tag:blogger.com,1999:blog-809768950812206166.post4227852959164166484..comments2024-03-03T21:03:22.671+01:00Comments on WILFING ARCHITETTURA: 0010 [WILFING] Ci vediamo per le strade | See you in the streetsSalvatore D'Agostinohttp://www.blogger.com/profile/08272801306639580484noreply@blogger.comBlogger37125tag:blogger.com,1999:blog-809768950812206166.post-69858162201360711712012-06-29T20:15:55.112+02:002012-06-29T20:15:55.112+02:00Rikic,
mi sa di sì.
Saluti,
Salvatore D’AgostinoRikic,<br />mi sa di sì.<br /><br />Saluti,<br />Salvatore D’AgostinoSalvatore D'Agostinohttps://www.blogger.com/profile/08272801306639580484noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-809768950812206166.post-25318144860882634272012-06-29T20:14:45.512+02:002012-06-29T20:14:45.512+02:00Davide,
non serve mischiare le due cose.
Non sempr...Davide,<br />non serve mischiare le due cose.<br />Non sempre i bravi architetti sono star o fanno errori, vedi la citazione iniziale di questo post.<br />Come è vero che il nostro paesaggio quotidiano non porta la firma delle archistar.<br />San Teodoro merita tutto il mio rispetto.<br /><br /><br />Saluti,<br />Salvatore D’AgostinoSalvatore D'Agostinohttps://www.blogger.com/profile/08272801306639580484noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-809768950812206166.post-49213819683119921982012-06-28T19:51:35.869+02:002012-06-28T19:51:35.869+02:00Ciao Salvatore, scusa ma non mi ero reso conto che...Ciao Salvatore, scusa ma non mi ero reso conto che avevi lasciato un commento per me.<br />Mi sembra che ci sia un po' di "confusione" sul termine "euristico".....<br />Fonte wikipedia (lo so banale... Ma è prima cosa che viene in mente..): l'euristica di una teoria dovrebbe indicare le strade e le possibilità da approfondire nel tentativo di rendere una teoria progressiva, e cioè in grado di garantirsi uno sviluppo empirico tale da prevedere fatti nuovi non noti al momento dell'elaborazione del nocciolo della teoria.<br />Mi sa che stiamo riferendoci alla stessa cosa.....<br />O no?<br />Riccardorikichttps://www.blogger.com/profile/00661587551061909130noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-809768950812206166.post-68710369098067595152012-06-28T18:09:34.468+02:002012-06-28T18:09:34.468+02:00E, infine, un'appello ai signori architetti, S...E, infine, un'appello ai signori architetti, Siciliani o meno:<br />sostenete, aiutate, confortate l'esperimento "San Teodoro" a Catania Librino!<br /><br />http://camposanteodoro.altervista.org/index.php/scarica-lo-statuto-del-comitato-san-teodoro.html<br /><br />Ciò che stanno facendo è semplicemente straordinario, riportare alla vita e restituire alla comunità un luogo (pubblico!) devastato dall'incuria e da anni di colpevole indifferenza da parte del proprietario (il comune).<br /><br />Sarebbe un sogno se, qulcuno di voi, archistar o quasi, partecipasse con idee e concretizzasse qualcosa per il campo San Teodoro, in modo da rendere difficile se non impossibile sgomberi, espropri o demolizioni, grazie proprio all'immenso valore aggiunto di ciò che potete fare (chi se la sentirebbe di distruggere anche solo un piccolo locale interno progettato e realizzato da un'architetto di grido?). In particolar modo, come è uso nel gioco del Rugby, non ci può essere un campo e una squadra senza la club house...<br />Grazie.<br />Davide Dal Muto-Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-809768950812206166.post-86456599566229091302012-06-16T20:26:11.188+02:002012-06-16T20:26:11.188+02:00Paolo Carli Moretti,
è importantissimo parlare del...Paolo Carli Moretti,<br />è importantissimo parlare del ‘tempo storico’ molte delle recenti costruzioni (sarebbe riduttivo limitarsi solo alle costruzioni delle star) hanno un tempo ‘fisiologico’ legato più al ciclo ‘economico’ che non alla struttura ‘fisica’.<br />Penso ad esempio alla prossima fine del ciclo economico dei grandi ‘parchi commerciali’ costruiti in questi anni fuori dai centri abitativi o alla fine del culto delle miriadi case in villetta senza ‘città’ costruite nei posti più disparati (questo è un mio sogno).<br />Saluti,<br />Salvatore D’AgostinoSalvatore D'Agostinohttps://www.blogger.com/profile/08272801306639580484noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-809768950812206166.post-75828661297290858972012-06-16T20:15:28.757+02:002012-06-16T20:15:28.757+02:00Davide,
