tag:blogger.com,1999:blog-809768950812206166.post2858446585708013495..comments2024-03-03T21:03:22.671+01:00Comments on WILFING ARCHITETTURA: 0005 [SQUOLA] Zevi e Scarpa, disegnare, disegnare, disegnareSalvatore D'Agostinohttp://www.blogger.com/profile/08272801306639580484noreply@blogger.comBlogger38125tag:blogger.com,1999:blog-809768950812206166.post-36012349678497666382010-01-05T11:41:54.928+01:002010-01-05T11:41:54.928+01:00---> Renzo,
«Un architetto quando disegna comi...---> Renzo, <br />«Un architetto quando disegna comincia a mettere sulla carta ciò che gli è maturato dentro e che comunque sente e poi sviluppa...» <br />Condivido questa tua frase. <br />Se mi permetti ti faccio delle domande: <br />tu credi che quest'approccio non esiste più? <br />tu pensi che tutti gli architetti del passato abbiano avuto questa sensibilità? <br />mi spieghi che cosa intenti per ‘archistar’? <br />Saluti, <br />Salvatore D’AgostinoSalvatore D'Agostinohttps://www.blogger.com/profile/08272801306639580484noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-809768950812206166.post-68772515103831603242010-01-05T11:34:42.012+01:002010-01-05T11:34:42.012+01:00---> Michele,
ho risposto indirettamente alla t...---> Michele,<br />ho risposto indirettamente alla tua domanda nel mio ultimo vedi ---> http://wilfingarchitettura.blogspot.com/2010/01/0006-blog-reader-bla-bla-blablag.html<br />Umberto Eco diceva che un bravo studioso sa come fare sintesi una volta che si è perso nelle ricerche.<br />Il problema del Web è l’abbondanza (un tema che svilupperò presto), per me vale la stessa logica della ricerca in biblioteca, cerco sempre i testi ‘autorevoli’ per non perdere tempo.<br />Questo blog nasce perché si è posto una domanda: come cambiano le nostre ricerche architettoniche con il Web? Non a caso si chiama Wilfing.<br />A presto,<br />Salvatore D’AgostinoSalvatore D'Agostinohttps://www.blogger.com/profile/08272801306639580484noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-809768950812206166.post-89724714825921036942009-12-30T20:23:12.960+01:002009-12-30T20:23:12.960+01:00Un architetto quando disegna comincia a mettere su...Un architetto quando disegna comincia a mettere sulla carta ciò che gli è maturato dentro e che comunque sente e poi sviluppa... La prima idea spinge le altre fino a quando si formula qualche cosa che prende corpo, cioè si esprime sulla carta una serie di riflessioni di cui si sente l'esigenza di cominciare a vertebrare l'idea...<br />... allora comincia l'architettura e continua la sua storia progettuale... Lo chiamerei schizzo?<br />Non credo io non credo... mi pare sia una sorta di studio... di ricerca che si muove nella volontà, per un architetto come per un artista, di arrivare a ciò che prenderà forma e funzione e con la funzione arricchirà la forma sino a che nell'integrazione si compie il .........? Chissà se il cuore ci supporta in queste ooperazioni con il cervello e la realtà...<br />Io chiamerei Schizzo quelli che le archistar e, non solo, oggi frequentemente fanno quando vogliono far vedere uno schema di quello che è o sarà un edificio... avete presente quelli pennarellati e colorati con le scritte che sembrano gestazione di uno studio e invece sono poi schemini lisci lisci e bellini bellini che si appunta sulla perete di legno dello studio? Fine a se stesso o come coreografie della spontaneità ?? Iter sofferto del progetto? BHO!!<br />Oppure quando si spiega una cosa fatta e ci si aiuta con il disegno magari anche sul tavolo di una trattoria... Oppure in diretta televisiva tanto per affascinare e spettaco<br />lizzare una prassi della idea... oppure sul tavolo del collaboratore che spiega come definire un particolare o una idea da percorrere sul piano della relizzazione.<br />Uno schizzo non è nulla ma uno studio è un percorso della realtà nella realtà della propria anima che tramite la mano di un uomo sensibile arriva a qualche cosa di vero e di concreto per l'uomo.<br />RenzoAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-809768950812206166.post-66288396845163508972009-12-19T17:52:46.544+01:002009-12-19T17:52:46.544+01:00L'UOMO HA DENTRO DI SE UN'INSODDISFAZIONE/...L'UOMO HA DENTRO DI SE UN'INSODDISFAZIONE/INCOMPLETEZZA CHE LO SPINGE ALLA RICERCA.<br /><br />L'uomo non può vivere senza ricerca e senza confronto/rapporto con gli altri uomini... questa mancanza ci spinge nei blog, ma poi rischiamo di rimanerci invischiati. Sarebbe decisamente interessante riunire persone che si incontrano realmente, fisicamente e discutono di architettura o altro guardandosi negli occhii! Poi il blog potrebbe servire per diffondere i verbali... ma questa è un altra storia. Soprattutto sarebbe bellissimo che le discussioni fossero mirate alla "strategia d'azione" per il proprio mestiere! Dovremmo poter vedere gli effetti positivi sul nostro fare concreto architettura... ma questo è solo un sogno.Michelenoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-809768950812206166.post-87690724073572429702009-12-19T10:33:28.020+01:002009-12-19T10:33:28.020+01:00Michele,
la tua domanda è interessante.
