tag:blogger.com,1999:blog-809768950812206166.post1278659681563403720..comments2024-03-03T21:03:22.671+01:00Comments on WILFING ARCHITETTURA: 0025 [CITTÀ] Antonino Saggio | La città e la rivoluzione informaticaSalvatore D'Agostinohttp://www.blogger.com/profile/08272801306639580484noreply@blogger.comBlogger4125tag:blogger.com,1999:blog-809768950812206166.post-18194878947169998062013-08-07T19:27:32.031+02:002013-08-07T19:27:32.031+02:00Anonimo (ma come ti chiami? Mi ricordi il primo pe...Anonimo (ma come ti chiami? Mi ricordi il primo periodo dei blog dove l’anonimato era un po’ cool, con FB è diventato cool il nome seguito dal cognome),<br />forse, certo serve più attenzione ‘pubblica-collettiva’ più che speculativa (nel senso buono del termine) con una buona dose di umana nuova urbanità (se ci pensi non abbiamo mai avuto un elevato senso urbano collettivo).<br /><br />Saluti,<br />Salvatore D’Agostino<br /> <br />Salvatore D'Agostinohttps://www.blogger.com/profile/08272801306639580484noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-809768950812206166.post-69760199269078973682013-08-07T08:51:27.875+02:002013-08-07T08:51:27.875+02:00Bisognerebbe prima adeguare la legislazione sulle ...Bisognerebbe prima adeguare la legislazione sulle aree e sugli edifici dismessi. Che senso ha tenere in piedi ruderi per anni e anni, in nome della speculazione da piano regolatore (un'ex area industriale che diventa edificabile moltiplica all'istante per 7 il suo valore)?<br />Che senso ha lasciare buchi vuoti (magari pericolanti) nel bel mezzo di un centro storico?<br />Che senso hanno le liste d'attesa di 20 o 30 anni per una casa popolare?<br />Allora occorre una nuova legge, che finalmente e per sempre spezzi il legame tra proprietà privata ed eternità: si deve sancire il principio che la propietà è privata e inviolabile fino a quando il bene è necessario al suo padrone. Un bene abbandonato o fatiscente, cioè, deve immediatamente tornare ad essere di tutti, cioè del comune o della regione, a seconda delle dimensioni, senza oneri di esproprio.<br />Gli appartamenti vuoti e senza manutenzione da più di 5 anni, espropriati a costo 0, si possono immediatamente locare a prezzi sociali come fossero case popolari. Le aree dismesse possono essere invece immediatamente riutilizzate a spazi pubblici, o demolite e ritrasformate in parco o terreno agricolo.<br />Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-809768950812206166.post-49277081782560838632013-07-30T18:25:40.696+02:002013-07-30T18:25:40.696+02:00Anonimo,
ogni città ha la sua complessità, ad esem...Anonimo,<br />ogni città ha la sua complessità, ad esempio:<br /> al sud, molti centri anticamente abitati, quelli che qualcuno si ostina a chiamare centri storici, sono diventati periferie della città di nuova espansione;<br /> al centro-nord, alcune città con forte connotazione ‘turistica’ hanno creato un’industria all’interno della città ‘storica’ rigettando gli abitanti al di fuori le antiche mura (ciò che chiami periferia);<br /> nel nord-est, hanno trasformato i vecchi campi agricoli in una miriade di piccole e medie imprese, fregandosene di tutto, creando vere e proprie città strada;<br /> la pianura padana, è diventata un’industria agricola a cielo aperto sopprimendo il concetto di stagionalità;<br /> Milano, ha convertito le vecchie aree industriali/ferroviarie in esclusive gate community, spesso verticali, o uffici per il terziario (meglio il ‘cool’ quaternario meneghino) non trovando mai, con estrema coerenza, i soldi per costruire gli edifici ‘collettivi’ promessi per ottenere i permessi necessari.<br /><br />Che fare?<br />Dipende, ogni città, paese, borgo ha un’anima; partirei da un viaggio per ‘evitare luoghi comuni urbanistici’.<br /><br />Saluti,<br />Salvatore D’AgostinoSalvatore D'Agostinohttps://www.blogger.com/profile/08272801306639580484noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-809768950812206166.post-59539291355096659722013-07-30T14:14:22.459+02:002013-07-30T14:14:22.459+02:00C'era una volta nei pimi anni '90 un gioco...C'era una volta nei pimi anni '90 un gioco da computer, una "arcade machine", chiamato SimCity.<br />Il giochino del piccolo urbanista, che girava magnificamente sugli IBM 286 e con il quale molti di noi, io in primis, ci siamo sbizzarriti nel ruolo di Pianificatore Supremo di città nuove (e poi Celeste Imperatore!), con tanto di mega-reggia inserita in un'enorme parco sul mare protetta da 4 caserme di Polizia.<br />E si programmavano zone commerciali, industriali e residenziali calandole brutalmente sul terreno vergine, dove qua e là si costruiva qualche stadio e qualche centrale nucleare per i miseri bisogni del popolino.<br />Con tutti i suoi limiti da giochino arcaico, SimCity rispecchiava però ciò che era la Bibbia dell'Urbanista: edifici monouso in zone ben caratterizzate; tranne qualche "direzionale" un po' più coraggioso e multifunzione del solito, l'idea era quella dell'eternità dell'uso specifico di una zona.<br />Adesso abbiamo le aree abbandonate e non sappiamo che farcene!<br />A parte Potsdamerplatz a Berlino - non si può parlare in questo caso di un'area abbandonata per obsolescenza, ma per colpa di una guerra fredda - che è stata recuperata solo perché centralissima, le nostre italiche aree dismesse sono quasi tutte periferiche e quasi tutte inserite, purtroppo, in contesti che scoraggiano usi innovativi.<br />D'altronde, la crisi edilizia, conseguenza di quella economica e finanziaria, non è di certo un buon viatico a investire soldi in cambi di destinazioni d'uso.<br />Che fare? Anonymousnoreply@blogger.com