mi dispiace ma le nostre città nella maggi...Davide,<br />mi dispiace ma le nostre città nella maggior parte dei casi sono state costruite da ‘tecnici locali’ (progettisti del popolo) che spesso hanno fatto enormi scempi.<br />Penso alla cultura della vita in villette che ha cancellato l’asseto urbano di molte città e l’abitudine di erigere la propria attività commerciale nelle campagne, penso al crogiolo di capannoni che corrono lungo le strade del nord.<br />Non è più tempo di mitizzare il ‘popolo’ spesso il ‘popolo’ se ne frega del suo intorno.<br />Come dicevo questo post è un invito a intraprendere una nuova strada. Una nuova urbanità poiché quella vecchia spesso non è da prendere come esempio.<br />Saluti,<br />Salvatore D’AgostinoSalvatore D'Agostinohttps://www.blogger.com/profile/08272801306639580484noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-809768950812206166.post-90280760397995226462012-06-16T20:05:35.269+02:002012-06-16T20:05:35.269+02:00Rikic,
la diafasia implica diversi livelli di comu...Rikic,<br />la diafasia implica diversi livelli di comunicazione come la diatopia ti porta a conoscere un luogo evitando la sua descrizione per ‘stereotipi’ o ‘analogie’.<br />Osservando il mondo nel suo insieme ci accorgiamo come ci siano pochi ‘progetti star’ e moltissimi ‘progetti pop’. L’invito di questo post è quello di abbandonare l’ossessivo interesse mediatico dei luoghi ‘star’ e iniziare a osservare il territorio nel suo complesso.<br />Questo slittamento visivo implica un nuovo linguaggio, poiché descrivere i luoghi privi del ‘clamore star’ e del suo ‘potenziale’ comunicativo è complicatissimo.<br />Se ti va, e hai un po’ di tempo, cerca su questo blog Ardea, San Sperato, Comiso, Gela, Strongoli e altri luoghi ‘privi di star’ per capire ciò che intendo ‘per nuovo linguaggio’.<br />In questi luoghi l’uomo B si ostina a non vedere, leggere, capire ciò che avalla e vive ogni giorno e nel contempo A non riuscirebbe a scalare la graduatoria dell’articolo ‘semplice’ più cliccato.<br />Sul processo ti rispondo con le parole di Alessio e Linda due neolaureati dello IUAV: «La considerazione della città contemporanea come un sistema complesso di relazioni è il punto di partenza per la costruzione di progetti innovativi. Tutti i mutamenti fisici dell’evoluzione urbana hanno delle cause multiple che si legano alla rete dei flussi globali (scambi finanziari, movimenti sociali, cambiamento climatico, ecc); allo stesso tempo hanno degli effetti non prevedibili e di portata planetaria che spesso sfuggono a una prima valutazione. Per questo è necessario passare da una progettazione lineare, in cui a ogni problema si da una soluzione unica e semplice, ad una generativa, in cui ogni problema complesso richiede la continua creazione di nuove soluzioni, interrelate fra loro».<br /><a href="http://www.chefuturo.it/2012/06/due-studenti-il-crowdsourcing-in-architettura-e-verona-2050" rel="nofollow">Qui</a><br /> il link originale.<br />Processo come un canovaccio di base da riformulare nel suo evolversi.<br /><br />Saluti,<br />Salvatore D’AgostinoSalvatore D'Agostinohttps://www.blogger.com/profile/08272801306639580484noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-809768950812206166.post-41513574910077388502012-06-16T12:39:35.397+02:002012-06-16T12:39:35.397+02:00Son più d'accordo sulla morte delle archistar ...Son più d'accordo sulla morte delle archistar che sul coinvolgimento di psicologia e sociologia (strada in passato già tentata e che non ha prodotto granché) pero il problema posto mi piace... La sociologia dice che dovremmo tener conto degli abitanti o delle famiglie o delle classi ecc ma sono loro i primi a non saper definire queste categorie ... Problemi simili se non ancor più generali ed aleatori vengono posti dalla psicologia ... A mio avviso il problema di cui può occuparsi l'architettura è solo architettonico.. L'architettura (così come l'edilizia e in generale tutto ciò che viene costruito oggi o che è stato costruito nell'ultimo secolo) non tiene in considerazione il tempo storico... Si considera l'arte, il linguaggio, la creatività, la speculazione, il guadagno, i costi ... E dopo 10 anni dal l'inaugurazione ci troviamo, nella migliore delle ipotesi, interessanti monumenti di cui non sappiamo che fare, cos'altro potremmo inserire un domani nel Guggenheim di Bilbao, o nel maxxi della Hadid ... peraltro già oggi in crisi?Paolo Carli Morettinoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-809768950812206166.post-90236022959789334622012-06-14T16:57:50.919+02:002012-06-14T16:57:50.919+02:00«Dovremmo scendere da piedistallo in cui ci siamo ...