Ti rispond...Michele,<br />la tua domanda è interessante.<br />Ti risponderò con un post/articolo autonomo.<br />Hai toccato temi che ho trattato e che volevo approfondire.<br />Accennati in molti BLOG READER e nell’epilogo dell’inchiesta OLTRE IL SENSO DEL LUOGO (se vuoi vedi i commenti).<br />Saluti,<br />Salvatore D’AgostinoSalvatore D'Agostinohttps://www.blogger.com/profile/08272801306639580484noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-809768950812206166.post-18910259614115931142009-12-19T02:34:00.999+01:002009-12-19T02:34:00.999+01:00Il problema generalizzato della crisi dell'arc...Il problema generalizzato della crisi dell'architettura è importante. E' importante discutere e capire come migliorare... <br />Però pensiamo anche a noi stessi CONCRETAMENTE ! Secondo me la nostra presenza così frequente nei blog e in facebook è chiaro sintomo che lavoriamo poco... in futuro ce ne potremmo pentire di gettare così il tempo prezioso della nostra vita. (Per me e Marrucci è molto diverso, in un certo senso siamo già finiti... )Salvatore cosa ti da per la tua professione gestir questo blog?. Quanto tempo vi dedichi? A cosa lo sottra? Lo spunto mi viene dalla confessione del nostro amico Guido Aragona (uno dei migliori curatori di blog in circolazione: http://bizblog.splinder.com/ ).<br />STIAMO ATTENTI A NON ESSERE ANCHE NOI TRA DIECI ANNI AD ACCORGERSI DI AVER BUTTATO IL TEMPO QUI A SCAPITO DI CRESCITA SUL LAVORO E RAPPORTI FAMIGLIARI.<br />ECCOVI GUIDO ARAGONA: <br />< < Credo che io abbia sentito il bisogno di esternare la scrittura a seguito dell'attentato dell'11 settembre. Era da tanti anni che altro non facevo che lavorare e pensare alla famiglia, alle cose concrete, ecc..<br />Fu come se, dopo quel fatto, avessi il bisogno di rimettere a confronto l'idea che mi ero fatto del mondo con quello che pensavano del mondo gli altri, perchè i conti non mi quadravano più.<br />La allora nuova, per me mai usata comunicazione via internet fu il mezzo. Una voragine, un mondo intero. Era un reale bisogno di confrontarsi, specialmente con le persone che pensavano in modo diverso dal mio.<br />E così, poi, vennero i blog. Una perdita di tempo talvolta cospicua, che certo mi è costata qualcosa in termini di crescita in verticale sul lavoro.<br />Questo bisogno di esporre, e confrontarmi, di usare la scrittura, è stato tuttavia un bisogno che deve pur aver avuto una necessità, una utilità. Tante volte, consapevole che quella necessità fosse anche un lusso costoso, cercai di smettere. Forse divenne anche una sorta di dipendenza quasi tossica, come si dice. In realtà, credo che il mio "direttore interno", se mi imponeva di continuare, valutasse correttamente.<br />Il direttore interno sa di cosa ho bisogno, e di cosa c'è bisogno che io faccia.<br />Ora mi ordina, davvero, che quel vecchio bisogno è finito, che devo occuparmi di altro. Che certe altre cose, e persone in carne ed ossa hanno bisogno di me, e io di loro. Senza rimpianti, e con tutta la gratitudine verso chi mi ha dato tanto nel leggermi, nel discutere con me, e così via. Semplicemente, non mi esplode più nella testa la scrittura.<br />Ma poi, chissà, se il Direttore, non mi dica ancora, fra un po': "scrivi, scrivi ancora". > ><br />GUIDO ARAGONA:Michelenoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-809768950812206166.post-19762872123035263752009-12-17T20:04:47.730+01:002009-12-17T20:04:47.730+01:00---> Maurizio,
riscrivo l’incipit iniziale: «Ch...---> Maurizio,<br />riscrivo l’incipit iniziale: «Chiarisco, ciò che mi ha colpito non è la retorica del ‘si stava meglio prima’ o dei ‘vecchi maestri’ ma l’idea che per essere dei buoni architetti occorre una sapiente conoscenza che si sviluppa nel tempo. <br />Questa conoscenza è mediata dal disegno attento e meticoloso. <br />L’architetto deve saper rappresentare su carta la propria idea utilizzando qualsiasi supporto a sua disposizione. <br />Possedere la tecnica del disegno (dallo schizzo a quello tecnico che derivi dal tecnigrafo o dal CAD non importa) significa conoscere la sintassi per immaginare un buon progetto.<br />Una sintassi che ancora oggi va stimolata attraverso l’analisi visiva (processo di ridisegno) delle architetture».<br />Quindi, nessuna apologia dello schizzo.<br />Anzi, m’interessava riflettere sulla tecnica del disegno amata da Zevi-Scarpa, tecnica che sta alla base delle protesi digitali (le squadrette,il parallellografo, il tecnigrafo, il curvilineo, il tratteggigrafo non erano/sono delle protesi per agevolare/accelerare/aiutare il disegno tecnico).<br />In questo aneddoto Zevi-Scarpa non insegnavano l’arte dello schizzo creativo ma la tecnica del disegno attraverso il rilievo.<br />Occorre cominciare a smontare questa falsa considerazione dei CAD come il male dell’architettura contemporanea.<br />Zevi-Scarpa oggi insegnerebbero con profonda conoscenza il lessico e la logica del ‘Computer-Aided Drafting’ come facevano in questo breve ricordo.