caso Casamonti nella quale pone una domanda: «Perché su “Abitare” non promuovete un dibattito vero sulle nuove modalità di rapporto tra soggetti pubblici e soggetti privati? »
E si chiude con l’editoriale di Stefano Boeri conseguente a quest’invito.

La professione in Italia - Una discussione aperta sulla professione in Italia | Abitare Featured ---> 14 dicembre 2008
Abitare ha aperto uno spazio simile ad un blog: Abitare Featured. In un post vi è una lettera di Stefano Mirti che invita la direzione di ‘Abitare’ ad aprire una discussione seria sull'essere architetto in Italia, lo spazio dei commenti è stato congestionato e per motivi redazionali al centesimo è stato sospeso.

Racconto del primo dell'anno. Autobiografia dei luoghi | Luoghi sensibili ---> 1 gennaio 2009
Fabio Fornasari c'invita a camminare nei luoghi con l'attitudine a stupirsi perché: «per ascoltare un luogo “… basta un po (sic) di fantasia e di bontà…”»

Il caso Casamonti | presS/Tletter ---> 2 gennaio 2009
La presS/Tletter cambia aspetto e la sua homepage diventa più dinamica simile ad un blog, con continui aggiornamenti, unica differenza la mancanza dei commenti.Il critico Luigi Prestinenza Puglisi parla del caso Casamonti, mette da parte la vicenda giudiziaria e analizza la strategia dell'architetto per diventare una star del sistema e chiama in causa Paolo Portoghesi, Franco Purini e Stefano Boeri.
Il 20 gennaio 2009 Stefano Boeri risponde adirato: «Non puoi giocare così con la credibilità di altri. (sic) e la stessa cosa, se mi permetti, vale per Purini.»
Il 27 gennaio 2009 e la volta di Franco Purini anch'esso stupefatto: «Trovare il mio nome in un articolo nel quale si parla di “giochi di potere” e di “opportunismo” mi ha sorpreso.»

N.B.: Da queste osservazioni è evidente che in Italia il conflitto d'interesse è molto più ampio di quello che si possa immaginare. Ho la sensazione che si preferisce sempre il sistema oligarchico in modo tale che: «le cose più importanti non si vengono a sapere.»3

Maniera | PEJA TransArchitecture research ----> 2 gennaio 2009
Peja e Valerio dialogano sulla Torre all'EUR di Franco Purini, Purini teorico, Valle Giulia, studenti passivi, studio e dei progetti alla 'Maniera' di Zaha Hadid o Steven Holl.
Tra i commetattori troviamo l'architetto Franco Purini:
«Gentile Marco Alcaro
le chiarisco che il mio rapporto con l’università è a tempo limitato.
Franco Purini»

La finestra Rotta su internet * Does the broken windows theory hold online? | Internazionale * KOTTKE ---> 9 gennaio 2009
Ricordate le finestre rotte! Jason Kottke un designer e blogger newyorchese prende spunto dalla teoria della finestra rotta per parlare della gestione di un blog: «Una pagina disordinata, confusa e piena di banner e di pubblicità è una mancanza di rispetto nei confronti del lettore, che di conseguenza ha una minore predisposizione a una partecipazione civile o moderata.»

Basta con la storia pulp della fuga dei cervelli | Il primo amore ---> 19 gennaio 2009
Giuseppe Caliceti: «L'articolo sulla "Fuga dei cervelli" fa ormai parte di un genere letterario delle terze pagine dei giornali nazionali. E' un articolo che va bene per tutte le stagioni. Io, ormai, quando leggo 'sti articoli mi immagino proprio questa massa cerebrale spappolata che corre via su millepiedi. Diciamo la verità: gli articoli sulla "Fuga dei cervelli" hanno rotto... [...] Non è forse meglio che certi "talenti" operino dove il contesto sociale, culturale e scientifico è migliore?»

N.B.: Condivido e rimando alla rubrica su Wilfing Architettura 'Fuga di Cervelli' un'indagine sulla migrazione degli architetti.

Jan Kaplicky | Rosy e Filippo da Londra su Professione Architetto ---> 22 gennaio 2009
Il 14 gennaio 2009 è morto Jan Kaplicky architetto e fondatore della Future Systems il ricordo delicato di Filippo, architetto italiano e suo collaboratore: «Jan mi chiese di come andavano le cose e si accerto' che io fossi felice in studio con il mio lavoro. Per la prima volta mi fece i complimenti per tutto quel che avevo fatto fino a quel momento e poi disse qualcosa che mai scordero'.....ma quello lo portero' dentro di me. Un piccolo segreto tra me e il vecchio Jan».


Il giorno della memoria a Monaco | Der Pilger (Il Pellegrino)---> 27 gennaio 2009
Memoria dal vivo.

«
E' per questo che dico che il giorno della memoria andrebbe eliminato e i campi chiusi, perche' fungono da alibi. Mantere la memoria significa evitare i pericoli, significa riconoscere le stesse situazione e a cambiare il corso degli eventi, significa evitare di commettere gli stessi errori.
Se non si riconosce che anche oggi, anche adessso si stanno commettendo dei piccoli olocausti, con modalita' e simboli diversi ma sempre con lo stesso atteggiamento, quello che de-umanizza la gente, allora che senso ha ricordare?
»

Lo spazio crea la società | Abitare Featured ---> 3 febbraio 2009

Pubblicato anche on-line l’editoriale di Stefano Boeri sul numero di Abitare, n. 489, febbraio, 2009. Soffusamente dedicato al caso Casamonti, per il direttore in Italia si rischiano tre voragini:

«La prima potenziale voragine è dovuta al rarefarsi nel nostro Paese di amministratori locali che svolgano seriamente una funzione di rappresentanza istituzionale degli interessi collettivi.

[…]

La seconda voragine, conseguente alla prima, corrisponde all’alzarsi nella nostra professione della soglia di tolleranza nei confronti di comportamenti non deontologici o addirittura illeciti.

[…]

Del resto, il terreno su cui matura questa tolleranza eccessiva è anche la scarsa consapevolezza che la nostra professione ha una implicita funzione critica rispetto allo stato delle cose. Questa dimenticanza è una terza voragine. Perché ogni contatto tra ricerca e professione, tra didattica e professione, tra media e professione, rischia di essere equivocato in assenza di una forte intenzionalità critica. »

Infine invita gli architetti a recuperare il significato civile del fare architettura.


N.B.: Il direttore dimentica di indicare la strada per avviare una profonda analisi sullo stato dell’architettura. Credo che la sola coscienza civile non possa bastare e temo che il suo sia un editoriale come atto dovuto. Letto con riserva.


Intersezioni --->BLOG READER

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1Pierluigi Nicolin, Notizie sullo stato dell'architettura in Italia, Bollati Boringhieri, Torino, 1994.
2
op. cit.

3op. cit.