«Dovremmo scendere da piedistallo in cui ci siamo messi e scendere nelle strade essere parte di qualcosa di più grande» ... «anzi, io sono più dell'idea di un'azione "politica dell'architetto».<br />Quale allora miglior occasione per riprendere allegramente in mano le matite colorate? Scendere dal piedistallo, per me, significa metterci la faccia, ascoltare, discutere con tutti e proporre schizzi là per là, sul campo, sul posto. Un grande tavolo per la strada, dieci sedie, foglioni fabriano formato A1 e che nascano mille idee! Poi, magari, a mente fredda saranno solo sei o sette quelle degne di considerazione, ma nel frattempo ciò che si sta facendo è, finalmente, democrazia dal basso, architettura dalle strade. Mai più le archistar a dettare legge dai loro ipertermici studi atticosi o loftanti, lasciando i poveri mortali a risolvere le rogne della realzzazione, ma progettisti del popolo, che si prendono cura di tutto il processo edificatorio, dalla prima ideuzza al rinfresco inaugurale (compreso!).<br />Ci vediamo per le strade?<br />Davide.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-809768950812206166.post-82832573294741017702012-06-14T16:29:42.096+02:002012-06-14T16:29:42.096+02:00salvatore,
sono d'accordo sulla diafasia del l...salvatore,<br />sono d'accordo sulla diafasia del linguaggio (sarebbe una noia mortale la uniformità totale), ma allo stesso tempo la diafasia non deve diventare "incuminicabilità".<br />mi spiego, se si vuole parlare con il cittadino comune lui mi deve capire.<br />e se non "comunico" con la città (quindi con i suoi cittadini), come posso capirla?<br />sono io che l'agente A che deve farsi capire da B, qundi sono io che devo parlare la lingua di B.<br />poi se si vuole comunicare tra A, allora si può utilizzare un linguaggio diverso (anche se ho sempre più a sensazione che si faccia fdatica a parlarci anche tra A...).<br />invece, scusa, continuo a non capire in discorso della non-euristiicità del processo... comincio a pensare che ci sia un malintesi sulla parola "processo" che utilizzavi sul tuo post....<br /><br />riki<br />ps. io bnon parlo di "disegni dell'architetto"... anzi, io sono più dell'idea di un'azione "politica dell'architetto... non è che mi stai confondendo con davide... ;)rikichttps://www.blogger.com/profile/00661587551061909130noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-809768950812206166.post-66211684222801190262012-06-14T12:04:22.669+02:002012-06-14T12:04:22.669+02:00Rikic,
la comunicazione avviene attraverso il cana...Rikic,<br />la comunicazione avviene attraverso il canale A (trasmettitore) verso il canale B (ricevente).<br />Spetta ad A comunicare meglio il suo messaggio a B.<br />Però per attivare la comunicazione bisogna che sia A che B abbiano la voglia reciproca di ascoltare.<br />È vero che A spesso non ha nessuna voglia di comunicare con B ma solo con altri A ma è anche vero (ed quello che a me preme) che B spesso non ha nessuna voglia di alzare il proprio livello di comunicazione.<br />Anche B sale sul piedistallo di chi non accetta il confronto.<br />A e B abitano nella stessa città che include nel suo ventre le loro ‘visioni’ abitative e culturali.<br />La città – da secoli – accetta la diversità e per natura è inclusiva.<br />È arrivato il momento di raccontare questi aspetti senza pretendere che B debba diventare A e viceversa.<br />Dare valore alla diversità linguistica, abitativa, culturale significa ‘ci vediamo per le strade’.<br />Significa capire profondamente la città e non la sua descrizione.<br />Significa, cadere anche in contraddizione, ma evitare le ‘parole vuote’ dell’architetto demiurgo risolutore di tutti i mali.<br />Significa sentire accenti, odori e sensazioni diverse come ti capita quando vai a piedi per le strade di una città.<br />Tra ciò che leggi attraverso una comunicazione scritta (o se vuoi il disegno dell’architetto che citi) e ciò che vedi mentre cammini, c’è una sostanziale differenza, con la prima azione puoi utilizzare il cestino (hai la possibilità di scegliere) con la seconda no (tranne che sei un pazzo criminale che uccidi le persone che ti stanno antipatiche).