<br />Gellner, come Michelucci o Musmeci sarebbero devi geni in questo campo, anche se c’è ancora chi non capisce la portata innovativa di questi geni del passato.<br />Sono d’accordo con la tua nota:« Il suggerimento, per me è ovvio: bisogna uscire dalle tradizioni giuridico-amministrative che soffocano i desideri, i bisogni, il futuro della città».<br />Io aggiungerei di uscire fuori anche dalle logiche mafiose del sud ‘Pizzo’ e logiche mafiose del nord ‘tangenti’.<br />C’è bisogno di far emergere i nuovi Zevi-Scarpa e combattere sul serio il vero cancro italiano l’economia del cemento dei furbetti ignoranti (aiutati spesso da decina di migliaia di architetti–ingegneri-geometri compiacenti).<br />Saluti,<br />Salvatore D’AgostinoSalvatore D'Agostinohttps://www.blogger.com/profile/08272801306639580484noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-809768950812206166.post-14644077921189832392009-12-14T12:08:52.713+01:002009-12-14T12:08:52.713+01:00Ma lo volete capire che non potete fare l'apol...Ma lo volete capire che non potete fare l'apologia dello schizzo?Prendete tutte le citazioni dei Grandi Maestri e al massimo potete durare il tempo di un desiderio...e già siete arrivati!Di Calvino, ripreso da Rykwert, cade in taglio, a proposito di citazioni, questa: “...è inutile stabilire se Zenobia sia da classificare tra le città felici o tra quelle infelici. Non è in queste due specie che ha senso dividere le città, ma in altre due: quelle che continuano, attraverso gli anni e le mutazioni, a dare la loro forma ai desideri e quelle in cui i desideri o riescono a cancellare la città o ne sono cancellati”.La tua utopia, Salvatore, è il tuo limite. Entro le pratiche amministrative- politiche si legano sempre più le tradizioni giuridiche e tecniche che hanno relegato l'atto ideativo a concezione formale dei rapporti sociali, a un’idea procedurale del fare.Il suggerimento, per me è ovvio: bisogna uscire dalle tradizioni giuridico-amministrative che soffocano i desideri, i bisogni, il futuro della città.In questo senso e soltanto, difendo l'atto primigenio dello schizzo che è tanto liberatorio (per gli architetti liberi!)quanto inutile perchè è "romanticamente" informe!E lo potete condire di tutta l'enfasi che volete ma quello resta!Il progetto è una cosa complessa, e l'avete detto anche voi, quindi di questo atto "intimo (schizzo!)" non mi vanterei molto più, addirittura facendolo passare come una reliquie da venerare a "San Gennaro", mettendolo in mostra come se fosse l'ennesima manifestazione del "sangue" sciolto! Kant definiva la mano come proiezione della mente, ma Kant, ahimè, non era un architetto!maurizio zappalàhttps://www.blogger.com/profile/02966177389940089830noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-809768950812206166.post-67109832442688549172009-12-14T08:53:49.375+01:002009-12-14T08:53:49.375+01:0016° Facebook,
Renzo Marrucci: Certo Calvino è int...16° Facebook,<br /><br />Renzo Marrucci: Certo Calvino è interessante... Però il metodo della molteplicità se non si fonde nella poesia resta molteplicità e citazione. Ora la poesia non deve essere vista come visione antica del progetto e della espressione ma come capacità di porsi all'uomo e alle sue problematiche che specialmente oggi procurano l'inaridirsi della citazione secca e dura non capita ma esibita... questo è terribile ed è quello che accade oggi...<br /><br />---> Renzo,<br />sono d’accordo, ma per non subire più l’aggressività dell’abbondanza del Web (scopo commerciale) e la citazione ‘esibita’ occorre prendere coscienza del mezzo altrimenti, ripeto, abbandoniamo il campo dell’informazione e quindi della cultura intesa come formazione critica della massa agli economisti della notizia, cedendogli il potere di decidere non solo economicamente ma anche politicamente es.: raggiungendo la massima visibilità – cioè milioni di link visti giornalmente – i loro tagli ‘redazionali’ politici sono determinanti per la cultura di massa.<br />Rischiamo, come abbiamo fatto per la televisione, di regalare il Web ai furfanti senza scrupoli.<br />«... questo è terribile ed è quello che accade oggi...»<br />T’invito a leggere quest’articolo: http://www.readwriteweb.com/archives/the_age_of_mega_content_sites.php<br />Saluti,<br />Salvatore D’AgostinoSalvatore D'Agostinohttps://www.blogger.com/profile/08272801306639580484noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-809768950812206166.post-84200551356097636562009-12-13T11:49:51.661+01:002009-12-13T11:49:51.661+01:0015° di Facebook
