12 dicembre 2011

0011 [POINTS DE VUE] canecapovolto | dentro la fotografia

di canecapovolto*

I.
Immobile, in posa. Un attimo di affetto, di amore. Un attimo che noi crediamo verrà ricordato fino alla fine del tempo. Un attimo che esplode nel silenzio perfetto.
È un abisso superficiale. Tante fotografie sullo stesso oggetto, tante fotografie alla stessa persona immobile e sorridente, prigioniera dell’inquadratura. Restano sospesi in aria i gridolini e le risate.
In verità, in verità noi abbiamo deciso di allontanare questa persona dalla nostra memoria ma non lo sappiamo. Infatti, la fotografia si scolorirà, giorno dopo giorno, sempre di più. È tutto. In fondo è una cosa normale.


II.
Il soggetto è pienamente cosciente del fatto di venire fotografato e collabora per realizzare una fotografia già predisposta. Il fotografo ha il completo controllo della situazione.
Notate quanto aumenti l’enfasi di un ritratto se il soggetto guarda dritto nella macchina fotografica e come cambi di significato a seconda dello sguardo.
Le fotografie di gruppo vanno preparate con cura e bisogna pretendere la collaborazione di tutti.
Se non volete mettere i soggetti in fila, ma allo stesso tempo volete vederli chiaramente in faccia, potete fotografarli un po’ dall’alto.


III.
Il soggetto sa che il fotografo è presente, ma non sa con precisione in che momento la fotografia verrà scattata.
La caratteristica fondamentale delle fotografie a sorpresa sta nel sapere riconoscere il momento preciso in cui scattare.
Il fotografo perde il suo completo controllo della situazione ma ottiene la totale spontaneità del soggetto. In queste situazioni bisogna usare un teleobiettivo, che permette di tenerci a distanza dal soggetto.
Non sentitevi sempre obbligati a mostrare le facce: a volte una figura vista di schiena può servire più efficacemente al racconto.


IV.
Il soggetto non immagina assolutamente di essere fotografato.

 
V.
Hai mai fotografato una persona che odiava?


VI.
Non stiamo parlando di immagini, stiamo parlando di fotografie.
La fotografia di una persona sopravvive sempre alla persona, inoltre quasi nessuno si rende conto che “Noi fotografiamo gli oggetti, i luoghi e le persone che vogliamo allontanare dalla nostra memoria”.
Quando il Governo dice che non bisogna preoccuparsi è allora che bisogna avere Paura.
L'ultimo luogo comune.


12 dicembre 2011
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2 commenti:

  1. Ciao mi era sfuggito questo points de vue, grazie.

    Fortunato F.

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