<br />La città è un corpo vivo di A, B, C e infinite persone, non parola morta.<br />Tutti noi siamo diafasici poiché comunichiamo variando linguisticamente secondo i referenti, il luogo, l’emotività e via dicendo.<br />La diafasia è ciò che rende viva una città, come la diatopia dovrebbe essere alla base della narrazione ‘urbana’.<br /><br />OK non mi uccidere per via delle parole diafasia e diatopia.<br /><br />Per essere semplici: non esiste un canone ‘linguistico ideale’ per raccontare a tutti ‘un luogo/città/architettura’ perché non esiste, un ‘ricevente ideale’ siamo, per fortuna, tutti diversi.<br /><br />Perché invece di fare gli esempi negativi non mi citi gli esempi positivi?<br /><br />Ci sarà qualcuno che ha già cambiato strada, o no?<br /><br />Saluti,<br />Salvatore D’Agostino<br /><br />PS: sul processo euristico hai capito male, io parlo del suo opposto.Salvatore D'Agostinohttps://www.blogger.com/profile/08272801306639580484noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-809768950812206166.post-7076446188826148672012-06-14T10:19:08.509+02:002012-06-14T10:19:08.509+02:00sul discorso euristico o meno, non credo di aver c...sul discorso euristico o meno, non credo di aver capito.<br />tu vorresti che il "processo" fosse stabilito all'inizio e sia immodificabile in tutto il suo sviluppo?<br />che non abbia nessun tipo di revisione anche empirica (intendo "sul campo") delle tappe intermedie?<br />se così fosse, mi sembra molto simile ai vecchi piani territoriali, prg e compagnia danzante... quando con un piano immutabilee (salvo procediemnti burocratici infiniti) si pretendeva (e si pretende tutt'ora) di stabilire lo sviluppo di un territorio per i prossimi 20/30 anni.<br />ma davvero credo di aver capito male io. o no?rikichttps://www.blogger.com/profile/00661587551061909130noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-809768950812206166.post-9763362695828357092012-06-14T10:13:19.766+02:002012-06-14T10:13:19.766+02:00salvatore, il tuo discorso sul linguaggio lo trovo...salvatore, il tuo discorso sul linguaggio lo trovo un po' in contraddizione con lo "scendere per le strade": se voglio che la "gente comune" mi capisca (è questo che i intendo con scendere per le strade) devo parlare la loro "lingua" peer farmi capire. non posso pretendere cche siano loro a dover imparare la mia lingua, altrimenti rischio la incomunicabilità che porta a "distanziarsi", a metterci sul un "piedistallo", a fare in odo che nessuno si fidi più di te perchè non sanno quello che dici (che poi credo che sia prorpio quello che sia successo).<br />sono d'accordo sull'impoverimento culturale dovuto a vent'anni di berlusconismo imperante, ma non credo che sia attraverso l'imposizione la propria "lingua" che la si arricchisce. credo che sia un processo culturale (o meglio, di riculturizzazione) molto più lento che vada compiuto e che nel frattempo si debba però cominciare a "comunicare".<br />un esempio pratico: commento su fb di un conosciuto personaggio italiano dell'ambiente architetti commenta un'immagine ritoccata con photoshop di un amico considerato uno degli "giovani" (a quasi 50 anni...!!!) archietti italiani (non farò nomi, non mi sembra il caso). il comento era: "Micro-città nel connettivo dell'abbandono"... sinceramente, cosa vuol dire? qual'è il "succo" della frase? ccome si può sperare che ci possano capire?<br />mi metto nei panni del cittadino comune, cos'è una "micro-città"? la città dei playmobil?<br />cos'è il "connettivo dell'abbandono"? le strade con immondizia abbandonata?<br />credo che sia questo uno dei granddi problemi per cui il nostro lavoro non è poco credibile agli occhi di molti... sembrano "parole vuote"...rikichttps://www.blogger.com/profile/00661587551061909130noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-809768950812206166.post-60427127496288782962012-06-14T08:35:33.708+02:002012-06-14T08:35:33.708+02:00rikic,