Michele Sacco: Caro Salvatore, at...15° di Facebook<br /><br />Michele Sacco: Caro Salvatore, attendo con impazienza uno dei prossimi temi che affronterai su Wilfing Architettura: "la consapevolezza digitale"!<br />TU MI DICI che per i "veci architetti" il CAD è un sostituto del tecnigrafo da far usare ai "ragazzi di studio", mentre per le nuove generazioni non è solo questo, MA MOLTO DI PIU'!!!<br />In effetti non è solo sostituzione del tecnigrafo, ma di tutte le tecniche di rappresentazione!<br />Fino all'università lavoravo a mano con china su lucido e poi potevo colorare i disegni con il colore ad olio... totalmente sostituito dal CAD!<br />Potevo costruirmi delle prospettive poi colorarle con acquerello ... Hai ragione!! Totalmente sostituito dal CAD!<br />Il progetto si definisce continuamente anche durante la rappresentazione e dunque è filtrato influenzato in qualche modo dal CAD (in che modo secondo te?), sicuramente, dobbiamo prenderne coscienza!<br />Oltre a queste cose da me individuate c'è altro? Consigliami anche dei libri o articoli se puoi!<br />Esistono già architetture realizzate con progetti di "NATIVI DIGITALI"? Me le puoi indicare?<br />Grazie <br /><br />---> Michele,<br />il mio incedere, anche se è in rete, è lento.<br />L’utilizzo del neologismo ‘nativi digitali’ va inteso in senso ‘letterario’ non in senso ‘tassonomico’.<br />Evitiamo di contrapporre ‘generazioni’ ci serve per riflettere meglio sullo stato delle cose.<br />Ti anticipo che il prossimo post sarà un colloquio con un ‘architetto digitale’ che lavora per la ‘Gehry Technology’.<br />Il mio unico suggerimento per la consapevolezza dei ‘CAD’ è dettata dall’esperienza dell’hacker ‘Richard Stallman’: non chiedere come funziona ma studia il funzionamento attraverso i manuali tecnici e soprattutto cerca di capire a fondo le potenzialità. <br />Non essere un passivo caddista ma un attivo (e sobrio ovvero consapevole) caddista (sempre se credi che sia opportuno per la tua vita professionale).<br />Questa è anche la mia esperienza.<br />Ti sconsiglio tutte le pubblicazioni italiane sul tema ‘digitale’.<br />Per un’iniziazione puoi leggere ‘Architettura in NURBS’ di Ciammaichella Massimiliano.<br />In rete c’è molto ‘soprattutto’ in lingua inglese.<br />Per le architetture vedi (elenco caotico e non esaustivo) : Greg Lynn, Francois Roche, Kokkugia, Contemporary Architectural Practice - Ali Rahim. Tom Wiscombe, Achim Menges, UN Studio, AKT (Adams Kara Taylor, Bollinger+Grohmann, Kas Oosterhuis, Takuma Kakehi, ovvio non dimenticare Zaha Hadid e Patrick Schumacher. <br />Saluti,<br />Salvatore D’AgostinoSalvatore D'Agostinohttps://www.blogger.com/profile/08272801306639580484noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-809768950812206166.post-54172232343186696512009-12-13T11:09:26.321+01:002009-12-13T11:09:26.321+01:00---> Paolo De Gasperin,
ho aperto Wilfing Archi...---> Paolo De Gasperin,<br />ho aperto Wilfing Architettura per capire le sfumature tra l’A e l’a.<br />L‘inchiesta OLTRE IL SENSO DEL LUOGO, verteva su quest’argomento, da dove è emersa una grande ricchezza ‘critica’, totalmente distante dalla visione ‘dominate’ di alcune scuole/politiche.<br />C’è molto da capire, ma occorre saltare il fosso ‘della cultura dominate’.<br />Il blog viene definito un fenomeno ‘mainstream’ ovvero la voce della ‘cultura di massa’, io non credo che sia una definizione esaustiva.<br />Ti confesso sono particolarmente affezionato ai ‘Buoni architetti’.<br />Saluti,<br />Salvatore D’AgostinoSalvatore D'Agostinohttps://www.blogger.com/profile/08272801306639580484noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-809768950812206166.post-68679791643403667012009-12-13T10:59:15.845+01:002009-12-13T10:59:15.845+01:00Michele,
Il blog non è la piazza dove s’incontrano...Michele,<br />Il blog non è la piazza dove s’incontrano e si salutano solo le persone amiche (forse facebook in qualche modo potrebbe esserlo, vedi l’affiliazione per soli amici).<br />Il blog per fortuna ‘sconfina’ e come sostieni: «comunque anche dagli errori e dal male può nascere qualcosa di buono infatti ci è servito di stimolo per approfondire il valore o disvalore del disegnare!»<br />Saluti,<br />Salvatore D’AgostinoSalvatore D'Agostinohttps://www.blogger.com/profile/08272801306639580484noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-809768950812206166.post-63803106455858397652009-12-13T10:50:07.623+01:002009-12-13T10:50:07.623+01:00---> Maurizio Zappalà,
prelevo parte di un tuo ...---> Maurizio Zappalà,<br />prelevo parte di un tuo commento: «Che sballo, non vi accorgete che la difesa di uno schizzo è la conferma di una mia tesi: ogni architettura è un architetto! Esistono architetti con la loro percezione dello spazio, con le loro idiosincrasie, con la loro intelligenza, con le loro tecniche costruttive e anche schizzati!»<br />Vorrei uscire fuori da questo equivoco io non credo che quest’aneddoto faccia l’apologia dello schizzo ma al contrario, io ci leggo ciò che hai scritto nel commento che ho stralciato.<br />Chiarisco anche che il tuo tono ‘graffiante’, ‘battagliero’, ‘fiero’ è fondamentale nella rete e per la vita di un ‘blog’ ci vogliono i ‘cani da guardia’ altrimenti si rischia di scadere nell’ecumenismo politico o nella retorica parrocchiale.<br />Mi piacerebbe che ci fossero i ‘cani da guardia’ soprattutto nei corridoi del potere, ma questa è insana utopia.<br />Saluti,<br />Salvatore D’AgostinoSalvatore D'Agostinohttps://www.blogger.com/profile/08272801306639580484noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-809768950812206166.post-7672118608133020712009-12-13T10:23:13.664+01:002009-12-13T10:23:13.664+01:0014° di facebook