io non credo nella semplificazione del ‘lin...rikic,<br />io non credo nella semplificazione del ‘linguaggio’.<br />Anzi, penso che l’avvento della comunicazione mediatica per ‘fare ascolti’ e non ‘per veicolare contenuti’ ci abbia un po’ impoveriti. Regalandoci il parlare per ‘stereotipi’ senza profondità analitica e critica che tocca i ‘sentimenti’ della ‘gente’ (per usare un termine senza senso del giornalismo).<br />Quindi, per evitare le parole vuote, scendere per le strade significa avere la capacità di raccontare ciò che i nostri occhi osservano utilizzando tutti i lemmi del nostro vocabolario.<br />Scendere per le strade significa osservare tutto per liberarsi dell’osservazione ‘selettiva’ del buon critico del gusto.<br />Scendere per le strade implica un cambiamento radicale del nostro linguaggio poiché spesso la semplificazione porta alla generalizzazione che non racconta il nostro intorno o meglio la racconta livellando tutti i paesaggi in un solo paesaggio ‘stereotipo’.<br /><br />Ribadisco: La città è un corpo vivo, complesso, umano non riducibile alla lettura di alcuni edifici storici o edifici ‘effetti mediatici’ di questi anni. Poiché ambedue sono espressione dei poteri dominanti. Serve capire l’evoluzione inclusiva del novecento e la sua forza sociale e politica.<br /><br />Ci vediamo per le strade.<br /><br />Saluti,<br />Salvatore D’Agostino<br /><br />PS: Nel precedente commento non parlavo di un processo ‘euristico’ bensì del suo contrario.Salvatore D'Agostinohttps://www.blogger.com/profile/08272801306639580484noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-809768950812206166.post-56186492698809824812012-06-13T23:26:07.092+02:002012-06-13T23:26:07.092+02:00Nessun problema per la citazione, anzi, fa piacere...Nessun problema per la citazione, anzi, fa piacere. Da la sensazione di non sciocchezze....<br />Credo ao inique che si dovrebbe "ripartire" parlando più "facile" smettendola di fare la "supercazzola" per non farci capire dagli altri.<br />Ricordo un'installazione della biennale del 2000 (credo), quella di fuksas, nel padiglione Italia: erano dei televisori posti uno di fronte all'altro all'ingresso del padiglione e che riproducevano delle interviste a diversi architetti famosi. Ascoltare le loro parole era quasi impossibile se non da una distanza molto ravvicinata (il volume era basso per gar mischiare le voci).<br />Era una cosa di Filippo macelloni, regista ex-architetto (ed amico). Parlando con lui commentava, da persona che aveva "disconosciuto" la laurea, che il problema causale dell'incompresione delle parole dovuto al volume basso, gli aveva dato l'idea di chiamare (in maniera non ufficiale) l'installazione "le parole vuote degli architetti".<br />Mi è sembrata una cosa geniale.<br />Ecco, credo che spesso le parole degli architetti siano "vuote" per la stragrande maggioranza delle persone. Ultimamente ho la sensazione che lo siano anche per gli architetti....rikichttps://www.blogger.com/profile/00661587551061909130noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-809768950812206166.post-64593740919236848122012-06-13T23:13:18.117+02:002012-06-13T23:13:18.117+02:00Mi piace molto il concetto di "processo"...Mi piace molto il concetto di "processo".<br />Di fatto mi piacerebbe che la progettazione fosse frutto di un processo quasi matematico, in cui i dati immessi diano una soluzione che, partendo dai parametri decisi a derivanti dall'analisi, sia la "migliore" possibile.<br />Si lascerebbero da parte tutte le questioni legate agli "estetismi", troppo aleatori e soggettivi (chi può dire cosa sia il bello assoluto che trovi tutti d'accordo?) e fonti di giustificazioni di qualsiasi cosa (il "gusto" giustifica molto spesso le più grandi brutture).<br />Sarebbe un processo in cui il "progettista" potrebbe cambiare senza che il risultato finale cambi. Un processo ovviamente euristico in continua modificazione per raggiungere l'obiettivo finale.<br />I parametri iniziali sarebbero scelti da vari agenti, ognuno apportando la propria conoscenza. Il processo "creativo" consisterebbe nell'analisi dei dati, nella scelta dei parametri (economici, sociali, sociologici e politici) e nella loro correlazione (niente è più "creativa" della matematica teorica).<br />So perfettamente che è un'utopia. E forse anche una grande sciocchezza....rikichttps://www.blogger.com/profile/00661587551061909130noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-809768950812206166.post-49868816260987986512012-06-13T19:16:25.867+02:002012-06-13T19:16:25.867+02:00Davide,
dobbiamo cambiare passo.
La città è un sis...Davide,<br />dobbiamo cambiare passo.<br />La città è un sistema (per usare e dare senso all’abuso del termine) open source, un’immensa struttura complessa modificata ogni giorno dai suoi abitanti e dalla natura.<br />Per moltissimi anni abbiamo pensato che a ogni problema corrispondesse una soluzione univoca. <br />Non è mai stato così e non è più così.<br />Gli architetti ‘delle città eterne’ sono architetti da libri di storia.<br />Oggi di fronte un ‘problema’ si attiva un ‘processo’.<br />L’analisi del processo e il suo sviluppo è il ‘progetto’ un canovaccio di base che sarà ‘trasformato’ negli anni da chi li abita e forse li ‘riprogetta’.<br />Saluti,<br />Salvatore D’AgostinoSalvatore D'Agostinohttps://www.blogger.com/profile/08272801306639580484noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-809768950812206166.post-90954134666954419222012-06-13T19:00:55.767+02:002012-06-13T19:00:55.767+02:00Rikic,
qualche giorno fa mi sono permesso di fare ...Rikic,<br />qualche giorno fa mi sono permesso di fare un <a href="https://twitter.com/Wilfing/status/211346709060648961" rel="nofollow">Tweet</a> con questa tua frase: «Dovremmo scendere da piedistallo in cui ci siamo messi e scendere nelle strade essere parte di qualcosa di più grande».<br />Empatizzo con molte tue osservazioni. Credo che sia arrivato il momento di non fidarsi più dal ‘canone’ dell’informazione che riduce tutto in parole semplici - spesso stereotipi – e immediate per stimolare l’emotività passiva del cittadino.<br />Credo che la realtà attraversata a piedi sia più complessa e variegata della sua presunta descrizione.<br />La critica italiana, spesso, giocata sui due opposti (emotivi della comunicazione) o dello scandalo, del dramma, dello scempio, dell’ecomostro, dei vandali o dell’ammiccamento supino, del fattore genio, del fashion, del sublime debba trovare un nuovo percorso.<br />Magari ripartendo dai passi avanti che si sono avuti nella letteratura in questi anni penso alla ‘svolta narrativa’ o ‘al superamento del genere’.<br />La città è un corpo vivo, complesso, umano non riducibile alla lettura di alcuni elementi storici o degli ‘effetti mediatici di questi anni’.<br /><br />Saluti,<br />Salvatore D’AgostinoSalvatore D'Agostinohttps://www.blogger.com/profile/08272801306639580484noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-809768950812206166.post-45356995349303936102012-06-12T14:54:36.815+02:002012-06-12T14:54:36.815+02:00Rikic,
scusa se sono stato poco chiaro, ma mi semb...Rikic,<br />scusa se sono stato poco chiaro, ma mi sembra logico che, in caso di problemi o sospensioni non dipendenti dalla volontà dell'Architetto, l'importo del preventivo di quel o quei cantieri sospesi verrebbe non più conteggiato nel massimale.<br />E comunque la mia era solo una proposta migliorabilissima.<br />Saluti.<br />Davide Dal MutoAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-809768950812206166.post-18739856607370123232012-06-11T16:41:18.015+02:002012-06-11T16:41:18.015+02:00davide, un solo commento sull'ultima frase: &q...davide, un solo commento sull'ultima frase: "almeno fino a quando non ha concluso (con il 100% del realizzato!) con i progetti precedenti".<br />senza offesa, o non lavori in Italia o non hai mai fatto l'architetto di "opere pubbliche".<br />se devi aspettare di aver finito il 100% dei lavori precedenti..... è meglio cambiare lavoro!<br />io (ma dovrei dire noi) ho costruito prevalentemente in spagna, dove (a discapito di una burocrazia molto più rapida che qui e quindi più snella per arrivare alla conclusione) i cantieri sono durati molti più anni del dovuto.<br />e perché?<br />ecco l'elenco: fallimento l'impresa di costruzioni (2 anni di ritardo), fallimento del promontore privato (cantiere tutt'ora fermo), riduzione del budget da parte del consorzio comune/regione (cantiere a singhiozzi con al momento 3 anni di ritardo), incendio doloso del cantiere (cantiere ovvviamente fermo in attesa delle indagini).... per non parlare poi della sopraggiunta crisi economica che ha di fatto bloccato tutto.<br />per questo che dico il futuro dell'archietto è "politico", perchè questa è la realt° del nostro lavoro. e uno deve imaparae a gestire tutto questo. altro che "fare esecutuvi" e "gestire tutto" senza ascoltare nessuno...