---> Renzo Marrucci, Michele S...14° di facebook<br /><br />---> Renzo Marrucci, Michele Sacco, Paolo De Gasperin: e Pino Nuovo.<br />In questo gironi di frenetico lavoro ho ritrovato sul tavolo di mia moglie il libro di Italo Calvino ‘Lezioni americane’ ormai smunto dal tempo e dalle riletture.<br />Come spesso mi succede ripercorro le tracce dei miei segni a matita lasciati nei libri letti, ed ho riletto il capitolo ‘molteplicità’.<br />Vi riscrivo il finale: «Sono giunto al termine di questa mia apologia del romanzo come grande rete. Qualcuno potrà obiettare che più l'opera tende alla moltiplicazione dei possibili più s'allontana da quell'unicum che è il self di chi scrive, la sincerità interiore, la scoperta della propria verità. Al contrario, rispondo, chi siamo noi, chi è ciascuno di noi se non una combinatoria d'esperienze, d'informazioni, di letture, d'immaginazioni?<br />Ogni vita è un'enciclopedia, una biblioteca, un inventario d'oggetti, un campionario di stili, dove tutto può essere continuamente rimescolato e riordinato in tutti i modi possibili. Ma forse la risposta che mi sta più a cuore dare è un'altra: magari fosse possibile un'opera concepita al di fuori del self, un'opera che ci permettesse d'uscire dalla prospettiva limitata d'un io individuale, non solo per entrare in altri io simili al nostro, ma per far parlare ciò che non ha parola, l'uccello che si posa sulla grondaia, l'albero in primavera e l'albero in autunno, la pietra, il cemento, la plastica...» <br />Calvino in questo capitolo parla di Gadda, Borgers, Proust, Perec, Jarry, Musil, Goethe, Flaubert, Blumenberg, Mallarmé, Queneaau, Eliot, Joyce, Platone, Rabelais, Dostojevski e Valery.<br />La molteplicità non è ritracciabile esclusivamente nella scrittura ma anche nel modo di riscrivere il mondo e nell’incapacità di alcuni autori ‘a concludere’.<br />Dobbiamo cominciare a riflettere sul concetto di ‘molteplicità’ come sostiene Chris Anderson nel suo ultimo libro ‘gratis’: «L'economia non è più, come volevano i manuali, la "scienza della scelta in condizioni di scarsità": il nuovo paradigma è incentrato sull'idea di abbondanza delle risorse digitali. Dobbiamo imparare a "sprecare" se vogliamo sfruttare appieno le illimitate potenzialità della Rete, creando modelli di business innovativi che diffondano merci e prodotti, ma anche cultura, conoscenza e consapevolezza.» dobbiamo essere consapevoli ‘digitali’ e imparare a ‘sprecare’ solo la conoscenza ci eviterà di essere dei ‘paurosi digitali’.<br />Poiché nella rete c’è bisogno di una sana battaglia (ossimoro un po’ obamiano) d’idee, altrimenti rischiamo di lasciare tutto in mano ai ‘veri terroristi digitali’.<br />Come fare? Calvino ci suggerisce un buon metodo.<br />Saluti,<br />Salvatore D’AgostinoSalvatore D'Agostinohttps://www.blogger.com/profile/08272801306639580484noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-809768950812206166.post-61930434208766269182009-12-13T09:51:13.949+01:002009-12-13T09:51:13.949+01:0013° di facebook
Renzo Marrucci: Il mio commento s...13° di facebook<br /><br />Renzo Marrucci: Il mio commento si è annullatto? Lo riscrivo.<br />Pensiamo a usare questo sistema per quello che ci interessa anche se ha tante la cune è, come dire... qualcosa che può aumentare il senso critico di chi lo ha? Me lo auguro... E' come l'invenzione del fucile oppure del coltello... e del denaro... lo puoi spendere per cose buone oppure perfarti e fare del male... Tutto tra gli uomini è strumentalizzabile... che ci vuò fà ?<br />La mia vita dici ? Ma no! non ha ricevuto nulla in più... stò ancora ercando di capire se è utile o no?<br /><br />Renzo Marrucci: Ora non esagerare... addirittura un male ? E' direi normale e non vanno esagerate le riflessioni proprio per la loro immedia<br />tezza... Ecco la velocità è molto spesso una cosa negativa... quando non si cerca un record atketico... Questo mezzo offre tante possibilità di intemperanza... <br />Si capisce che non bisogna dare eccessivo peso alle parole scritte così..e sempre un alea di distacco ci occorre proprio per l'immediatezza della riflessione che è passibile di suscitare incomprensione...<br /><br />Michele Sacco: [ndr Commento eliminato dall’autore]<br /><br />Renzo Marrucci: Mi pare anche divertente perchè è in linea con la rete... e coerente anche con l'assunto salvo il disimpegno linguistico... <br /><br />Paolo De Gasperin: Attenzione: per fare architettura è condizione necessaria, ma non sufficiente il saper disegnare/rappresentare (disegno a mano, pc, plastici, video, ecc).<br />E' talmente complesso il mestiere dell'architetto che richiede innanzitutto qualità umane (passione per il bene sociale, attenzione per il prossimo, ecc), qualità che dovrebbero essere coltivate in ogni uomo, ma specialmete in chi come l'architetto cambia la vita degli altri. Altrimenti si è semplici speculatori.<br />Indispensabile la conoscenza dei materiali e della tecnologia di costruzione (anche low tech).<br />Il grande architetto, come ogni grande artista e ogni grande uomo deve avere la cognizione precisa del punto in cui si trova nella storia, avendo una visione d'insieme che collega passato e presente, perciò si deve coltivare, ogn'uno a proprio modo, culturalmente.<br />Illusorio pensare di poter diventare tutti Grandi Architetti con la A maiuscola, ma ci sforzeremo almeno per essere Buoni Architetti!<br /><br />Paolo De Gasperin: Importante e' anche l' esperienza di cantiere fatta sia durante l' Univerisita' che fuori per diventare Buoni Architetti<br /><br />Renzo Marrucci: Si tratta del raggiungomento del livello base di sensibilità e di cultura del fare architettura... il resto è comunque un prodotto di chiarezza e di qualità complessiva della società.<br /><br />Paolo De Gasperin: Caro Renzo, hai proprio ragione, penso ora che i grandi architetti della storia sono legati a grandi momenti delle società in cui vivevano... mi chiedo allora questa nostra società che architettura si merita? Mi fai venire in mente un'altra cosa, che si collega al primo peccato dell'uomo, quello di superbia, cioè pensare di poter dominare la storia e il mondo mentre forse siamo solo pedine? ma di chi? o più che pedine collaboratori?<br /><br />Renzo Marrucci: Ci meritiamo l'architettura dei sindaci ?<br /><br />Pino Nuovo: Limpidi i pensieri di Paolo. Produttivo mettersi in relazione con i grandi Architetti: nascono domande che possono aprire aspirazioni non considerate prima.<br /><br />Renzo Marrucci: Forse è meglio mettersi in relazione con la realtà visto che i danni maggiori avvengono quando la si perde di vista... ma una delle ipotesi primarie... le altre sono la storia e l'amore per la vita…Salvatore D'Agostinohttps://www.blogger.com/profile/08272801306639580484noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-809768950812206166.post-4408601530719333882009-12-09T18:17:15.797+01:002009-12-09T18:17:15.797+01:00Caro Salvatore, attendo con impazienza uno dei pr...Caro Salvatore, attendo con impazienza uno dei prossimi temi che affronterai su Wilfing Architettura: "la consapevolezza digitale"! <br /><br />TU MI DICI che per i "veci architetti" il CAD è un sostituto del tecnigrafo da far usare ai "ragazzi di studio", mentre per le nuove generazioni non è solo questo, MA MOLTO DI PIU'!!! <br /><br />In effetti non è solo sostituzione del tecnigrafo, ma di tutte le tecniche di rappresentazione! <br /><br />Fino all'università lavoravo a mano con china su lucido e poi potevo colorare i disegni con il colore ad olio... totalmente sostituito dal CAD! <br /><br />Potevo costruirmi delle prospettive poi colorarle con acquerello ... Hai ragione!! Totalmente sostituito dal CAD! <br /><br />Il progetto si definisce continuamente anche durante la rappresentazione e dunque è filtrato influenzato in qualche modo dal CAD (in che modo secondo te?), sicuramente, dobbiamo prenderne coscienza! <br /><br />Oltre a queste cose da me individuate c'è altro? Consigliami anche dei libri o articoli se puoi! <br /><br />Esistono già architetture realizzate con progetti di "NATIVI DIGITALI"? Me le puoi indicare? <br /><br />Grazie <br />MicheleMichelenoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-809768950812206166.post-53930640078710412842009-12-08T15:14:52.095+01:002009-12-08T15:14:52.095+01:00Attenzione: per fare architettura è condizione nec...Attenzione: per fare architettura è condizione necessaria, ma non sufficiente il saper disegnare/rappresentare (disegno a mano, pc, plastici, video, ecc).<br /><br />E' talmente complesso il mestiere dell'architetto che richiede innanzitutto qualità umane (passione per il bene sociale, attenzione per il prossimo, ecc), qualità che dovrebbero essere coltivate in ogni uomo, ma specialmete in chi come l'architetto cambia la vita degli altri. Altrimenti si è semplici speculatori.<br /><br />Indispensabile la conoscenza dei materiali e della tecnologia di costruzione (anche low tech).<br /><br />Il grande architetto, come ogni grande artista e ogni grande uomo deve avere la cognizione precisa del punto in cui si trova nella storia, avendo una visione d'insieme che collega passato e presente, perciò si deve coltivare, ogn'uno a proprio modo, culturalmente.<br /><br />Illusorio pensare di poter diventare tutti Architetti con la A maiuscola, ma ci sforzeremo almeno per essere Buoni Architetti!Paolo De Gasperinnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-809768950812206166.post-45328173647433307762009-12-07T16:33:34.248+01:002009-12-07T16:33:34.248+01:00Si! invece mi faccio venire le lacrimuccie, con le...Si! invece mi faccio venire le lacrimuccie, con le vostre boutade!"addivittitivi"...senza schizzi!maurizio zappalàhttps://www.blogger.com/profile/02966177389940089830noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-809768950812206166.post-38318608071321354282009-12-07T15:46:16.122+01:002009-12-07T15:46:16.122+01:00Che spaca maroniChe spaca maroniMichelenoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-809768950812206166.post-25257528658317015452009-12-07T13:11:15.070+01:002009-12-07T13:11:15.070+01:00Mi sembra come al solito che si esageri!ognuno dic...Mi sembra come al solito che si esageri!ognuno dice quello che vuole ...e questa è la rete!Ognuno "sbrizzia" quello che vuole!Ma attenzione che poi c'è chi fa sforzo di lettura! allora dietro a questo "amarcord" c'è un senso che va aldilà della reveriè, che ho già definita "tenera". Il punto è l'amplificazione di una emozione!Che non deve aver pretesa di risolvere i massimi sistemi!In questo la mia domanda è pertinente ma pensate che si possa pensare, oggi, al progetto con una protesi obsoleta? Certo non ho pretesa di boigottare nessuna propensione a...neanche quella allo schizzo!Ma la ritengo veramente blasè!maurizio zappalàhttps://www.blogger.com/profile/02966177389940089830noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-809768950812206166.post-43271052045677994682009-12-07T12:12:50.971+01:002009-12-07T12:12:50.971+01:00Caro Maurizio,
grazie alle utili discussioni (su ...Caro Maurizio, <br />grazie alle utili discussioni (su facebook e su questo blog di Salvatore) sono riuscito a chiarire in me questo: <br />si può fare ottima architettura sia col digitale che con lo schizzo, che con qualsiasi altro mezzo! <br />Attenzione però si può fare altrettanta immondizia! <br />QUELLO CHE A ME INTERESSA E' IL PROGETTO COSTRUITO NELLA REALTA'!, non essendo io ne un critico, ne uno storico, ne un pioniere di nuove idee, ma un usufruitore di spazi!<br />Se l'Architettura realizzata aiuta le persone ad entrare in rapporto fra di loro, se stimola la meditazione, se ci eleva spiritualmente o semplicemente non ci mette angoscia SONO FELICE! In architettura l'ideazione del progetto è personale mentre l'edificio costruito è sotto gli occhi di tutti!<br /><br />(continuo comunque a credere al valore formativo dello schizzo, ho in mente i disegni di Goethe durante i suoi viaggi in Italia, o i Carnets di Le Corbusier, ammetto che io ho comprato un mucchio di quaderni prima di viaggi e poi non sono mai riuscito a disegnarci... ma in futuro voglio farlo! Sento che mi farebbe benissimo, ma non voglio obbligare nessuno a fare altrettanto, ad ogn'uno la sua strada)<br /><br />Chiedo umilmente perdono per aver pubblicato l'aneddoto Scarpa-Zevi. Questo mi fu raccontato dall'architetto Nerino Meneghello mio datore di lavoro . Non ho raccontato questo per esibizionismo o altro (in questa direzione avrei potuto dire che Nerino ha lavorato con Aalto, Gellner e Niemeyer lo dico ora, ma tra parentesi) ma solo per condividere con i miei amici la mia gioia nello scoprire l'umanità / normalità di Scarpa, che fino allora studiavo e ammiravo solo dalle opere, poi Salvatore ha voluto condividerlo... comunque anche dagli errori e dal male può nascere qualcosa di buono infatti ci è servito di stimolo per approfondire il valore o disvalore del disegnare!Michelehttps://www.blogger.com/profile/13620773100261434154noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-809768950812206166.post-89969338739880257232009-12-07T11:08:45.475+01:002009-12-07T11:08:45.475+01:00Chiarisco...l'aneddoto si riferisce a esperien...Chiarisco...l'aneddoto si riferisce a esperienza personale!o no? Ma cmq non credo che questo sia il punto!dico semplicemente che l'approccio al progettare mi sembra che come la mettetemettete, ha un sapore "antico"! Di quella antichità démodé, melliflua inconsistente! Carico soltanto di effimerotrastullamento! Insomma, chi sa schizzare sa progettare? Mah... pensi che mi debba emozionare per questi ridicoli ricordi? Ho visto impostare progetti con il lego, con gli "stuzzicadenti", con i fiammiferi, con "cerapongo" senza apporto della mitica "moleskine" o del "tovagliolino" da ristorante!Insomma cos'è questa sicumera da schizzo?E poi vi ritraete se si afferma che l'architettura contemporanea è autoreferenziale?Che sballo, non vi accorgete che la difesa di uno schizzo è la conferma di una mia tesi: ogni architettura è un architetto! Esistono architetti con la loro percezione dello spazio, con le loro idiosincrasie, con la loro intelligenza, con le loro tecniche costruttive e anche schizzati!maurizio zappalàhttps://www.blogger.com/profile/02966177389940089830noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-809768950812206166.post-63191732034396039592009-12-07T10:05:40.296+01:002009-12-07T10:05:40.296+01:00---> Michele,