<br />si deve, almeno per fare "buon viso al cattivo gioco", imparare a confrontarsi con tutto ciòrikichttps://www.blogger.com/profile/00661587551061909130noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-809768950812206166.post-68140014711629718832012-06-11T14:06:15.758+02:002012-06-11T14:06:15.758+02:00Mi dispiace dover parlare del metodo, della "...Mi dispiace dover parlare del metodo, della "poetica dell'Architetto odierno", ma a questo punto ne sono costretto. Sarà che nel mio lavoro devo essere svelto a progettare (non sono architetto), sarà che mi sono abituato così, sarà che mi hanno insegnato, sarà quello che volete. Alla fine, però, occorre arrivare ad una soluzione progettuale unica, flessibile quanto vi pare, ma non ribaltabile. Mille pareri, diecimila riunioni, centomila discussioni, ma una volta deciso si fà e non si torna indietro.<br />Il ruolo dell'architetto quindi è duplice, senza che però io veda contraddizioni, tra la prima fase "di studio e discussione" e la seconda "di progetto e realizzo".<br />Nella prima, l'architetto deve pensare e proporre tanto come gli altri, deve essere il collante tra cittadini e istituzione, deve abbozzare in disegno le idee dei cittadini e anche dei bambini (non si deve mai sottovalutare la miniera di idee che essi sono!) e suggerire le migliorie che tutti questi, non essendo dei progettisti di professione, non possono né potranno mai tirare fuori dalla loro testa. Compito non facile, talvolta noioso, lungo, pesante e molto di pazienza, ma fondamentale. <br />Nella seconda fase, dopo gl'indispensabili passaggi democratici, l'architetto, ottenuta la fiducia dall'arengo, procede a tradurre in linee, forme e colori ciò che è scaturito dal lavoro collettivo preliminare, aggiungendovi ciò che non è stato discusso e ciò che serve ad amalgamare (brutta parola ma non ne ho in mente altre) il nuovo con l'esistente. Alla fine di tutto ciò, se approvato il referendum sul progetto architettonico, senza ulteriori indugi si passa agli esecutivi e alla realizzazione, che deve essere guidata in modo assoluto (stavolta la democrazia va lasciata fuori!) da chi ha così pazientemente elaborato un progetto peraltro condiviso dai cittadini. L'architetto diventa quindi non solo il responsabile complessivo, ma il rappresentante dei cittadini, e sono loro e solo loro i committenti dell'opera. Il ruolo dell'ente pubblico si deve ridurre unicamente al controllo del budget e alle verifiche sulla qualità dei materiali in opera, con il ferreo mandato, però, di evitare qualsiasi "variante in corso d'opera" aldifuori di un ragionevole 10 - 15% di imprevisto.<br />Sul formarsi di cricche e conventicole, basterebbe una piccola norma sul tetto del numero di progetti o dell' importo (che terrei ragionevolmente basso), oltre il quale l'architetto stesso non può essere neppure chiamato dalle amministrazioni, almeno fino a quando non ha concluso (con il 100% del realizzato!) con i progetti precedenti.<br />Davide Dal Muto.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-809768950812206166.post-4105123208790564462012-06-08T14:29:00.308+02:002012-06-08T14:29:00.308+02:00davide, ho visto il video.
non è molto specifico, ...davide, ho visto il video.<br />non è molto specifico, ma capisco perfettamente che si tratti di un video da presentare a chi non mastica molto di territorio e della sua gestione.<br />non mi piace molto il linguaggio "architettese" che utilizza... <br />il progetto mi sembra interessante e di questo tipo ce ne sono molti in italia e soprattutto al'estero.<br />io credo però che quello su cui stiamo discutendo sia il ruolo dell'architetto in questo processo: cioè se "super-partes" e controlla "dall'alto" tutto assumendo le indicazioni degli altri agenti (cme mi sembra che tu voglia che sia) o se debba essere "intra-partes", uno degli agenti che collaborano al processo.<br />non sull'opportunità o meno di realizzare questo tipo di progetti.rikichttps://www.blogger.com/profile/00661587551061909130noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-809768950812206166.post-82317034916114734262012-06-08T14:18:16.806+02:002012-06-08T14:18:16.806+02:00reinserisco la prima parte del mio commento perchè...reinserisco la prima parte del mio commento perchè non è completo.