perfetta la tua analisi il primo ...---> Michele,<br />perfetta la tua analisi il primo schizzo è mentale. <br />La mente si alimenta e si allena.<br />Ti cito un brano di Ernesto Nathan Rogers, tratto da Domus, n .205, 1946, dove invitava gli architetti a ricostruire l’Italia dalle macerie postbelliche: «Da ogni parte la casa dell’uomo è incrinata. Da ogni parte entrano le voci del vento e n’escono pianti di donne e di bimbi. […] La casa è un problema di limiti. Ma la definizione di limite è un problema di cultura e proprio ad esso si riconduce la casa. Se così è, anche le parole sono materiale da costruzione. E anche una rivista può aspirare ad esserlo. Si tratta di trovare nel proprio spirito l’antica natura percorrendo, tuttavia, la fertile via dell’esperienza. Vi sono tante cose inutili che sollecitano le vanità borghesi, ma anche tante meravigliose di cui i più non possono ancora usufruire. Una rivista può essere uno strumento, uno staccio per stabilire il criterio della scelta. Da quanto abbiamo detto, si può dedurre quali siano i nostri intendimenti, anzi le speranze che poniamo come mete irraggiungibili alle nostre sole forze».<br />Lo schizzo, il disegno, il rendering, il modello è semplice finzione per aiutarci a immaginare ciò che vogliamo costruire.<br />La cultura dell’architetto dipende dai ‘limiti’ personali (Ma la definizione di limite è un problema di cultura e proprio ad esso si riconduce la casa.) lo schizzo dipende dalla sofisticazione della ‘finzione’ (Lat. fingere, da una radice indeur. che significa ‘plasmare’).<br />La prima finzione, il primo schizzo è mentale quindi senza ‘matita’ tutto il resto è duro lavoro pratico (disegno con qualsiasi mezzo e/o modello con le tecniche più variegate).<br />Saluti,<br />Salvatore D’AgostinoSalvatore D'Agostinohttps://www.blogger.com/profile/08272801306639580484noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-809768950812206166.post-69131021089864827972009-12-07T09:30:45.214+01:002009-12-07T09:30:45.214+01:00---> Maurizio Zappalà,
ho premesso è un aneddot...---> Maurizio Zappalà,<br />ho premesso è un aneddoto, quindi trascurerei le rivendicazioni delle esperienze personali.<br />M’interessava l’approccio ‘critico’ nei confronti del disegno.<br />Un approccio che spesso viene considerato ‘dismesso’ dagli architetti della generazione ‘digitale’.<br />Io credo invece che questo non sia vero oggi i ‘CAD’ ti offrono delle opportunità impensabili nel passato soprattutto il controllo dell’edificio (architettonico/ingegneristico) in tutti i suoi minimi aspetti.<br />Non voglio essere eretico ma se Scarpa nascesse ‘oggi’ sarebbe un ‘virtuoso del disegno digitale’.<br />Io credo che occorra più conoscenza critica ‘digitale’ che contrapposizione ‘ideale’ pregiudiziale.<br />Bella la tua definizione di ‘veteroschizzo’, ma non mi dire che non scarabocchi mai i tuoi disegni nelle varie fasi ‘ideative’?<br />Saluti,<br />Salvatore D’AgostinoSalvatore D'Agostinohttps://www.blogger.com/profile/08272801306639580484noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-809768950812206166.post-84811243904715306882009-12-07T09:12:37.394+01:002009-12-07T09:12:37.394+01:0012° di Facebbok
Renzo Marrucci: Va bene ! Non è c...12° di Facebbok<br /><br />Renzo Marrucci: Va bene ! Non è che tu fai polemica dici cose che suscitano polemica è sono ormai un fatto comune purtroppo tra coloro che non solo usano i vari cad ma vogliono estenderne l'uso sulla base di teorizzazioni disastrose. Mi hai inoltre detto alcune cose che lo dimostrano e io ti ho risposto a tono ma senza altro dire che le ragioni... Quegli argomenti li conosco e sono di una aridità che mi spiega solo in parte la confusione di oggi nell'interpretare l'architettura degli archistar e dei seguaci... abbagliati dal successo senza senso critico. Anche la polemica talvolta è molto utile.... Ciao salvatò statti bene!<br /><br />Renzo Marrucci: Le ultime righe salvatò, non le avevo lette ! Mi dimostrano che<br />non mi hai molto ben capito...succede! Ma va bene lo stesso!<br /><br />---> Renzo,<br />che sia chiaro io non sono un ‘caddista ottimista’, cerco solo di capire ‘concretamente’ ciò che l’evoluzione ‘digitale’ sta innovando a nostra insaputa.<br />Ad es.:<br />noi stiamo utilizzando una piattaforma (facebook) creata da un diciannovenne (Mark Zuckerberg) il 4 febbraio 2004, inizialmente doveva mettere in relazione gli studenti universitari, in seguito è diventata una straordinaria cassa di risonanza per l’elezione americana di Obama, tra il 2008 e il 2009 si è diffusa anche in Italia.<br />Oggi, in tutto il mondo, ha 130 milioni di utenti.<br />Mark Zuckerberg da qualche mese sta lottando con i creatori di Google, ambedue hanno tra le mani un bene che gli fattura milioni di euro al mese, si chiama ‘Data mining’ ovvero possono elaborare i dati di ogni nostro click.<br />In poche parole conoscono le abitudini degli internauti, cioè sanno cosa cerca la gente in rete, significa che possono ‘contrattare cifre considerevoli con i pubblicitari’.<br />Ti faccio delle domande:<br /><br />ti è cambiata la qualità di vita (nel bene e nel male) utilizzando facebook (considerando tempo, contatti, informazioni e via dicendo)?<br /><br />sai che ogni volta che scrivi ‘qualsiasi cosa’ lavori per il giovanissimo Mark Zuckerberg?<br /><br />Saluti,<br />Salvatore D’Agostino<br /><br />P.S.: Renzo cerchiamo di ragionare (se ti va, altrimenti lasciamo perdere. Come dici, succede non capirsi ma va bene lo stesso), lasciamo le polemiche a chi ama parlare solo di se stesso.Salvatore D'Agostinohttps://www.blogger.com/profile/08272801306639580484noreply@blogger.com