<br />scusa davide ma abbiamo 2 visioni mi ssembra completamente diverse. paarli di "maestria" (non mi sento assolutamente "maestro", ne come "qualcuno che deve insegnare agli altri" ne come "possesore di una capacità ssuperiore" agli altri), parli di "disegni fatti a mano" (come dire per un chirurgo che non si deve non col bisturi al laser ma con quello con la lama perchè "è meglio, è più tradizinale"), di "alzate di mano", di bambini (con tutto il rispetto per i bambini e la loro importanza, però non mi sembrano i più adatti nell'intervenzione di un progetto. ognuno parla per quello che sa", per la propria esperienza. e un bamibino può solo giudicare se una piazza, un parco siano divertenti e a loro misura, na non può intervenire in un dibattito su un quartiere, una città o un territorio) epoi mi parli di rendering, di Archietto (con la "A" maiuscola...) che deve decidere i suoi collaboratori (mi sembra una visione del "re e la asua corte") che dovrebbe essere garaanzia ddi "quaiotà e democrazia"....<br />scusa, ma dove sono "qualità e democrazia"? sei sicuro che l'architetto (con la "a" minuscola) sia in grado di guidare e sapere tutto? e sei sicuro chei suoi collaboratori siano i migliori possibili? e se invece non fosse nient'altro che un altro modo per costituire "cricche e caste" (lavoriamo solo io i miei amichetti)?<br />mi sembra tutto un po' confuso... il tuo sistema non si apre alla qualità e, credo, meno alla "democrazia".<br />l'architetto, a mio parere, non si deve mettere al servizio di nesssuna richiesta. per il semplice che deve essere parte di uun proceesso in cui diversi agenti intevengono ciascuno per le sue cconoscenze, esperienze e specificità. non è il "superiore" che "accetta le critiche ee i consigli" dei sottomessi. le sue idee ed opinioni hanno lo stesso valore di tutti coloro che intervengono (o dovrebbero interveenire) nel processso di progettazione: archietti, politici, economisti, sociologi e non da ultmo cittadini.<br />la "partecipazione" è un'altra cosa.<br />è prima di tutto "ascoltare", poi "analizzare" con tutti gli altri agenti, "dare una soluzione" che sia coerente con tutto quello fatto in precedenza ed infine "mettere in atto" quello deciso.<br />il tutto attraverso un proceesso comletamente euristico di revisione del "progetto" (anche se usare questa parola in questo contesto i sembra sbagliato), in cui non esiste un "prima" e un "dopo", un "sì" o un "no", perchè tutto deve essere fatto contemporaneamente: ci sono tantissimi" sì", tantissimi "no", taantissimi "prima" e tantissimi "dopo".rikichttps://www.blogger.com/profile/00661587551061909130noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-809768950812206166.post-13226442003785371082012-06-08T11:16:44.911+02:002012-06-08T11:16:44.911+02:00Lasciando da parte i toni un po' propagandisti...Lasciando da parte i toni un po' propagandistici, guardate bene la scommessa che fa la mia città sulla riqualificazione della zona Nord e, in particolare, sull'area Tecnopolo (ex Officine Reggiane).<br />Il tutto sarà progettato, stralcio per stralcio, con la partecipazione attiva e democratica degli abitanti. Così deve essere, perché si mette in gioco la sistemazione di un quarto della città e il futuro di tutta la stessa.<br />Buona visione.<br />Davide Dal Muto.<br /><br />http://www.comune.re.it/retecivica/urp/pes.nsf/web/PrgttqltPdrlfrt6?opendocumentAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-809768950812206166.post-79337330413213128642012-06-08T10:34:50.694+02:002012-06-08T10:34:50.694+02:00è questo che intende domenico (ed io) con "or...è questo che intende domenico (ed io) con "orizzontale".<br />io dico che è anche "verticale" perchè non credo che debbano particpare tutti senza distinzione (stile democrazia ateniese); ad esempio esistino nella città, nei quartieri i comitati: devo sentire la loro opinione, confrontarmi con loro, "progettare" con loro (non fare un'alzata di mano ascoltando i bambini) e poi essere "io" (un io composto da tutti gli agenti) che decida e che si asssuma le proprie responsabilità, altrimenti suona molto a ponzio pilato che si lava le mani...<br />ed è "verticale" perchè così, forse, sipermeterebbe anche di arrivare alla qualità.<br />questo, secondo me, vuol dire "andare in strada". gaber cantando "la strada" incitava a partecipare con gli altri, parlava di "verifiche e confronti" (non di giudizi), di "tornare per la strada per conoscere chi siamo" (cioè per conoscere i nostri limiti) e ne per farmi giudicare ne per "dare retta"...<br />insomma, davide mi dispiace ma credo che abbiamo visioni completamente diverse su come e in che cosa dovrebbe evolversi il nostro mestiere (apposta non o detto "professione"). credo, con tutto il rispetto, onestamente che la tua sia visione che sappia un po' di passato con "pezzetti di urbanistica con inserti di ecologia" (gaber lo diceva nel '74...).<br />aspetto critiche ed opinioni tua, di salvatore e di chiunque altrorikichttps://www.blogger.com/profile/00661587551061909130noreply@blogger.com